5 marzo 2008

Grivel: Quando il Mercato Diventa Davvero Mondiale

Esporta il 92% dei suoi prodotti con un fatturato di 5 milioni di euro in 25 paesi, cioè il 60% del mercato mondiale nel suo comparto. E’ un’azienda valdostana con una storia plurisecolare (dal 1818) anche se il vero salto di qualità l’ha fatto soprattutto negli ultimi vent’anni. E’ la Grivel di Courmayeur leader mondiale nel settore dei prodotti per l’alpinismo (piccozze, ramponi, caschi, chiodi da ghiaccio e da roccia, ma anche zaini e guanti da alpinismo) anche se oggi, in Valle d’Aosta (nemo propheta in patria…) è più nota per l’operazione di salvataggio dello stabilimento di Verrayes della Rossignol (ma di questo ci occuperemo in un’altra puntata della nostra inchiesta).

Il fabbro Henry Grivel nel 1912 realizzò il primo paio di ramponi seguendo con precisione il progetto dell’ingegnere inglese e ottimo alpinista Oscar Eckenstein, un lavoro per lungo tempo artigiano, su commissione, che, soltanto con l’arrivo dei coniugi Gobbi, Gioacchino (cugino dei Grivel) e Elisabetta, nel 1984 si amplia con forti investimenti nella ricerca per un prodotto sempre più competitivo e certificato. Qualità e rete di vendita affidabile e diretta sono le due colonne su cui l’azienda costruisce il suo successo.

Dal maggio 2003 è la prima azienda dell’outdoor a certificarsi Iso 14.001. E poi tra il 2001 e il 2004 la Grivel apre tre filiali all’estero: una a Chamonix in Francia, una a Salt Lake City negli Stati Uniti e un’altra a Piding sul confine tra Germania e Austria. Nel frattempo accanto alla sede centrale ai piedi del Bianco nasce in provincia di Pordenone, «Grivel Nord est», il braccio operativo, dove si realizzano le produzioni più pesanti sotto il profilo metalmeccanico.

Ma anche in una posizione da leader non è facile difendere le proprie quote di mercato. «E’ inutile nascondere – spiega Gioacchino Gobbi – che il mercato della montagna è in contrazione. Inoltre visto che il mercato statunitense è uno dei più importanti l’euro forte ci mette in seria difficoltà. Tuttavia siccome non esiste un mercato in grado di assorbire tutta la nostra produzione da tempo siamo abituati ad andare in giro per il mondo a cercarci i clienti. Sappiamo che dobbiamo essere presenti in tutto il mondo a condizioni simili e in competizione con gente di tutto il mondo».
Gobbi ci racconta come il mondo sia inevitabilmente di casa nello stabilimento a specchio ai piedi del Bianco e in qualche maniera lui sia di casa nel mondo. «Ultimamente – prosegue - abbiamo acquisito molti clienti dell’Europa dell’Est: russi, sloveni, ucraini, kazhaki. Ma qualcosa si sta muovendo anche in India, Pakistan Nepal. E poi c’è la Cina dove io vado regolarmente. Non dimentichiamoci che si può discutere quanto si vuole sul futuro politico del Tibet ma sono montagne che in un futuro trasformeranno i cinesi in alpinisti. Centotrenta milioni di cinesi hanno un reddito superiore alla media europea. Con l’aumento del reddito aumenta il tempo libero e l’attività sportiva. Per ora pensano soltanto alle Olimpiadi, ma in futuro, anche se non penso ancora a tempi brevi, una parte, anche piccola, di questo ceto medio piuttosto abbiente sceglierà di fare alpinismo».

Sul sistema valdostano Gobbi ha le idee molto chiare. «Sono convinto – sottolinea l’imprenditore - che in Valle d’Aosta esistano gli strumenti, le istituzioni e le leggi assolutamente adeguate se si vuole fare impresa, ma il loro accesso e ottenimento è troppo complicato. La burocrazia della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con i suoi 112 mila abitanti, non può svilupparsi sulla falsariga di quanto fa la Regione Lombardia che ha più abitanti della Svizzera. Le dimensioni ridotte devono permetterci di fare un passo avanti in questa direzione. Inoltre dall’istituzione devono arrivare degli indirizzi chiari. Talvolta mi sembra che in Valle d’Aosta non si capisca che la politica non può creare reddito. Non è il suo compito. L’imprenditore crea reddito e il politico lo ridistribuisce in maniera più equa». (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 14 febbraio 2008)

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