6 marzo 2008

La scommessa dei «Saveurs du Val d'Aoste»

Sono 1752 gli esercizi commerciali potenzialmente interessati al contrassegno di qualità «Saveurs du Val d’Aoste» (una coppa dell’amicizia) che dopo una lunga gestazione (la legge regionale è dell’agosto 2004) ha finalmente il suo disciplinare grazie al quale 40 locali (20 entro la stagione estiva e altri 20 per quella invernale) potranno passare dai buoni propositi alla prima sperimentazione della durata di due anni. Interessati dall’iniziativa ristoranti (inclusi agriturismi e rifugi), bar, attività di prima colazione nell’ambito di strutture ricettive ed esercizi commerciali. Tutti questi esercizi dovranno garantire l'origine autoctona dei prodotti somministrati e disporre di personale qualificato con una formazione e una conoscenza delle produzioni regionali con particolare riguardo a tradizione, cultura e territorio valdostani. A dare l’annuncio nei giorni scorsi gli assessori al Turismo e all’Agricoltura Ennio Pastoret e Giuseppe Isabellon che con la loro presenza congiunta hanno sottolineato come il marchio si proponga di costruire un’intensa sinergia tra i due mondi e soprattutto di dare vita ad una campagna di promozione del contrassegno che coinvolgerà nel loro insieme tutti gli esercizi commerciali attraverso brochure ad hoc e internet, in particolare grazie al nuovo sito dell’assessorato http://www.lovevda.it/ .
Princìpi guida del disciplinare saranno così l’integrazione fra imprese agroalimentari, commerciali e turistiche, rivolta al mantenimento, al miglioramento, all’innovazione ed alla valorizzazione delle filiere produttive locali; la volontarietà del contrassegno, richiesto dall’impresa interessata a fronte dell’assunzione degli obblighi e degli impegni previsti; la responsabilità diretta dell’impresa nella definizione e nella gestione delle proprie politiche di miglioramento continuo dell’offerta e dei processi produttivi; la cooperazione fra imprese per lo sviluppo delle risorse comuni di ospitalità, promozione, identità locale; il ruolo di indirizzo, promozione e controllo della Regione Autonoma Valle d’Aosta, esercitato attraverso una azione congiunta fra Assessorati e strutture competenti; la valorizzazione, da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta, delle imprese cui è concesso il contrassegno, attraverso le opportune azioni di promozione; la natura di risorsa collettiva del contrassegno, che implica – nella distinzione dei ruoli – la partecipazione attiva alla sua gestione da parte di tutti i soggetti interessati. Concretamente chi esporrà il marchio avrà una serie precisa di obblighi: la partecipazione attiva dei gestori delle attività alla sperimentazione attraverso la frequenza a un percorso di formazione; l'obbligo a esporre il materiale promozionale e a illustrarlo ai clienti; la sottomissione a controlli periodici. Inoltre le imprese sono chiamate a fare rete per valorizzare le filiere produttive locali. Soddisfatto a metà l'albergatore Piero Roullet che ha partecipato ai lavori del Comitato di pilotaggio del marchio. «I Saveur sono una risorsa importante. Tuttavia quaranta esercizi mi sembrano troppo pochi per imbastire una campagna promozionale sufficientemente incisiva anche perché, in base ai paletti che abbiamo definito, sono circa 400 gli esercizi che potrebbero fare domanda con discrete possibilità di fregiare della grolla dei Saveurs. Un centinaio di esercizi, equamente suddivisi tra alberghi, ristoranti, negozi e bar, poteva garantire una massa critica più significativa. Inoltre vorrei che la Regione definisse con chiarezza quanto intende investire in questa promozione. Questo marchio va fatto conoscere il più possibile. C’è già l’esempio non positivo del marchio “Osterie del Trentino”. Pochissimi lo conoscono al di fiori dei confini regionali, di conseguenza la sua azione di volàno turistico è limitatissima». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 5 marzo 2008)

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web