Un confronto serio sui problemi della comunità valdostana
In «II lavoro intellettuale come professione» il sociologo e filosofo tedesco Max Weber definisce la lungimiranza come «la capacità di lasciare che la realtà operi su di noi con calma e raccoglimento interiore». Affermazione che rilancia l'impegnativa e coinvolgente questione di una possibile «spiritualità politica» cristiana e/o laica. Paolo Bustaffa, direttore del Sir, utilizza questa citazione, in un suo recente editoriale, per richiamare il filo della responsabilità che attraversa e va oltre il tempo che precede il voto. Da una parte la responsabilità di chi si candida a guidare politicamente un Paese, dall'altra la responsabilità di chi deve decidere a quale politico affidare il governo dello stesso Paese. Per entrambi il luogo della lungimiranza, il luogo in cui «dialogare sui destini dell'uomo», è prima di tutto la coscienza da cui parte e ritorna la passione per la verità. Tutto questo per dire quanto sia importante il voto di Domenica e Lunedì e quanto sia importante quando il popolo è chiamato a scegliere e i candidati a farsi scegliere. Anche se in Italia le ricorrenze elettorali talvolta si rincorrono un po' troppo e di certo lasciano poco spazio alla riflessione. E così per noi valdostani l'appuntamento del 13 e 14 aprile è il primo balzo del salto triplo che ci porterà ad una nuova maggioranza regionale, dopo il 25 maggio. Rispetto al 2006 lo scenario si è leggermente modificato. Dalle coalizioni si è passati a progetti di partito più nella logica del bipolarismo europeo, anche se soltanto dopo l'esito elettorale si potrà realmente capire se si tratta di concreti progetti- politici o di operazioni di facciata. E in cui dovrà rileggersi l'identità dei parlamentari valdostani chiunque essi siano. Rispetto a due anni fa il panorama politico regionale appare meno magmatico. Il governo regionale ha portato avanti il suo lavoro per un biennio in una relativa stabilità dopo lo scossone delle politiche che aveva consegnato una significativa maggioranza agli attuali parlamentari uscenti. Rispetto a due anni fa rimane però attuale l'auspicio, già espresso da Roberto De Vecchi in un editoriale sul Corriere della Valle, cioè che «l'elezione del deputato e del senatore della Valle d'Aosta in un unico collegio, preziosa garanzia per la rappresentatività della Valle d'Aosta, deve anche essere l'occasione per la ripresa di un confronto serio sui problemi della comunità valdostana: dal lavoro alla famiglia, dai giovani alla vasta area del disagio, specialmente. quello gravissimo dei malati mentali, dall'uso corretto del territorio alla trasparenza della pubblica amministrazione, favorendo il confronto con la società civile e in collegamento costante tra amministrazione regionale e parlamentari valdostani». E rimane attuale l'invito ad andare a votare, a vincere una certa disaffezione verso la politica, palpabile, che di certo non aiuta a trovare la cura di un sistema partitico talvolta troppo lontano dai veri problemi della gente.
Fabrizio Favre
3 commenti:
L'INDIGNAZIONE DI UN GIOVANE CHE SI SFORZA ANCORA DI CREDERE NELLA POLITICA
Oggi sono andato a votare. Per tutta la giornata non sono riuscito a scrollarmi di dosso uno strano senso di nausea, vuoto, impotenza e rassegnazione.
Anche se non mi sento rappresentato pienamente da nessun partito, non ho abboccato all'appello al non voto di Grillo and company e ,come diceva Montanelli, turandomi il naso ho votato per quello che ho ritenuto essere il meno peggio. Non solo però mi sono turato il naso,ma anche tappato gli occhi e le orecchie!
SONO VERAMENTE INDIGNATO!
-Sono veramente indignato perché ho 23 anni, tra poco finirò la facoltà di medicina, è da 8 anni che mi informo e leggo tutti i giorni un quotidiano...e non sono abbastanza maturo per votare al senato? Quando alcuni senatori si insultano, si picchiano, si sputano addosso o pasteggiano mortadella e spumante quando cade il governo?!
-Sono indignato perché non mi hanno dato la possibilità di scegliere il candidato da me preferito e qualcuno a porte chiuse a scelto per me. Questa non è democrazia!
-Sono indignato perché andiamo a votare con un sistema elettorale irrazionale, che lo stesso ideatore ha definito una porcata e che potrebbe non garantire un governo stabile e funzionante.
-Sono indignato perché lo stesso sistema elettorale( mattarellum), 25% proporzionale e 75% maggioritario, era stato approvato dal popolo sovrano con un referendum e qualcuno si è permesso si cambiarlo con un proporzionale con premio di maggioranza regionale al senato(?!), andando contro la volontà popolare.
-Sono indignato perché non c' è neanche un partito politico che si opponga all' ideologia della crescita per la crescita e che proponga una strategia di decrescita. E' infatti quasi banale il fatto che essendo la terra un sistema chiuso e essendo le materie prime finite, il PIL e l'economia non possano crescere all'infinito. *
-Sono indignato perché se non abitassi in Valle d' Aosta dovrei dare un voto utile, invece di votare chi più mi rappresenta.
-Ma soprattutto sono indignato perché qui in Valle d'Aosta mi sembra di essere sulla luna! Va bene l'autonomia e pensare alla nostra regione, ma in questa campagna elettorale i 2 principali partiti ( il galletto e vallée d’aoste ) hanno impostato la campagna elettorale parlando quasi esclusivamente di cosa ritenevano fosse meglio PER LA REGIONE e cosa avrebbero fatto PER LA REGIONE .
Nessuno dei due ha stretto dei patti vincolanti con i due principali schieramenti che si candidano a guidare l’ITALIA: il galletto parteggia ufficialmente per l’ala sinistra, ma non ha aderito ne al programma del PD, ne a quello dell’arcobaleno. Ne ha uno suo , che non dà molto spazio ai problemi nazionali. L’Union invece(ni droit,ni gauche) si riserba di scegliere dove potrà ottenere di più per la VALLE D’AOSTA .
Ma stiamo scherzando?
Qui si parla del futuro del paese! Berlusconi o Veltroni. Centro-destra e centro-sinistra.
I primi hanno delapidato l'avanzo primario,aumentato nettamente il debito pubblico,tagliato le tesse più ai ricchi che ai poveri senza ridurre la spesa pubblica(ma scaricando le spese sul debito del paese e quindi a noi giovani),incentivato l'evasione fiscale,approvato un sacco di leggi ad personam negli interessi del cavaliere etc.. I secondi invece hanno diminuito il debito,riportato l'avanzo primario al 4%,tagliato le tasse(anche se di 1,5 % in meno del centrodestra) più ai ricchi che ai poveri con una politica ridistributiva a favore dei ceti meno abbienti, privatizzato, ritirato le truppe dall’Iraq. Hanno lottato contro l'evasione e recuperato 24 miliardi di euro etc..
Non sono cose di poco conto! Soprattutto nel lungo periodo. Possono avere ricadute pesanti a livello del portafoglio, dei servizi(ospedale,scuola,forse delll'ordine etc..), di etica e di politica estera.
A piccole dosi è giusto e sano anche l’egoismo. Pensiamo a noi stessi: si dica ciò che si vuole fare per la Valle. Il tutto và però integrato in una chiara presa di posizione a livello nazionale!
Io come elettore nelle elezioni nazionali ho il diritto di sapere con quale parte si schiererà il candidato che voto! Poi sta a me decidere dove schierarmi. Non schierarsi e non darmi la possibilità di sapere equivale a prendermi per i fondelli!
Spero di avere in relazione a questo mio sfogo delle risposte precise e concrete da chi di dovere e di poter andare a votare alle prossime elezioni con uno spirito diverso.
Aillon Jean-louis jean.84@libero.it
*Solo le cellule che diventano tumorali crescono “all' infinito”. Pensano solo a crescere e ai loro interessi personali, invece che all’armonia e alla stabilità dell’intero organismo.. Sappiamo come và a finire.
Complimenti per l'analisi. Non posso che essere d'accordo! Evidentemente però, se i discorsi dei nostri politici hanno prodotto risultati, è perché il valdostano medio non si accorge nemmeno di vivere sulla Luna e continua a pensare solo al suo piccolo orticello... altro che Europa!
Credo che il nuovo scenario elettorale imporrà un evidente rilettura del ruolo del parlamentare valdostano e non soltanto perchè ha vinto il centrodestra, notoriamente inviso alle forze regionaliste. L'elettorato a livello nazionale ha manifestato un forte desiderio di bipolarismo ed è un elemento che all'interno del nostro orticello ai piedi delle montagne più alte d'Europa si dovrà valutare. In qualche maniera chi andrà a Roma dovrà relazionarsi con i nuovi padroni di casa. Non appena avrò l'occasione chiederò a Senatore e Deputato di illustrami quali saranno le loro strategie. Di certo dovrà essere davvero un lavoro all'insegna delle larghe intese e non escludo che da questo momento in poi giocheranno un ruolo importante anche gli amabasciatori della Pdl sul territorio regionale.
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