Si chiamerà
«Iromec», acrostico che significa
«Interactive Robotic Social Mediators as Companions». Il budget per la fase di start up è di tre milioni di euro di cui due finanziati dall’Unione europea. Sarà il primo sistema robotico interattivo per permettere ai bambini con gravi difficoltà motorie o cognitive, ad esempio autistici, di giocare in completa autonomia. Un vero e proprio compagno di giochi artificiale.
L’Iromec sarà realizzato da un consorzio di ricerca, che coinvolge numerosi atenei europei, fra i quali anche le
Università della Valle d’Aosta e di Siena, vincitore di uno dei bandi del sesto programma quadro europeo per la ricerca. Il progetto è coordinato dall’Austria e vede la partecipazione anche di Spagna, Francia, Gran Bretagna, Olanda. Un prototipo dell’Iromec verrà testato per la prima volta a settembre, in Italia e In Inghilterra, per essere poi brevettato nella sua versione definitiva nel gennaio del 2009. Il modello, che, data la delicatezza del suo compito, dovrà avere caratteristiche di sicurezza, robustezza, affidabilità e accessibilità, sarà realizzato
dalla francese Robosoft, già nel settore. In particolare la facoltà di Scienze della Formazione dell’ateneo valdostano - con un gruppo composto da psicologo, ingegnere e pedagogista - si occupa dello sviluppo della cornice metodologica e degli scenari d’uso. «
Abbiamo curato un volume sui fattori critici nell’uso della robotica con bambini disabili - spiega la docente di Pedagogia dell’integrazione
Serenella Besio dell’Università della Valle d’Aosta
-, mentre adesso siamo al lavoro con medici, fisioterapisti, insegnanti e genitori per capire i requisiti del nuovo robot; inoltre sperimentiamo modelli esistenti per valutarne limiti e potenzialità». «
La particolarità di questo robot – osserva Besio che è appena tornata da Alicante (Spagna) dove si è concluso un gruppo di lavoro –
è che il bambino può comandarlo a distanza oppure è lo stesso robot ad interagire con il corpo del bambino. Un’interazione che muta a seconda della disabilità e che vorrebbe arrivare addirittura a modificarsi a seconda delle specifiche esigenze del bambino». L’obiettivo dei ricercatori è quello di creare scenari di gioco non solo elementari. «
Ad esempio il gioco simbolico. – conclude –
con il robot che finge una situazione su richiesta del bambino». L’Iromec sarà inoltre corredato da Linee Guida per la sua introduzione e il suo utilizzo in diversi contesti d’uso, sia a scopo strettamente ludico (casa, vacanze, tempo libero), sia in chiave ludiforme (scuola, riabilitazione). (
Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 9 luglio 2008).
1 commenti:
Piccolo aggiornamento...
Data: 19/12/2009
10:21 DISABILI: PROGETTO EUROPEO ROBOT CHE AIUTA BAMBINI A GIOCARE
(V.'UNIVERSITA': RETTORE UNIVDA, VALIDA FORMA...' DELLE 10.11)
(ANSA) - AOSTA, 19 DIC - E' stato presentato ieri all'università della Valle d'Aosta il progetto di ricerca Iromec (Interactive Robotic social Mediators as Companions), giunto alla fase conclusiva, finalizzato alla realizzazione di un robot in grado di aiutare i bambini disabili nelle attività ludiche.
Al progetto hanno partecipato professionalità di nove paesi europei per tre anni consecutivi, con un finanziamento europeo di circa tre milioni di euro (260.000 solo per l'equipe di ricerca dell'ateneo valdostano). Il robot, attraverso alcuni scenari di gioco, permette ai bambini con disabilità (soprattutto affetti da autismo, disabilità motoria severa e ritardo mentale medio) di giocare con i coetanei, favorendo anche lo sviluppo cognitivo e il miglioramento delle competenze emotive e relazionali. "Una delle piattaforme realizzate - ha spiegato Serenella Besio, professore associato di Pedagogia speciale dell'Ateneo - è di proprietà dell'Università della Valle d'Aosta e sarà utilizzata, a partire dal prossimo anno, per nuovi progetti di ricerca anche sul territorio valdostano". (ANSA).
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