28 luglio 2008

La Cogne Acciai Speciali esplora il settore energetico e aeronautico

Il settore energetico e quello aeronautico e aerospaziale sono le nuove frontiere della Cogne Acciai speciali di Aosta. «Nel primo settore – spiega Roberto Marzorati, vicepresidente dell’azienda siderurgica che per occupati (1450 dipendenti di cui 1150 ad Aosta) e fatturati (795 milioni nel 2007) è la realtà industriale più importante della piccola regione autonoma – stiamo mettendo in campo investimenti per circa quindici milioni, mentre nel secondo è allo studio un progetto di ricerca». Scelte che maturano alla conclusione di un primo semestre stabile in termini di produzione (97.300 tonnellate nel 2008 contro le 98.100 dell’anno precedente) e in forte calo sul fronte dei fatturati: 356 milioni contro i 450 del 2007. I dati non devono però preoccupare. «E’ la dimostrazione concreta che i fatturati legati al nichel – spiega sorridendo Marzorati – non sono mai indicativi dell’andamento aziendale». «Nel 2007 – prosegue l’imprenditore - il costo di questo materiale al London metal Exchange era di 42.000 dollari alla tonnellate. Nel 2008 è sceso a 22.000. Non bisogna dimenticare che il nichel è un metallo speculativo per eccellenza, un po’ come l’oro, e ha anticipato il ciclo di rialzi che stanno coinvolgendo le materie prime. Va però detto che il secondo semestre in termini di produzione dovrebbe essere migliore di quello dell’anno scorso segnato da una battuta d’arresto proprio in virtù delle quotazioni eccessivamente alte che avevano suggerito a più di un cliente di esaurire le scorte in magazzino». Molti analisti ipotizzano che la globalizzazione del mercato farà ancora crescere il comparto siderurgico. Marzorati è però cauto. «Il crescere dei consumi di Cina e India – osserva - sembrerebbero indurci ad un certo ottimimismo, tuttavia è difficile dire con certezza come reagirà il comparto alle crisi che si profilano all’orizzonte a partire dal settore dell’automotive. Di nuovo in difficoltà. Si ipotizza un calo di circa il 15%. Fortunatamente come Cogne è un mercato che non ci vede molto presenti». Marzorati appare comunque fiducioso. «La nostra ricetta – sottolinea riprendendo il filo del ragionamento - è la diversificazione. Essere presenti in più segmenti significa poter far meglio fronte ai cali di consumi settoriali».
E in questa strategia un primo tassello è costituito dalla nuova fucina, un investimento complessivo di circa 10 milioni, che permetterà di produrre blocchi di acciaio di dimensioni maggiori rispetto a quelli attuali. «Si tratta di pezzi fucinati in acciaio inossidabile – commenta il vicepresidente – utilizzati nella costruzioni di centrali idroelettriche, nucleari e a vapore. Una produzione per la quale abbiamo attivato un progetto di ricerca per migliorarne la tecnologia. Un investimento di 1,6 milioni per il 50% finanziato dall’Amministrazione regionale attraverso la legge sulla ricerca e sviluppo». Il secondo tassello consiste nell’ampliamento di uno dei capannoni del reparto finiture a freddo dove inserire tre nuovi torni speciali per aumentare la capacità produttiva delle «barre di perforazione», utilizzate per la produzione di oleodotti. «L’investimento – precisa Marzorati – è di circa cinque milioni e ci consentirà di raddoppiare la nostra attuale capacità produttiva. Una scelta necessaria. Pensate che a tutt’oggi, a potenziamento acquisito, risulta già venduta tutta la produzione del 2009».
Cresce anche l’occupazione: nello stabilimento aostano i dipendenti in un anno sono passati da 1050 a 1100. Infine il terzo ed ultimo tassello, ed anche quello più futuribile, risponde ad un progetto di ricerca, per ora ancora interno alla Cogne, che ha come obiettivo definire le possibilità dell’acciaio inossidabile nel campo areonautico. «Stiamo valutando – aggiunge il vicepresidente - possibili ipotesi di lavoro. Puntiamo ad una collaborazione con il Politecnico di Verrès e stiamo sviluppando alcuni primi contatti con Fiat Avio e con la sezione aeronautica della Rolls-Roice per comprendere quali sono le richieste del mercato». Ma oltre all’attenzione ai livelli produttivi l’imprenditore ritiene di grande importanza garantire i migliori standard di sicurezza all’interno dell’azienda, dove una quindicina di giorni fa’ un dipendente ha riportato una frattura alla gamba. «La risorsa umana è fondamentale per un’azienda e va tutelata. Proprio per questo – conclude Marzorati – abbiamo predisposto un piano pluriennale in materia di sicurezza e proprio recentemente abbiamo chiesto un audit ad un centro esterno affinché ci suggerisca come migliorarla ulteriormente, anche oltre i normali limiti previsti dalla legislazione. Sono poi pure convinto che il garantire standard elevati di sicurezza possa costituire uno spunto per una azione della Regione non solo nel settore industriale, ma anche, ad esempio, in quello turistico». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 23 luglio 2008)

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