«Si è tenuto oggi (giovedì 2 ottobre ndr) l’incontro sindacale tra Fim Fiom Uilm nazionali, il Coordinamento Nazionale delle RSU con la Direzione Aziendale di Engineering.it, presenti il Dott. Pandozy e il Dott. Palmisani. Il Dott. Pandozy ha comunicato che in questi mesi l’Azienda ha varato una nuova organizzazione cercando di valorizzare le professionalità presenti in azienda, che ha operato per integrare le funzioni con il Gruppo, ha denunciato che le funzioni di staff e amministrative sono estremamente frammentate nel territorio e loro vogliono integrarle e accentrarle con la capogruppo. Il Dott. Pandozy ha inoltre ribadito l’intenzione di specializzare Engineering.it sui mercati Telecom ed Industry e Managed Operation.
In conclusione ha comunicato la loro volontà di attivare una procedura di licenziamento collettivo per 236 lavoratori e lavoratrici di funzioni di staff, di professionalità non richieste dal mercato, e lavoratori interessati a funzioni che intendono esternalizzare.
Le OOSS hanno contestato al Dott. Pandozy l’incoerenza con quanto affermato in sede di Ministero dello Sviluppo Economico nell’incontro del 10 marzo dopo la acquisizione di Atos Origin da parte del Gruppo Engineering per quanto riguarda la volontà di mantenere il livello di relazioni sindacali. Questo significa affrontare le questioni anche occupazionali , così come avvenuto nel passato, confrontandosi con le OOSS prima di aprire procedure con soluzioni condivise. Sulla base di ciò il Sindacato ha richiesto all’azienda di non procedere all’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per verificare nel merito i problemi aziendali e le soluzioni e gli strumenti per risolvere i problemi stessi.
L’Azienda ha risposto di no al percorso proposto dalle Organizzazioni Sindacali ribadendo la sua volontà di procedere comunque all’apertura della procedura.
Il Sindacato ritiene gravissima questa posizione dell’azienda che decide prima cosa fare e poi discutere. Si apre una fase nuova e delicata nel rapporto con una Azienda che richiede una forte unità dei lavoratori per respingere una posizione sbagliata e pericolosa per il lavoratori , per l’azienda stessa, e per tutto il Gruppo Engineering.
Fim Fiom Uilm e il Coordinamento informeranno i lavoratori con assemblee immediate per costruire una risposta sindacale adeguata.
Fim Fiom Uilm richiederanno immediatamente un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, e il coinvolgimento di tutte le Regioni e gli Enti Locali.
Uniti contro i licenziamenti»
In conclusione ha comunicato la loro volontà di attivare una procedura di licenziamento collettivo per 236 lavoratori e lavoratrici di funzioni di staff, di professionalità non richieste dal mercato, e lavoratori interessati a funzioni che intendono esternalizzare.
Le OOSS hanno contestato al Dott. Pandozy l’incoerenza con quanto affermato in sede di Ministero dello Sviluppo Economico nell’incontro del 10 marzo dopo la acquisizione di Atos Origin da parte del Gruppo Engineering per quanto riguarda la volontà di mantenere il livello di relazioni sindacali. Questo significa affrontare le questioni anche occupazionali , così come avvenuto nel passato, confrontandosi con le OOSS prima di aprire procedure con soluzioni condivise. Sulla base di ciò il Sindacato ha richiesto all’azienda di non procedere all’apertura delle procedure di licenziamento collettivo per verificare nel merito i problemi aziendali e le soluzioni e gli strumenti per risolvere i problemi stessi.
L’Azienda ha risposto di no al percorso proposto dalle Organizzazioni Sindacali ribadendo la sua volontà di procedere comunque all’apertura della procedura.
Il Sindacato ritiene gravissima questa posizione dell’azienda che decide prima cosa fare e poi discutere. Si apre una fase nuova e delicata nel rapporto con una Azienda che richiede una forte unità dei lavoratori per respingere una posizione sbagliata e pericolosa per il lavoratori , per l’azienda stessa, e per tutto il Gruppo Engineering.
Fim Fiom Uilm e il Coordinamento informeranno i lavoratori con assemblee immediate per costruire una risposta sindacale adeguata.
Fim Fiom Uilm richiederanno immediatamente un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, e il coinvolgimento di tutte le Regioni e gli Enti Locali.
Uniti contro i licenziamenti»
5 commenti:
Senza entrare nel merito della questione , rilevo che si inquadra nel malvezzo sindacale italiano : persone che vivono col denaro degli iscritti , non so quanto effettivamente liberi di non iscriversi al sindacato , che leggono leggono leggono di contratti ma masticano poco o generalmente niente di economia e non investono soldi in imprese , si ergono a giudici di chi rischia in base a un progetto di cui non devono rendere conto ai sindacati . Questi dovrebbero limitarsi a badare alla situazione di tizio o caio se ha problemi con l'azienda ma non tentare , spesso riuscendoci , di mettere i bastoni nelle ruote delle aziende stesse . Queste non devono trovarsi tra i piedi sindacati che , per attestare la propria dannosa esistenza e il proprio vivere alle spalle nonchè a danno dei veri lavoratori , si illudono di saperne di economia e operano solo col malvezzo degli scioperi . La disaffezione all'intraprendere è dovuto anche al non voler , giustamente , confrontarsi con sindacati che non conoscono le regole alla base del libero mercato e minano alla base progetti industriali che correrebbero veloci senza intromissioni indebite di sindacati non responsabili davanti a nessuno . Che poi ci sia l'hobby del deificare comunque l'opera sindacale e considerare l'imprenditore uno sfruttatore o giù di lì è la ciliegina sulla torta . I licenziamenti sono il frutto di regole economiche che , se demagogicamente calpestate , possono portare al fallimento dell'azienda con perdita del posto di lavoro non solo per i licenziandi ma per tutti . Nei paesi comunisti comandava lo Stato , in questa Italia i sindacati impediscono sovente a chi vuol intraprendere di farlo secondo logiche sue , quelle di chi mette i soldi e quindi lo fa in base a un suo piano , dovendo rispondere a chi , in ogni caso , vuole metterci comunque il becco senza cognizione di causa .
Di questi tempi, tuttavia, non deificherei neanche troppo le regole economiche. Esistono molti modi di fare demagogia.
" Di questi tempi ... " , scrive Favre . Ma le tempeste attuali sono legate a drammi bancario finanziari , non alla dinamica imprenditoriale in senso stretto .
Ah, la dinamica imprenditoriale! Ma per favore signor Borluzzi non faccia come il difensore d'ufficio che è pagato comunque dallo Stato...Lei dovrebbe e potrebbe qualche volta uscire dai suoi soliti schemi.
Per Giorgio . Che l'imprenditoria abbia delle logiche è indubbio , per me e soprattutto per tanti altri . Se mi viene indicato quale punto del mio ragionamento fa grinze , rianalizzo il mio modo di vedere le cose e magari cambio convinzioni . In difetto di indicazioni , penso che Giorgio sposi la logica sindacale " a prescindere " e mi confermo nelle mie opinioni .
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