In Valle d’Aosta la crescita complessiva dell’economia risulta superiore alla media (+1,9%) rispetto a quella nazionale (+1,5%) e dell'area del Nord Ovest (+1,6%) grazie agli incrementi sostenuti sia nell’agricoltura (+5,4%), sia nei servizi (+3,0%), a cui si è associata una leggera flessione nell’industria (-0,5%). A dirlo è l'Istat che ha rilevato i principali aggregati dei conti economici regionali per il 2007. Chi vuole saperne di più e fare un confronto più approndito con il resto d'Italia clicchi
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5 commenti:
Io credo che spesso, come in questo caso, ci troviamo a ragionare su dati statistici che falsano quella che è la realtà e in alcuni casi la stravolgono completamente.
Quello del PIL è, soprattutto in Valle d'Aosta, un valore che ben poco fotografa la nostra realtà poichè nella determinazione del PIL , se non erro, il valore dei servizi quali sanità,istruzione, spese per l'ordine pubblico ecc. vengono conteggiati come somma dei costi sostenuti.
Siccome nella nostra regione questi costi sono molto alti ci ritroviamo a gongolarci di fatto per un Pil positivo che è il risultato di un aumento dei costi sociali.
Bisognerebbe quindi conoscere le varie voci che hanno composto questo dato e ragionarci analizzando separatamente.
Graziano.
Il Pil da tempo è un parametro messo in discussione, tuttavia a detta di molti economisti rimane l'unico a garantire una lettura tendenzialmente obiettiva, anche se i piccoli numeri valdostani talvolta possono originare curiose distorsioni. Vedrò, comunque, se riesco a trovare una fonte in grado di spiegare chiaramente come nascono questi dati.
@Graziano
E' proprio come dici. Il PIL per la Valle d'Aosta è una sorta di partita di giro. E' calcolato sommando anche i costi (come gli stipendi ai dipendenti) sostenuti per la macchina amministrativa. Essendo quest'ultima gonfiata, ecco che si gonfia anche il PIL. In pratica il PIL valdostano misura l'eccesso di disponibilità, e quindi di spese, che caratterizza il nostro bilancio regionale. Eccesso che non deriva da reale produttività dell'economia ma dai finanziamenti dello stato (nove decimi + somma sostitutiva dell'iva da importazione). In altre parole: il nostro PIL non va preso sul serio come quello del Veneto o della Lombardia. Lì si produce reddito sul serio.
@ Vincenzo Calì
Più che una partita di giro,come giustamente dici, mi sembra una presa in giro.
Nel calderone del Pil, ad esempio, nei conteggi effettuati dall'Istat i valori di inquinamento ambientale non rientrano nei conteggi che vanno a detrimento poichè non realmente qualificabili mentre invece vengono messi come valore positivo tutte quelle opere che servono per la tutela ambientale (inceneritori,depuratori fognari ecc.ecc.).
Abbiamo quindi buone probabilità che in futuro il Pil valdostano possa aumentare in modo significativo se verrà costruito l'inceneritore poichè avrà un forte impatto economico.
Cose assurde.
Graziano
E' chiaro che qui bisognerebbe aprire un dibattito su cosa si intenda per ricchezza. La pura voce economica non soddisfa di certo questo parametro. In effetti (e faccio riferimento a quanto scritto da Vincenzo) una elaborazione fatta nel 2000 su una possibile applicazione del federalismo fiscale in Valle d'Aosta, di cui trovate un accenno nei commenti del post «Messaggi in bottiglia - 11: "L'autonomia costa, ma non troppo"», ipotizza una riduzione del Pil del 12%
cui si dovrebbe far fronte con un cambio di politica caratterizzato da consumi pubblici snelliti e più efficienti. Volendola dire in maniera un po' brutale, in modo da far inorridire gli economisti, il Pil è una unità di misura lorda, un po' come pesare la carne con il sacchetto, se poi invece del sacchetto abbiamo il barattolo d'acciaio...
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