7 novembre 2008

500 mila euro per i giovani imprenditori valdostani. Che cosa pensate della legge? Cosa vi piace e cosa no? Lo spazio commenti è tutto vostro...

Una dote da 500 mila euro per il 2008. E’ questo l’ammontare della disponibilità finanziaria prevista dal disegno di legge, approvato in questi giorni, dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret (Uv), in materia di interventi regionali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile (il testo lo trovate qui). La legge nelle intenzioni dell’assessore dovrebbe «stimolare con provvedimenti mirati il radicamento di una solida e vivace cultura imprenditoriale presso i giovani». L’idea sottesa è quella di far capire alle nuove leve che in Valle d’Aosta non esiste soltanto il posto pubblico e che bisogna iniziare ad attrezzarsi in questo senso. Un progetto già maturato con Leonardo La Torre (Fèdération Autonomiste) (tanto che ne avevamo già scritto qui), suo predecessore nel dicastero durante la giunta presieduta da Luciano Caveri. Il ddl, che si appresta a passare al vaglio delle commissioni consiliari, sarà oggetto, proprio questo pomeriggio, di un incontro tra Pastoret e il direttivo dei giovani imprenditori, guidato da Luca Minini, ad della Mdm di Châtillon. «Le intenzioni sono sicuramente apprezzabili – spiega Minini – anche se ci sono alcuni aspetti del provvedimento che riteniamo vadano valutati più attentamente. Nell'incontro di ieri abbiamo puntato a farci illustrare il ddl dall’assessore in modo da averne una più completa conoscenza. Il confronto deve però continuare. Faremo pervenire in seguito le nostre osservazioni. Non escludo che ci possano essere altre occasioni di confronto con Pastoret».
A chi si rivolge il ddl? Le agevolazioni sono concesse a giovani imprenditori valdostani under 35 alla guida di Pmi, industriali ed artigiane, che non siano costituite da più di un anno, e che non si configurino come continuazione di imprese preesistenti. Sono aziende costituite da giovani anche le società e le cooperative i cui soci siano per almeno il 70 per cento in età compresa fra diciotto e trentacinque anni oppure il cui capitale sociale sia detenuto per almeno il 70 per cento da persone appartenenti alla già citata fascia d’età. «Una scelta – spiega Pastoret – che permette nella fase di start up anche la presenza di soci finanziatori». Un modo per offrire un ulteriore sostegno a giovani imprenditori intenzionati a dare vita a progetti maggiormente strutturati. Le agevolazioni previste consistono in contributi a fondo perduto per spese di investimento, in misura non superiore al 40 per cento della spesa ammissibile e per un importo massimo pari ad euro 60.000. Il limite minimo di spesa ammissibile per poter accedere ai contributi è pari ad euro 15.000. Il contributo può coprire le spese relative: alla ristrutturazione di immobili, nel limite massimo del 50 per cento del costo totale dell’investimento; alla progettazione e direzione lavori, nel limite massimo del 5 per cento del costo totale dell’investimento; all’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature ed automezzi; all’acquisto di brevetti e licenze; all’acquisto di software; all’analisi di mercato; alle consulenze per l’organizzazione aziendale e all’atto notarile di costituzione di società. Il disegno di legge è stato anche preso in esame nei giorni scorsi dal direttivo dei giovani albergatori. «L’obiettivo della legge è estremamente condivisibile – commenta il presidente Filippo Gérard, titolare con la sua famiglia degli alberghi Du Gran Paradis e Sant’Orso di Cogne – esistono però alcuni paletti che ne limitano parecchio le potenzialità». Per Gérard la non cumulabilità con altre tipologie di finanziamento, ad esempio, rimane un vincolo pesante. «Per quanto riguarda il settore alberghiero questo ddl – prosegue il presidente – potrebbe rivelarsi utile per sostenere le attività di indotto della struttura ricettiva. Ad esempio la creazione di negozi che commercializzano i prodotti utilizzati nell’attività alberghiera o nella ristorazione. Purtroppo però questo scenario cozza con il vincolo che l’attività non deve configurarsi come continuazione di imprese preesistenti. Secondo noi si tratta di un paletto su cui si potrebbe discutere. Essere costretti a creare una nuova denominazione sociale non mi sembra la scelta più opportuna. Vedremo se nei successivi passaggi legislativi il testo in questione subirà delle modifiche». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 5 novembre 2008)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che generosità.
In una regione che mette a bilancio una spesa per l'informatizzazione degli assessorati e degli uffici della regione che crescerà dai 7,685 milioni del 2009 ai 9,760 previsti nel 2011; che prevede una spesa 4,27 milioniper il 2009 per progetti e sperimentazioni in ambito informatico che cresceranno nel 2011 fino a 4,97 milioni; che spende ogni anno circa 8 milioni per l'elicottero a disposizione tanto per citare 2 o 3 delle centinaia di voci del bilancio di previsione questi 500.000 €. per i giovani imprenditori come li vogliamo definire?

ImpresaVda on 7 novembre 2008 alle ore 14:08 ha detto...

Esattamente. Mi piacerebbe capire quanto è utile ai giovani imprenditori questa legge. Dalle prime reazioni degli imprenditori, qualcuna anche in maniera più confidenziale il provvedimento non sembra così esaltante o per lo meno c'è un po' di perplessità. Sarà interessante valutare le osservazioni dei giovani di Confindustria, nel frattempo se qualcuno volesse anche scrivere sul blog...

Anonimo ha detto...

gli esperti della Bocconi, al corso per dirigenti, ci informavano che, purtroppo, nel campo dell'informatizzazione dei servizi pubblici, c'è il maggior gap (si dice così?) tra investimenti e resa degli investimenti effettuati. Quelli che lavorano e producono nel settore lo sanno bene, come sanno bene che l'ente pubblico è un ottimo cliente (tanto di informatizzazione non capisce niente e fa fine "informatizzare").
Penso che bisogni analizzare bene le spese previste in bilancio in questo settore e che si possa risparmiare e trovare risorse per investimenti più utili (es. giovani imprenditori, se necessario).

Anonimo ha detto...

Il disegno di legge regionale riguardante “Interventi regionali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile” presenta due carenze.
La prima di ordine quantitativo. Uno stanziamento di 500.000 euro, come ha già evidenziato “graziano” nel blog, è una cifra troppo bassa. Visto che l’aiuto massimo per azienda è di 60.000 euro, con i fondi stanziati dalla Regione, è possibile finanziare solo 8 iniziative (qualora le neo-imprese avessero diritto al massimo dell’agevolazione). Sicuramente si poteva fare di più.
La seconda carenza riguarda la scarsa “fantasia” negli strumenti utilizzati. L’unica forma di aiuto prevista è quella del fondo perduto. Trattasi sicuramente di una forma di agevolazione molto apprezzata dalle imprese e pienamente condivisibile. Tuttavia, al fondo perduto, io aggiungerei anche l’aiuto sotto forma di garanzia. Spesso le imprese neo-costituite hanno difficoltà a ottenere credito bancario (necessario per l’ordinaria gestione aziendale) a causa della mancanza di garanzie. Ritengo che la concessione di una fideiussione regionale a garanzia della concessione del credito bancario sia una misura particolarmente utile ai neo-imprenditori e che esula dalle classiche forme di aiuto.

ImpresaVda on 7 novembre 2008 alle ore 17:37 ha detto...

Linus lancia una proposta che mi sembra interessante. Chissà se l'assessore Pastoret ci sta leggendo...

 

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