3 dicembre 2008

La fromagerie di Brusson scommette sulla filiera del biologico

Concludo il viaggio fra chi fa impresa in Valle d’Aosta, per quanto riguarda il Corriere della Valle, in Val d’Ayas con un’azienda operante nel settore agroalimentare, ma che non dimentica l’importanza dei prodotti tipici per il settore turistico, una delle tante strade che può percorrere il fare impresa nella nostra regione. Si tratta della Fromagerie Haut Val d’Ayas di Brusson. Nata nel 2004 con l’obiettivo di razionalizzare la produzione e la trasformazione del latte della vallata secondo l’antico quanto funzionale modello delle latterie turnarie, la Cooperativa che opera nel settore dell’agricoltura biologica riunisce 65 conferitori della zona e tratta oltre due milioni di litri di latte all’anno, ricavando tra gli altri circa 18.000 forme di fontina con un fatturato di oltre due milioni ed una previsione di crescita nel 2008 pari al 9%. Ma non solo. La Fromagerie commercializza anche prodotti di salumeria e vini, tutti rigorosamente del territorio. Il progetto «fromagerie» inizia a svilupparsi da un’intuizione di Roberto Bagnod, il primo presidente, e oggi è portato avanti da Danilo Grivon, eletto alla fine del 2006 a capo del caseificio. Grivon, 43 anni, laureato in Scienze delle tecnologie alimentari, un passato nel settore sviluppo e marketing di Barilla, Colussi e Saclà, una volta tornato nella sua regione d’origine ha deciso di mettere subito le sue competenze a disposizione dei soci del caseificio. «Fra i nostri clienti più importanti per quanto riguarda il prodotto fontina – spiega Grivon – vanno ricordate tutte le catene specializzate del biologico e molte delle più note catene della grande distribuzione con i quali abbiamo un contratto di fornitura annuale». La fontina biologica piace anche all’estero e qualche forma è già arrivata In Germania, in Inghilterra e nel Sud Est asiatico. «Entrare nella “Fromagerie” – commenta Grivon -non significa semplicemente fare la spesa. Entrare nella “Fromagerie” significa condividere un’idea di filiera che declina la volontà di produrre formaggi di qualità, ma anche di promuovere una cultura del “mangiar bene”, attraverso proposte di commercializzazione di altri prodotti tipici, iniziative culturali, degustazioni, approfondimenti di temi legati alla tradizione gastronomica della Val d’Ayas». Così, accanto al bancone della vendita, all’interno della fromagerie sono stati ritagliati degli spazi/museo che riproducono alcune scene di vita rurale di un tempo in cui la fontina e gli altri formaggi erano prodotti nelle piccole latterie turnarie di villaggio. Alcuni pannelli illustrano il percorso del latte dalla mungitura alla lavorazione. «Lavorazione – precisa il presidente - che può essere direttamente osservata da ampie vetrate che portano il tuo sguardo sul lavoro di trasformazione compiuto quotidianamente dai nostri addetti». Un’attenzione quasi didattica che diventa alla fin fine un nuovo modo di fare turismo. (Pubblicato sul Corriere della Valle d'Aosta del 6 novembre 2008)

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