30 marzo 2009

Il contributo alle imprese del mondo universitario valdostano

Cresce il mondo universitario valdostano e sempre più punta a mettere la sua attività di ricerca al servizio delle imprese. Un impegno sostenuto da nuovi fondi in arrivo dal CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) che ha preso atto dei Programmi attuativi regionali (Par) cofinanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate (Fas), predisposti da nove regioni italiane, fra le quali la Valle d’Aosta. Il Par, per il periodo 2009/2015, prevede un investimento complessivo di 58,5 milioni di cui 24,09 andranno per la realizzazione del futuro Polo universitario regionale, all’interno dell’attuale Caserma Testafochi di Aosta.

Il Politecnico e l'Ex-Brambilla
In forte evoluzione anche l’impegno a favore delle imprese del Politecnico di Torino nella sede distaccata di Verrès. Sulle ceneri dell’ex-Brambilla, nei piani della regione, deve sorgere, un importante polo tecnologico. Qui tutto si concentra invece intorno al laboratorio di meccatronica (unico come lo stesso corso di laurea in tutto il Politecnico), completamente trasferito nella località della Bassa Valle. Un’azione che non va disgiunta dal lavoro sviluppato, attraverso il professor Maurizio Rebaudengo all’interno del tavolo per l’innovazione tecnologica .

Il tavolo costituto sulla base di una convenzione tra Regione, Università della Valle d’Aosta e Politecnico vede anche il coinvolgimento di Confindustria, Finaosta e Vallée d’Aoste Structure. Un primo risultato concreto del lavoro svolto sino ad oggi è giunto dai bandi (quattro per un valore complessivo di 1,4 milioni) per la realizzazione di progetti di innovazione dove le imprese valdostane sono state invitate a concorrere in partnership con un centro di ricerca. Su sei domande presentate (una riguardante «Tecnologie per il monitoraggio e la sicurezza del territori» e le altre cinque in materia di «Energie rinnovabili e risparmio energetico») ben cinque vedono la partecipazione del Politecnico. «Il primo bando – commenta Rebaudengo – che aveva come scadenza il 30 dicembre ci aveva deluso profondamente avendo ricevuto una sola domanda. La situazione è migliorata con il secondo, scaduto il 28 febbraio, in quanto con cinque progetti di ricerca sarà finalmente possibile fare una selezione». Non va comunque dimenticato che, già nel corso del 2008, il Politecnico, insediato a Verrès soltanto dal mese di marzo, aveva comunque siglato una prima convenzione con la Compagnia Valdostana delle acque sul «monitoraggio degli impianti». Sullo sfondo il lavoro di rete che sul piccolo territorio regionale vuole diventare capillare. «La Regione – spiega Rebaudengo – intende creare una filiera nel campo dell’ innovazione che coinvolga oltre al Politecnico anche gli incubatori di impresa di Aosta e Pont-Saint-Martin, le imprese innovatrici valdostane e i Centri di Eccellenza nel settore della ricerca della piccola regione autonoma. Addirittura alcune imprese potrebbero nascere a Verrès prima di trasferirsi negli incubatori». Le prime adesioni al progetto sono arrivate dal Consorzio «Vntech», operante nel settore delle reti di sensori wireless, composto da quattro imprese valdostane (Dora, GPS Standard, Laser, Sea Energia) ed un istituto di ricerca (Istituto Superiore Mario Boella), e dalla «4 C Politospace», società spin off del Politecnico impegnata nella ricerca nel campo dei satelliti per l’osservazione della Terra.

La ristrutturazione della Testafochi
Strategie dalle quali ovviamente non è esclusa l’Università della Valle d’Aosta che con la ristrutturazione della Testafochi ha già chiaro l’obiettivo di potenziare e diversificare l’offerta regionale di alta formazione universitaria, migliorandone il grado di accesso, e creare sinergie con il tessuto socio economico regionale. Una priorità, quest’ultima, che sta particolarmente a cuore al rettore Pietro Passerin d’Entrèves e che per ora è stato raggiunto soltanto in parte. Nel 2008 la maggior parte dei progetti di ricerca avviati riguardavano infatti la pubblica amministrazione (Celva, Regione) o le sue partecipate (Finaosta).

Unica eccezione la Cogne che ha commissionato alla facoltà di Scienze dell’Economia della Gestione aziendale un corso di formazione per i propri dirigenti sulla gestione aziendale e lo sviluppo del management. Non è però un caso che l’anno accademico 2009/2010 sia stato inaugurato dal prof. Federico Visconti, Preside della Facoltà di Economia, con una prolusione su «Imprenditorialità e Managerialità per lo sviluppo delle imprese e del territorio».
Visconti ha concluso sottolineando come si fosse tutti chiamati ad una sfida alta che impone profili di feconda imprenditorialità e di robusta managerialità a livello di imprese ma anche di interlocutori istituzionali. «Tra di essi vi è anche l’Università, - ha precisato - che continuerà ad offrire il proprio contributo, per lo sviluppo del Paese e della Valle d’Aosta».
Un impegno solenne preso anche di fronte al Presidente della Giunta regionale Augusto Rollandin che non ha mancato di evidenziare come sia necessario comprendere, specie in periodi di recessione globale e di grave crisi economica, che la sostenibilità futura per la Regione delle attività universitarie, è fortemente legata al «loro concreto contributo allo sviluppo del sistema regionale». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 25 marzo)

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