Si chiamerà «Grand Hôtel Imperiale» e nel 2012 potrebbe essere il primo albergo a 5 stelle di Courmayeur. Il condizionale è d’obbligo in quanto per ora è stata soltanto avviata la procedura per la predisposizione di un accordo di programma che vede allo stesso tavolo la Regione Autonoma Valle d’Aosta, il Comune di Courmayeur e un pool di aziende private. Di certa al momento c’è la volontà della giunta comunale, guidata da Fabrizia Derriard, di riqualificare un’area, in prossimità della centralissima via Roma, dove attualmente sorge un rudere. Un’azione da portare avanti «nell’interesse di tutta la cittadinanza».
L'Hotel Miramonti
Si tratta di quello che sulla carta doveva essere l’Hôtel Miramonti, albergo di classe superiore costruito a partire dai primi anni ottanta e mai terminato, di proprietà della famiglia Ottoz di Pré-Saint-Didier. E proprio Luca e Matteo Ottoz con la Srl «Immobiliare Miramonti», insieme alle società genovesi Ghc e Pht Investimenti, intendono finalmente dare a Courmayeur il suo primo cinque stelle, portando definitivamente a termine un lungo cammino sino ad ora piuttosto accidentato.
Non va però dimenticato che l’intesa con i privati potrà essere raggiunta dall’amministrazione pubblica soltanto in presenza di ricadute evidenti per la comunità. «Proprio per questo nell’accordo – spiega il primo cittadino –, fatte le opportune valutazioni da parte dell’amministrazione comunale, dovrà essere prevista anche la riqualificazione da parte delle aziende private di Viale Monte Bianco».
Sognando il 5 stelle
Esiste già anche una prima ipotesi di come sarà il 5 stelle. Definita dall’architetto Gianluca Torre, in rappresentanza delle società genovesi, come una suggestione e dal sindaco come «un eccesso di zelo» in quanto «in questa primissima fase non era un elemento necessario e paradossalmente l’evoluzione successiva potrebbe essere molto diversa». Ciò non toglie che nelle intenzioni del pool di aziende private il «Grand Hôtel Imperiale» dovrebbe contare su 330 posti per 137 camere. Il piano di lavoro prevede una costruzione a ferro di cavallo che ospiterà, oltre alle camere, i servizi per garantire i migliori comfort agli ospiti per la ristorazione, l'animazione per i bambini, il turismo d'affari, il relax ed il benessere. Ancora da definire l’entità della spesa. Alcune prime stime parlano di 35 milioni. La struttura - che a regime darà lavoro a oltre un centinaio di persone – necessiterà di manodopera altamente qualificata e proprio per questo in collaborazione con l'Assessorato regionale al Turismo e l'Istituto professionale alberghiero di Chatillon, saranno avviati alcuni corsi di formazione ad hoc.
Fra preoccupazione e interesse
In Consiglio regionale in merito all’operazione si è già alzata qualche voce preoccupata. Robert Louvin (Vda Vive) ha espresso il timore che «l’interesse dominante sia di carattere edilizio». Guarda invece con attenzione alla nuova struttura Leo Garin, presidente dell’Aiat Monte Bianco. «Il 5 stelle – commenta – completa l’offerta turistica di Courmayeur offrendo risposte ad una nicchia di clientela molto particolare». Senza dimenticare che sono in corso le procedure anche per la costruzione, questa volta ex novo, di un altro cinque stelle. Cinquanta camere che dovrebbero sorgere nella zona del Bas Villair, in prossimità di frazione Larzey. A portare avanti il progetto un gruppo di imprenditori provenienti da fuori valle.
Il crinale fra protesta e democrazia
9 mesi fa
2 commenti:
Da tempo sto cercando la sede delle società genovesi Ghc e Pht Investimenti ma invano. Non è che c'è qualcuno on line in grado di darmi una mano? E' molto strano che società disposte a simili investimenti non palesino in qualche maniera la loro presenza su internet.
La soc. Pht Investimenti ha come socio unico Gian Luca Torre (l'architetto progettista). Probabilemente la sede societaria è presso la residenza del medesimo.
Per quanto riguarda la Ghc, a Genova non risulta alcuna società registrata con tale nome: esistono però alcune società (anche di gestione alberghiera) con sedi a Milano, Fucecchio, La Spezia.
Risulta poco edificante che il Comune possa accettare un accordo di programma con investimento previsto di decine di milioni di euro da parte di società con capitale sociale di soli 10.000,00 €.
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