6 maggio 2009

20-20-20 L'approccio economico agli obiettivi dello sviluppo energetico sostenibile

Segnalo agli imprenditori più volenterosi un'iniziativa di formazione interessante.

Il Piano d'azione «Una politica energetica per l'Europa» - adottato dal Consiglio europeo nella primavera 2007 - assume oggi un'importanza fondamentale quale supporto nella lotta al cambiamento climatico, contribuendo, allo stesso tempo, a migliorare la tecnologia e la competitività con tangibili benefici sia per i nostri cittadini, che per le nostre imprese.

L'espressione 20-20-20 sintetizza:
• l'impegno dell'UE per una riduzione delle emissioni di gas serra al minimo del 20% nel 2020 rispetto ai livelli del 1990
• l'aumento dell'efficienza energetica, allo scopo di ridurre del 20% il consumo rispetto alle proiezioni per l'anno 2020
• l'obbligo di impiego di una percentuale del 20% di fonti rinnovabili sul consumo energetico complessivo e di un minimo del 10% di biocarburanti sul consumo complessivo dei carburanti destinati al settore dei trasporti

Organizzato da ATTIVA, società in house della Chambre Valdôtaine, e dall'Assessorato delle Attività Produttive nell'ambito della convenzione tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta e l'Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE), il seminario affronta il tema dei finanziamenti e degli strumenti disponibili in Valle d'Aosta in materia di Energie rinnovabili e risparmio energetico, offrendo una panoramica sul Settimo Programma quadro (7PQ) e su altri strumenti comunitari, nazionali e regionali, a supporto delle imprese e degli enti di ricerca. Principalmente rivolto alle imprese, agli enti e alle associazioni, l'incontro vuole essere un momento di approfondimento e di confronto su queste tematiche a livello sia locale sia transnazionale, oltre che un'occasione per presentare i programmi europei e regionali e per orientare la progettualità dei potenziali proponenti.

La partecipazione al convegno, che si svolgerà presso il salone regionale il 14 maggio è gratuita previa iscrizione da effettuare entro il 12 maggio via mail all'indirizzo attiva@ao.camcom.it o via fax al numero 0165 573090.


Per maggiori informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa: Attiva 0165 573093.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo la Regione VDA è di fatto, non sulla carta, poco sensibile allo sviluppo delle rinnovabili e non ha alcuna intenzione di contribuire con le proprie risorse alla direttiva 2020. Rappresento una impresa attiva nel settore, con sede in Valle, che ha presentato 3 progetti idroelettrici, rispettivamente da 23, 4 e 4,5 Gwh/Y di produzione attesa, e tutti è tre hanno avuto una VIA negativa, e quindi l'impossiiblità di proseguire con l'intero progetto. Il progettista è una importante Spa con esperienza in tutto il mondo di centraline e di ambiente. Purtroppo, in Valle d'Aosta, passano soltato i progetti che sono raccomandati da qualche politico, altrimenti, anche se ben studiati, rispettosi di tutte le norme esistenti, che sono numerose e severe in Valle, non passa nulla. Fare l'imprenditore sulle rinnovabili in Valle d'Aosta è per pochi eletti, inseriti politicamente. Ho poi conosciuto un affermato imprenditore valdostano attivo da anni sul settore e, lui per primo, sta investendo in Albania, perchè ritiene la Valle d'Aosta come una area impossibile dove sviluppare le rinnovabili. Quello che si è fatt anni fa, da Enel, ora gestito da CVA è tutto quello che è consentito. Dovreste dirlo durante il convegno, dovreste render esplicito che tipo di sopraintendenza c'è in Aosta, che comitato di valutazione poco oggettivo e che bassa qualità di servizi regionali valutatori di ogni inziativa, eolica, idroelettrica e fotovoltaica.

un lettore.

ImpresaVda on 6 maggio 2009 alle ore 16:47 ha detto...

Chi opera nel settore energia cosa ha da dire in proposito? Inoltre invito l'anonimo a contattarmi sulla mail privata. Mi interesserebbe approfondire il suo caso.

bruno courthoud ha detto...

purtroppo l'imprenditore in questione non è nel giro giusto, come egli stesso ha già capito. Qui non muove foglia che il capo non voglia. La sovrintendenza, il VIA? L'imprenditore non se la prenda con i poveretti che vi lavorano. Dopo la cosiddetta riforma della pubblica amministrazione, sono semplicemente degli specchietti per le allodole al servizio del politico di turno. A questo punto abolire questi organismi e questi pareri sarebbe la cosa migliore, sarebbe un grosso risparmio burocratico e l'eliminazione di una presa in giro per i cittadini, tra cui l'imprenditore in questione.
Pian piano, qualcuno forse si rende conto che certe affermazioni e certe critiche alla cosiddetta riforma della pubblica amministrazione non sono fantasie o immaginazioni di burocrati frustrati, come si vuole far credere.

 

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