Il Presidente della Regione Augusto Rollandin, accompagnato dall’Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret, ha incontrato oggi il Rettore del Politecnico di Torino Francesco Profumo per discutere del futuro della sede universitaria di Verrès, in seguito alla decisione del Ministero dell’istruzione di ridurre le ore di didattica a discapito delle lezioni nelle sedi distaccate, vincolo particolarmente restrittivo per i Politecnici rispetto alle altre Università. A quanto pare la presenza del Politecnico in terra valdostana non dovrebbe trasformarsi in una parentesi. Una notizia, che se confermata dai fatti (non soltanto dalle parole), farà tirare un sospiro di sollievo a molti imprenditori interessati a usufruire del «Poli» sul fronte del trasferimento tecnologico e, più in generale, della ricerca e per i quali la sua lontananza sarebbe stata una vera «iattura».
«L’incontro con il Rettore Profumo è stato incoraggiante: non solo il Politecnico di Verrès non chiuderà, ma esiste la volontà da parte dell’ateneo di mantenere a Verrès un polo importante per la didattica ma soprattutto per la ricerca e per il trasferimento tecnologico – ha detto il Presidente Rollandin al termine dell’incontro. – Come previsto dalla convenzione che la Regione ha sottoscritto il 29 maggio 2007 e valida fino al 2012, i corsi già avviati saranno portati a conclusione secondo le modalità attuali, ovvero con lezioni didattiche frontali. Coloro che si iscriveranno a partire dall’anno prossimo potranno seguire tutti i corsi attraverso una diversa modalità didattica in atto nel quadro del programma del Politecnico, ovvero l’e-learning, che permetterà di seguire corsi di alto livello qualitativo, di poterli revisionare secondo la necessità e, anche, di poterli consultare direttamente da casa. Una modalità didattica che potrebbe aprire tra l’altro nuove prospettive per l’offerta formativa futura del Polo. A tali lezioni saranno affiancati nelle aule di Verrès il tutoraggio degli studenti, le esercitazioni e le attività di laboratorio»
«Spero che tali informazioni – ha proseguito il Presidente - possano tranquillizzare i 150 studenti che stanno attualmente frequentando le lezioni e non scoraggiare coloro che vorrebbero iscriversi negli anni a venire. Il Rettore ci ha ribadito più volte la volontà di potenziare al Polo di Verrès le attività di ricerca, trasferimento tecnologico e servizi al territorio, con la creazione di anche due nuovi laboratori che andrebbero ad affiancare il Laboratorio Interdisciplinare di Meccatronica, un centro specialistico all’avanguardia a livello internazionale. Alla luce dell’incontro di oggi con il Rettore Profumo, possiamo quindi confermare che il Polo rimarrà, come era negli accordi, un centro polifunzionale di eccellenza, focalizzato sulla formazione, sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico e quindi una risorsa per il nostro territorio».
«Come ho già avuto modo di dire - ha concluso il Presidente - ritengo che la sede di Verrès del Politecnico di Torino rappresenti un esempio di collaborazione virtuosa tra istituzioni locali e università, improntato all’eccellenza nell’offerta formativa e nella ricerca, ma anche nella gestione efficiente delle risorse».
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
3 commenti:
A me pare, con l'esperienza dei miei figli che in Valle hanno fatto il triennio per affrontare altrove un biennio che non e' il vero seguito del triennio, che dovrebbe essere prioritario offrire dei 3 piu' 2 logici e conseguenti, innanzi tutto, non solo puntare a trienni che inorgogliranno gli amanti del localnazionalismo per la loro esistenza ma non sono ottimali per gli studenti. Parere esternato da Macao, localita' da cui le tematiche valdostane si vedono in modo ancora piu' oggettivo...
@Borluzzi
E' a Macao?!!! Quanto la invidio! Perchè non mi fa qualche foto, magari accompagnata da uno scritto breve, a qualche attività imprenditoriale locale. Quella che più la colpisce.
Sulla presenza del Politecnico invece credo che sia importante soprattutto per i contributi che può offrire alle aziende valdostane sul fronte della ricerca. Sul resto tutto si può discutere... Studiare fuori Valle in generale è un'esperienza positiva... Direi che è preferibile.
Per ordine. Posto che ho fatto sia architettura sia ingegneria al Politecnico, e' chiaro che lo apprezzo. Penso pero' che ci vogliano i 5 anni, non solo i tre. Riguardo al fuori Valle: sono un giramondo e i miei figli pure. Per questo penso che conti non l'andare a Torino o Milano con l'impegno universitario ma conoscere paesi diversi. Ora sono coi due figli da 13 giorni lontano dalla Valle, Hong Kong e Macao prima(a HK c'ero gia' stato varie volte e a Macao una, mentre per i figli e' la prima volta in entrambe le localita') e ora sono a Taipei, da dove prendero' a nolo un'auto lunedi' prossimo per girare in tre settimane Taiwan e salire sui monti locali. Al ritorno altri 2 giorni a HK e poi cinque a Canton(o Guangzhou che dir si voglia)prima di rincasare con l'Immacolata. Foto... io ne ho gia' fatte in 13 giorni 3000 in FX e i miei figli 1000 in DX( alternano la seconda camera un giorno a testa)e il tema dell'articolo ci sarebbe gia' visto che pensano all'attivita' prossima comune nel campo dell'export( un francese trapiantato a Vientiane ci ha in loco offerto uno spunto poi approfondito) e qualcosa le sara' inviato. Saluti per ora.
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