Domenica 24 gennaio il Museo dell’artigianato tipico valdostano di Fénis ha festeggiato il suo primo anno di vita. Un anno che è stato sintetizzato giovedì scorso in una conferenza stampa cui hanno preso parte il Presidente dell’Ivat Rudy Marguerettaz, il direttore Roberto Vallet, l’Assessore alle Attività Produttive Ennio Pastoret e il conservatore responsabile Nurye Donatoni.
Un’occasione per fare il punto sul 2009 e presentare i progetti del 2010. «Dalla sua inaugurazione – ha spiegato Marguerettaz - il MAV ha voluto configurarsi come un “polo culturale” attivo e dinamico, capace di fare del patrimonio artigianale valdostano uno strumento per educare a comprendere un’arte in continua evoluzione. Un luogo di apprendimento, ma anche di incontro, aperto alle scuole, alle famiglie, agli artigiani e a tutti coloro che vogliono avvicinarsi all’artigianato di tradizione. L’anno appena trascorso è stato dedicato in particolare alla divulgazione, con l’obiettivo di far conoscere il neonato Museo e il suo patrimonio».
Nel 2009 il MAV ha registrato circa 6.000 ingressi, sono state organizzate 4 mostre temporanee, di cui 2 in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive e 1 con l’Assessorato Istruzione e Cultura; 6 eventi tra concerti, attività ludico-animative, conferenze, attività didattiche, ed è stata creata una rete con 5 enti culturali del territorio. Di particolare interesse l’impegno del Museo sul fronte della didattica anche in un’ottica di fare sinergia con le visite al Castello di Fénis dove sono numerose le scolaresche. Nel 2009 il MAV é entrato a far parte del gruppo EPCS (Educare al Patrimonio Culturale e Scientifico), ossia il Catalogo delle Offerte Culturali promosse dall’Assessorato regionale Istruzione e Cultura, con la proposta dei suoi primi due laboratori didattici, uno destinato alle scuole primarie ed uno alle secondarie di primo grado. In collaborazione con alcune scuole del territorio sono nati poi progetti didattici specifici, studiati appositamente unitamente agli insegnanti di alcune istituzioni scolastiche. L'offerta “educativa” ha proposto inoltre visite guidate a gruppi e scolaresche, progetti specifici per occasioni particolari e attività di visite-animate rivolte ai centri estivi.
Nell’ottica di divulgazione e promozione della propria proposta didattica il MAV ha guardato anche oltre i confini della nostra Regione ed è entrato a far parte, con pacchetti specifici per le esigenze del turismo scolastico, dell’offerta promossa da tour operator del Nord Italia e, allo stesso tempo, di una divulgazione dedicata alla didattica museale.
«Il MAV – sottolinea Donatoni - inaugura il nuovo anno con alcune importanti novità, ma sempre con l’obiettivo di essere portatore di un progetto culturale dinamico, dove la conservazione e la valorizzazione delle produzioni artigianali sono solo un punto di partenza, dove la memoria è in movimento. L’attività del 2010 sarà dedicata in modo particolare alla ricerca, attraverso il lavoro di archivio e catalogazione al fine di creare nel tempo un fondo consultabile dal pubblico, un luogo di raccolta anche dei patrimoni immateriali».
L’anno 2010 viene inaugurato con una parziale revisione dello spazio espositivo, in particolare dell’Area dedicata alla Foire de Saint Ours, luogo di interpretazione della kermesse millenaria dedicata all’artigianato. I visitatori potranno trovare nuovi oggetti dei nostri artigiani in una vetrina d’eccezione della Millenaria. Come già previsto ed anticipato in occasione dell’inaugurazione, ogni anno la vera novità nell’abito dell’allestimento riguarda la zona dedicata alle esposizioni temporanee. Dalla riapertura, al fine di dare ai visitatori la possibilità di godere di una invitante anteprima sono eccezionalmente esposti al pubblico alcuni oggetti della Collezione Brocherel, ora conservata al MAV a seguito del prestito concesso dal Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama di Torino. Una mostra di breve durata ma sufficiente per condividere, anche se ancora in modo parziale, questo grande patrimonio della collettività valdostana con gli appassionati, in attesa della sua collocazione definitiva.
A partire da Marzo verrà poi inaugurata l’esposizione dedicata ad Amédée Berthod, collezionista, intellettuale e personaggio pubblico di rilievo del secolo scorso, in cui verranno messi in luce gli oggetti della cultura agro-pastorale raccolti negli anni in cui è nato il patrimonio IVAT, conservati dalle figlie Danielle e Anna. «Questo momento – ribadisce ancora Donatoni - costituirà dunque il punto di partenza di un anno dedicato alla ricerca e all’approfondimento della figura di Berthod e del suo collezionare, anche attraverso un lavoro di coinvolgimento degli artigiani che hanno conosciuto il grande collezionista valdostano. L’esposizione e lo studio di un patrimonio così importante vedrà coinvolta anche la Commissione etno-artigianale, il gruppo di “esperti” che supporta scientificamente l’attività del Museo e le sue iniziative». (Pubblicato sul Corriere della Valle del 28 gennaio 2010)
Alcuni numeri
550mila
E' stato l'incasso complessivo delle sei boutique gestite dall'Ivat sul territorio regionale. Si tratta di un dato positivo in quanto in crescita rispetto al 2008 del 3%.
6600
I visitatori del Museo dell'Artigianato valdostano di Fénis.
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