6 maggio 2010

La Cogne Acciai Speciali vede la Ripresa

«Il 2009 è stato l’anno peggiore in termini di fatturati e di volumi da quando la Cogne Acciai Speciali (Cas) è diventata un’azienda privata. Ma ormai la fase più acuta della crisi è alle spalle. E si tratta di un obiettivo raggiunto grazie ai sacrifici e all’impegno di tutta l’azienda che ha saputo davvero fare quadrato di fronte ad un periodo molto difficile». Roberto Marzorati, vicepresidente della Cogne, commenta in rapida successione tre grafici. I primi due che dipingono un 2009 in cui, in linea con l’andamento del comparto siderurgico a livello europeo, la Cas ha avuto un calo della produzione del 40% (da 173mila tonnellate a 105mila) e del fatturato del 51% (da 625 a 302 milioni, un calo su cui ha influito anche la diminuzione dei prezzi delle materie prime) e un terzo dove risulta evidente come l’impatto della crisi economico-finanziaria la produzione dell’acciaio in Europa sia stato superiore alle attese con un calo della produzione del 35% e dei consumi del 45%, ma appare anche chiaro come, dopo la voragine apertasi nel 2009, il 2010 inverta la tendenza e sembri dare inizio ad un ciclo di ripresa.

«Analizzando la situazione mondiale - osserva Marzorati - in tutta Europa si registra una crescita dei consumi apparenti superiore al 10% che, per quanto concerne gli acciai inossidabili, dovrebbe essere di qualche punto superiore, intorno al 15%». Numeri che trovano riscontri aziendali. «Questa tendenza - prosegue il vicepresidente - è confermata sul nostro portafoglio ordini dei prossimi mesi. In particolare, mentre lo scenario di recupero dell’attività per il 2010 è di difficile prevedibilità in quanto migliora di mese in mese, la proiezione formulata a livello mondiale indica la prospettiva del pieno recupero dei volumi per il 2011, allineati ai quantitativi degli anni migliori dell’azienda».

I primi positivi effetti della ripresa presso lo stabilimento di Aosta si concretizzeranno nella revoca della cassa integrazione straordinaria per tutti gli staff, nel prossimo aumento di personale nel reparto laminatoi, nella previsione di un risultato positivo per il budget 2010 e nella ripartenza dell’indotto focalizzato sul territorio valdostano. Per il 2011 si esaurirà definitivamente l’utilizzo della cassa integrazione straordinaria.

L’azienda raccoglie anche i frutti della immediata strategia di reazione alla crisi fondata su tre filoni di intervento: l’ampliamento del mercato di riferimento, gli interventi dei costi operativi e gli investimenti che sono stati portati a termini. «Con la fine del 2009 - commenta Marzorati - si è, ad esempio, consolidato l’ampliamento della gamma produttiva grazie agli investimenti operati sui nuovi impianti. Questo ci ha permesso di siglare degli importanti accordi di collaborazione con i principali gruppi mondiali di utilizzatori di questi particolari acciai nei settori dell’Oil&Gas, dell’aeronautica e del nucleare. La stima di crescita è del 5%». Nel 2010 riprenderanno i nuovi investimenti. «L’arrivo della nuova sezione più grande della colata continua dello stabilimento rappresenterà una novità mondiale per l’acciaio inossidabile. Questa sarà infatti realizzata in collaborazione con la Danieli e, in parte finanziata dalla legge regionale sulla ricerca. Si tratta di un investimento complessivo di circa tre milioni. Preso comunque vareremo un piano quinquennale con una stima di circa 60 milioni di nuovi investimenti».

L’attenzione all’ambiente
Marzorati ha sottolineato anche come non sia venuta meno in questi anni di difficoltà l’attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia ambientale. «Con l’entrata in servizio del nuovo impianto di aspirazione fumi secondario del reparto Acciaieria - concepito per ridurre i livelli di emissione su valori di circa dieci volte inferiori ai limiti imposti dalla legge, oltre che per contenere la rumorosità verso l’esterno - si è resa ancor meno significativa l’influenza dell’attività dello stabilimento sui quantitativi di polveri sottili rilevati nel capoluogo». L’onere addizionale relativo ai costi di gestione e di esercizio di questo nuovo impianto si traduce in circa 720mila euro all’anno a totale carico della Cas.

Buone notizie dalla Cina
La crisi non si è fatta invece sentire presso lo stabilimento della Cogne di Dong Guan, nel sud della Cina. Presso lo stabilimento produttivo di Cogne China nel corso del 2009 non si sono verificati i cali europei tanto che a fine maggio Marzorati si recherà in Cina per inaugurare il raddoppio del nuovo stabilimento che potrà così contare su circa 95 dipendenti. «In quattro mesi - conclude - è stato possibile realizzare da zero, procedure burocratiche comprese, il raddoppio dello stabilimento. In Italia sono stati necessari sei mesi soltanto per completare gli aspetti progettuali-normativi e si trattava soltanto di ampliare un reparto». (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 5 maggio 2010)

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