21 giugno 2010

Assemblea Confindustria Valle d'Aosta: «Imprese che Guardano Avanti» - Diana Bracco Ospite d'Onore

Diana Bracco (Confindustria)
Ricerca e innovazione per uscire dalla crisi. E' questo il messaggio di Confindustria Valle d'Aosta alla vigilia dell'assemblea annuale in programma il 28 giugno. L'assise di chi, anche in Valle d'Aosta, «fa impresa» si terrà alla Cittadella dei Giovani, di Aosta, e come di consueto avrà due momenti: la parte privata, in programma a partire dalle 15, e a seguire quella pubblica che quest'anno ruoterà attorno al tema «Imprese che guardano avanti».

A porgere il saluto alle autorità sarà Monica Pirovano Presidente di Confindustria Valle d'Aosta mentre il Presidente della Regione Augusto Rollandin chiuderà i lavori.
Un'assemblea annuale, quella targata 2010, con un ospite d'onore che rappresenta appieno sia il tema del dibattito che la possibile ricetta per superare la crisi e cioè investire e rafforzare da parte delle imprese la ricerca e lo sviluppo tecnologico. A portare il saluto di Confindustria ma soprattutto ad arricchire la discussione sarà, infatti, Diana Bracco, Vice Presidente di Confindustria e Presidente del Progetto speciale di Confindustria Ricerca e innovazione ed Expo 2015.

Diana Bracco, laureata in chimica all'Università di Pavia, porterà ad Aosta anche la sua quotidiana esperienza manageriale, di Presidente e Amministratore Delegato della Bracco S.p.A, storica azienda milanese, oggi gruppo integrato internazionale, leader mondiale nelle soluzioni globali, per la diagnostica per immagini, con un fatturato di circa un miliardo di euro, di cui oltre il 65% sui mercati esteri. E' presente in 115 paesi e impiega circa 3.300 operatori in tutto il mondo, dei quali più di 600 in ricerca, attività nella quale investe oltre il 15% del fatturato di riferimento e vanta un patrimonio di 1.500 brevetti in tutto il mondo.

Di recente, la Vice Presidente nazionale di Confindustria, Diana Bracco ha affermato che mettere l'impresa al centro è l'unico modo per rilanciare lo sviluppo economico sia in Europa sia in Italia. E per farlo occorrono infrastutture materiali e immateriali, snellimento burocratico, cuneo fiscale ridotto e automatismi per incentivare ricerca e innovazione. 

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