I giudici in azione |
A destra il presidente del Cervim François Stevenin |
Il nuovo sistema prevede l’assegnazione della Gran medaglia d’oro a vini che ottengono nelle degustazioni un punteggio superiore a 94 punti, tra gli 89 e i 94 medaglia d’oro e nel limite del 30% (conformemente a quanto previsto dalle regole dell’OIV), tra gli 84 e gli 89 viene assegnata la medaglia di argento. Questo nuovo metro di assegnazione delle medaglie permette al CERVIM di equipararsi agli altri concorsi internazionali.
I vini iscritti sono stati 476, di cui il 46% provenienti da regioni europee con la Germania a farla da padrona con ben 95 vini in concorso, e il 54% provenienti da regioni italiane. Una cifra in linea con i numeri dello scorso anno, per un totale di 186 aziende presenti. La selezione, durata 3 giorni, da giovedì 1 luglio a sabato 3 luglio, ha visto all’opera, per ogni giornata di lavoro, 30 degustatori internazionali (enologi, esperti degustatori, giornalisti della stampa di settore).
Sette le categorie in gara, anche quest’anno il panorama dei vini proposti è stato piuttosto ampio con vini provenienti dai vigneti più alti d’Europa della Valle d’Aosta, a quelli del Vallese e della Savoia, ai famosi Riesling della regione della Mosella in Germania, per passare alla penisola Iberica con i vini del Douro, con la presenza anche dell’immancabile Porto, per il Portogallo e con i vini Galizia con il Mencia, e dei vini dei Paesi Baschi per la Spagna. La Francia è stata rappresentata, oltre che dai vini della regione del Rhône Alpes anche da quelli del Languedoc Russillon e precisamente dai vini di Colliure e dai pregiati vini fortificati di Banyuls. Infine non occorre tralasciare i vini della Grecia, terra di antiche tradizioni viticole. Per l’Italia, oltre alla già citata Valle d’Aosta, ritroviamo i vini delle valli alpine Piemontesi e della provincia di Alessandria, di quelle lombarde con la Valtellina a primeggiare, e i vini trentini e altoatesini, per poi scendere lungo la penisola e ritrovarci con i vini delle zone venete dei monti Lessini e della Valdobbiadene. Ci spostiamo in Liguria quindi, con i vini delle Cinque Terre e dei Colli di Luni, per poi passare in Toscana, sui Colli Appuani e nelle sue splendide isole, l’isola del Giglio in particolare. Continuiamo il nostro viaggio e giungiamo in Abruzzo in Campania e in Calabria fino a spingerci infine in Sicilia con i vini dell’Etna e delle Madonie e con quelli tanto ricercati delle sue isole Pantelleria e le Eolie.
«Questo del CERVIM - si legge in una nota diffusa dal centro di ricerca - rappresenta l’unico concorso internazionale capace di valorizzare appieno il concetto di territorio, sono infatti le difficoltà strutturali più o meno marcate, secondo le zone, presenti sul territorio che costituiscono il minimo comune denominatore. Tutti i vini presentati sono fortemente contraddistinti dalle caratteristiche territoriali e climatiche delle zone di produzione, e inoltre la maggior parte provengono da piccole se non piccolissime produzioni, vini concepiti per passione, per cultura anche nelle loro varietà internazionali mai troppo simili gli uni agli altri».
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