«La manovra finanziaria appena approvata ha scongiurato, per ora,- si legge in una nota diffusa da Coldiretti Valle d'Aosta - il pericolo di messa a rischio di oltre cinquantamila posti di lavoro nelle campagne in tutte le zone montane dell’arco alpino, nelle zone appenniniche e nelle zone svantaggiate del mezzogiorno, per effetto dell'aumento del costo contributivo per i datori di lavoro nel settore agricolo».
A far data dal 1° agosto 2010, anche grazie alla massiccia forza messa in campo da Coldiretti con una manifestazione di oltre 15.000 agricoltori a Bari e attraverso tutte le opportune attività sindacali nelle sedi decisionali governative è stato scongiurata la prevista eliminazione delle agevolazioni contributive.
«Scontiamo però una riduzione delle agevolazioni pari del 5% dei contributi, che già andrà ad incidere sui conti aziendali – afferma il Presidente della Coldiretti Valdostana Giuseppe Balicco – ma nulla a che vedere che la paventata abrogazione delle agevolazioni, che avrebbero portato conseguenze devastanti - ma il problema non è risolto” – prosegue Balicco – “si tratta di un provvedimento a tempo e rimandato a fine anno»
Intanto Coldiretti registra il formale impegno preso dal Presidente della Commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzolini il quale ha affermato «Garantisco che in autunno risolveremo il problema della fiscalizzazione degli oneri sociali recuperando le risorse per la stabilizzazione dei contributi o trovando la copertura almeno fino a fine anno».
Coldiretti, infine, ricorda che il settore agricolo nazionale già sconta livelli di pressione contributiva ben più alti della media europea e nettamente superiori a quelli vigenti nei paesi primi competitori del settore agricolo: Italia 43% - Grecia 10,00% - Gran Bretagna 12,80% - Spagna 15,50% - Germania 17,70% e Polonia 19,89%.
Il crinale fra protesta e democrazia
10 mesi fa
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