ProteinQuest, la nuova piattaforma per il discovery farmaceutico e biomedicale realizzata da BioDigitalValley, giovane azienda innovativa localizzata nel territorio di Pont Saint Martin, nata 2 anni fa come spin-off del gruppo RGI, ha permesso di raggiungere un importante traguardo: è stato validato un nuovo modo ed originale di individuazione di potenziali marcatori diagnostici per le malattie grazie unicamente l’utilizzo di strumenti informatici di analisi della letteratura scientifica mondiale. D’ora in poi ProteinQuest permetterà quindi di scoprire nuovi biomarcatori diagnostici e terapeutici che aiuteranno ad abbreviare i tempi della ricerca farmacologica. Qui trovate un po' di post su BioDigitalValley.
Dopo 2 anni di ricerche nei laboratori scientifici di BiodigitalValley a Pont Saint Martin, l’azienda ha rilasciato la prima versione di ProteinQuest, la piattaforma per la biodiscovery realizzata in Valle d’Aosta. ProteinQuest integra i dati della letteratura scientifica biomedica con vari altri tipi di dati e immagini biomediche, allo scopo di ottenere informazioni rilevanti sulle relazioni tra geni, proteine e malattie supportate da esperimenti di laboratorio, individuare geni target per la scoperta di biomarcatori e lo sviluppo dei farmaci, estrarre le informazioni rilevanti nei vari stadi dello sviluppo clinico, estrarre le reti di proteine e mappare la conoscenza scientifica su determinati argomenti di interesse (istituzioni, autori, …).
Come primo “banco di prova”, già durante la fase di sviluppo del prodotto, la tecnologia e le competenze dell’azienda sono state utilizzate per dare un contributo alla lotta contro il morbo di Parkinson.
«E’ da più di 150 anni - afferma Enrico Bucci, Direttore Scientifico di BiodigitalValley - che la scienza conosce il morbo di Parkinson, ma fino ad ora nessun esame, se non post mortem, è in grado di diagnosticare con certezza la malattia. La diagnosi è pertanto puramente sintomatica, ed avviene quindi in uno stadio molto avanzato di neurodegenerazione, in cui la perdita dei neuroni tipicamente colpiti dal morbo è già in fase avanzatissima. E’ per questo che la ricerca volge molti sforzi nell’ottenimento di marcatori obiettivi di malattia, cioè di parametri biochimici misurabili, che possano possibilmente far anticipare la cura ad una fase pre-sintomatica, con indubbi benefici per i pazienti».
Gli sforzi di BiodigitalValley e del network accademico internazionale che collabora con l’azienda hanno già prodotto frutti: grazie unicamente all’utilizzo di strumenti informatici di analisi della letteratura scientifica mondiale, si è stati in grado di evidenziare alcuni cambiamenti in una proteina specificamente coinvolta nella malattia, dato successivamente confermato su pazienti umani, come riportato in un lavoro pubblicato recentemente dalla rivista BioInformatics. Approfondimenti successivi dei risultati ottenuti hanno portato ad un secondo lavoro, pubblicato dalla rivista IUBMB Life, giudicato meritevole della copertina dell’ultimo numero della rivista.
La ricerca sul morbo di Parkinson
Forte dei primi risultati ottenuti e della tecnologia innovativa che ha portato a sviluppare ProteinQuest, l’azienda prosegue il suo impegno nel settore della ricerca sul morbo di Parkinson: in collaborazione con la Regione Valle d’Aosta e con l’Università dell’Insubria, ha infatti appena lanciato un importante progetto di ricerca biennale sulla proteomica del Parkinson (ParIS – Parkinson Informative System), che prevede il più grosso stanziamento di fondi mai avvenuto in Italia per iniziative del genere pari a 1,4 milioni di euro.
«ProteinQuest è il primo ed importante traguardo nella pipeline di BioDigitalValley - afferma Paolo Consoli, CEO della società - crediamo inoltre che un ciclo di ricerca e sviluppo continuo ci porterà ad accumulare un know-how ed un vantaggio competitivo nei prossimi anni che permetterà al nostro gruppo di giocare un ruolo primario anche in questo settore: il mercato sicuramente va a premiare le scelte innovative e in questo senso i primi feedback che stiamo ricevendo sono molto positivi».
Quanto realizzato sinora dall’azienda apre una promettente prospettiva per le compagnie farmaceutiche e biotech che si occupano di discovery: infatti, è stato dimostrato come la nuova metodica realizzata da BioDigitalValley consenta di ottenere risultati originali nel settore della ricerca biomedica con tecniche squisitamente informatiche, dunque automatiche (virtual discovery). Andando avanti nelle attività di ricerca, ed in collaborazione con nuovi partner accademici, si potrà tentare di individuare potenziali marcatori diagnostici e terapeutici, in tempi più brevi rispetto agli attuali, sia per il Parkinson, sia per altre malattie neurodegenerative, sia infine per condizioni molto differenti ma di assoluto rilievo sanitario (cancro, infarto al miocardio, …).
Allo Smau
BioDigitalValley sarà presente allo SMAU 2010 dal 20 al 22 ottobre presso Milano FieraCity ospite nello stand della Regione Valle d’Aosta; questa sarà anche l’occasione per la dimostrazione delle potenzialità della piattaforma ProteinQuest. «I nostri ricercatori - conclude Consoli - saranno a disposizione del pubblico per spiegare cosa stiamo facendo: sono convinto che anche la diffusione per non addetti ai lavori di quanto la ricerca tenta di fare per il progresso della scienza e soprattutto per la cura delle malattie sia importante sia per la nostra crescita culturale a livello nazionale sia per la valorizzazione degli sforzi della ricerca stessa».
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