«Nelle costruzioni prevalgono i segnali di difficoltà, pur in presenza di una ripresa del mercato immobiliare». Il verdetto arriva dall’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia sull’andamento dell’economia valdostana nel primo semestre, diffuso proprio in questi giorni e predisposto dalla filiale di Aosta, diretta dal mese di settembre da Gennaro Maria Argirò.
Il mercato immobiliare, secondo l’istituto di Avenue des Conseil des Commis ha registrato una significativa ripresa, favorita dal basso livello dei tassi di interesse sui mutui. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (OMI), citato dal rapporto, nel primo semestre del 2010 il numero di transazioni immobiliari in regione è aumentato del 5,2 % rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Era diminuito del 12,8 % nella media del 2009. L’incremento risulta così più alto di quello medio rilevato nell’area del Nord Ovest. «In base a elaborazioni su dati OMI, nel primo semestre di quest’anno – si legge ancora nella nota - i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati, a valori correnti, del 2,3 per cento rispetto al corrispondente semestre del 2009, valore uguale a quello rilevato nella media dell’anno scorso».
Per Tecnocasa se i prezzi del capoluogo sono stabili località come Cogne (+2,9%), Morgex (+3,6%) e La Salle (+3,3%) hanno visto crescere il valore al metro quadro sia sulle tipologie nuove che su quelle usate. Le grandi capitali del turismo, soprattutto invernale, come Cervinia e Courmayeur, non fanno invece registrare particolari sussulti anche in virtù di prezzi decisamente sostenuti. Un appartamento ristrutturato in centro a Courmayeur può arrivare a costare anche 12mila euro al metro quadro.
Roberto Sapia, presidente di Cna Costruzioni, conferma la ripresa del mercato che comunque arriva «dopo lo scoppio della bolla immobiliare americana che ha avuto anche pesanti ripercussioni sulla realtà italiana». Le aziende non sembrano però avvantaggiarsene, anche perché sul fronte degli appalti pubblici la situazione è estremamente critica. «Banca d’Italia nel suo ultimo rapporto – evidenzia Sapia – fotografa una situazione che avevamo purtroppo già prefigurato un anno fa». In effetti il rapporto rileva come nel comparto delle opere pubbliche, in base ai dati CRESME, nel primo semestre del 2010 il valore dei bandi di gara pubblicati è diminuito del 55,3 per cento rispetto al primo semestre del 2009. L’importo medio degli appalti banditi si è collocato intorno a 600 mila euro, in forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2009 (2 milioni di euro). Il calo riflette anche la riduzione del valore medio delle opere inserite nel Piano operativo regionale. Nell’edilizia residenziale l’attività di ristrutturazione ha beneficiato dell‘aumento del numero di comunicazioni di detrazioni fiscali connesse con opere di manutenzione e di ristrutturazione (5,6 per cento nei primi sette mesi dell’anno), in misura inferiore a quanto rilevato nelle altre regioni del Nord Ovest. Nel comparto la preoccupazione cresce. Gli imprenditori contattati dalla Banca d’Italia nell’ambito del sondaggio congiunturale, condotto su un campione di imprese regionali del settore, hanno espresso per il 2010 indicazioni in prevalenza negative per la produzione e l’occupazione; la maggioranza delle imprese prevede comunque di chiudere l’esercizio in utile. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 17 novembre 2010)
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