18 gennaio 2011

«Valfidi: Forti e Sani»

Nel suo ultimo numero la rivista Valfidi dell'omonimo Confidi pubblica un articolo a firma del suo presidente Andrea Leonardi dove si fa il punto sull'approdo del Consorzio fra gli intermediari finanziari. Riporto un ampio stralcio dell'articolo. I titoli sono a mia cura.


Il patrimonio di Valfidi è stato “validato” dalla Banca d’Italia in occasione della presentazione della domanda di ammissione all’Elenco speciale di cui all’ex art. 107 del D. Lgs. 385/93 T.U.B., secondo le disposizioni che, in tema di patrimonio, definiscono per i Confidi precise regole e percentuali ponderate per i rischi assunti. Il patrimonio di Valfidi è stato ritenuto idoneo  dall’Organo di Vigilanza per le attività che il Consorzio sta svolgendo e dovrà svolgere.  La Banca d’Italia ha valutato positivamente anche tutta la struttura di governance,  organizzativa e di controlli interni che Valfidi ha costituito. La solidità di un Confidi non si misura  solamente dalle voci di Patrimonio (Capitale Sociale Riserve e Fondi rischi) e dal rapporto tra il patrimonio e le garanzie prestate. Una sana a prudente gestione deve prevedere accantonamenti prudenziali a fronte delle garanzie rilasciate su crediti non performing (crediti che Banche e Valfidi  hanno appostato a sofferenza) e per i quali il rischio di escussione è elevato. In tal senso Valfidi è stato reputato dalla Vigilanza forte e sano. I Confidi hanno “finalità mutualistiche”, e cioè la finalità di mettere a disposizione le proprie risorse a favore degli associati, per recare beneficio agli stessi. 

Le finalità dei Confidi non devono  essere quelle di accumulare patrimonio,  ma  piuttosto quelle di impiegare  il proprio patrimonio per la concessione di garanzie ai soci. Le attività consortili che hanno dei rapporti patrimonio / garanzie elevati (nell’ordine del 30 % ed oltre) non hanno svolto adeguatamente  la funzione di sostegno alle imprese socie ovvero non sono state in grado di provvedere, per assenza di richieste associative o per carenza di attività organizzata, a svolgere il proprio ruolo. In tal senso, ferma la validità del suo Patrimonio vigilato, Valfidi ha trovato il migliore equilibrio gestionale per assicurare ai propri soci il miglior sostegno per l’accesso al credito. 

La vera forza di un Confidi
In altre parole, la vera forza di un confidi sta nel numero di imprese che è in grado di associare e sostenere e delle garanzie (di qualità) che loro fornisce. Il patrimonio, sebbene sia un elemento importante, deve essere considerato come il mezzo con il quale raggiungere gli obiettivi di mutualità, con contemporanee azioni di localismo sul territorio; e non è certo l’unico parametro che determina la forza di un confidi. Si deve tener conto delle recenti  disposizioni di riforma del T.U.B. che limitano il campo d’azione dei Consorzi di Garanzia Fidi operanti in articolo 112 del T.U.B. (già articolo 106 del T.U.B.), mentre esaltano i Consorzi di Garanzia Fidi operanti in articolo 106 del T.U.B  (già articolo 107 del T.U.B.) in piena qualità di Intermediari vigilati e che hanno già costituito una struttura adeguata per assolvere gli obblighi previsti per gli Intermediario Finanziari.

Non si tratta di una limitazione
Desideriamo chiarire, insomma, che l’iscrizione all’Elenco degli Intermediari Finanziari, e quindi l’assoggettamento alla Vigilanza della Banca d’Italia, non deve essere interpretata come una limitazione alla attività del Confidi e come una più ristretta concessione delle garanzie alle imprese, in quanto coesa  da severe regole creditizie: anzi deve essere invece apprezzata come un miglioramento della capacità di credito nei confronti degli istituti bancari e una maggiore propensione al sostegno finanziario delle imprese socie. E’ ormai conclamata la necessità di un cambio della mentalità socio – culturale da più parti richiesto ai Confidi Intermediari Finanziari, i quali saranno in grado di svolgere la più concreta azione di mitigazione del rischio di credito e porteranno maggiori vantaggi e accresciuta capacità di credito alle imprese.

Perché Valfidi, (che è stato obbligato anche dalla disciplina dei Confidi a divenire Intermediario Finanziario) ha preferito essere vigilato dalla Banca d’Italia? La risposta trae il proprio avvaloramento da un coacervo di situazioni, considerazioni ed apprezzamenti diversi: 

·         la garanzia concessa da  un Confidi iscritto all’Elenco degli Intermediari Finanziari è oggettivamente riconosciuta in quanto il Consorzio vigilato opera nel mercato del credito con un elevato standing. (Il Confidi che invece opera  e continua ad operare in regime base alla fattispecie dell’ex articolo 106 del T.U.B. avrà il riconoscimento non sulla base dello standing di mercato, ma in quanto i propri fondi rischi rappresentano una mera garanzia per “cassa” a favore delle Banche.) 

·         si registrerà un miglioramento delle competenze specifiche del Consorzio – Organi gestionali e personale dipendente – con l’abbandono della conduzione semplicemente commerciale e relazionale, con contemporaneo sviluppo della capacità di erogazione delle garanzie.

·         si verificheranno la fornitura di servizi maggiori di consulenza per la soluzione dei problemi inerenti la finanza di impresa e la costruzione di un più attuale criterio di valutazione creditizia.

·         l’Intermediario finanziario vigilato potrà avere un accesso ai dati ed alle informazioni utili al merito creditizio;

·         vi sarà la mitigazione dei criteri stringenti degli Istituti bancari, assumendo maggiore valenza l’intervento dei Confidi vigilati in grado di dare, attraverso il proprio patrimonio, una vera e propria garanzia finanziaria ufficialmente riconosciuta, e quindi di gran lunga più appetibile e concreta. Visibilità e apprezzamento, dunque,  di un Confidi vigilato all’interno del processo di stima delle Banche e  maggiore forza contrattuale nei confronti di queste ultime ( e ciò non solo nella contrattazione delle convenzioni, ma anche nella applicazione del prezzo del credito, trovando con il Confidi vigilato il canale preferenziale per l’acquisizione di volumi di affidamenti, soprattutto nel settore retail).  

I Confidi dovranno evitare di guardare a breve termine ed a nicchie ristrette di operatori. Valfidi potrà dare ampio respiro agli interventi a favore delle imprese tutte, in una Regione come la nostra – caratterizzata da piccole e medie imprese  trascurando la necessità di dare risposte , sempre più differenziate, ai bisogni di tutti gli operatori economici. 

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