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«Il nuovo soggetto che nasce dall’operazione di aggregazione – spiega Calgaro - ha le caratteristiche necessarie – in base alla normativa vigente - per presentare istanza di iscrizione nell'elenco speciale dell’art. 106 del novellato Testo Unico Bancario e diventare Confidi vigilato da Banca d’Italia». Sulla carta il nuovo soggetto dispone di circa 90 milioni di garanzie e 600 associati. «Dopo la fusione – prosegue Calgaro - presenteremo un unico bilancio al 31 dicembre 2011. Si rivedranno le garanzie in essere e entro il 30 aprile 2012 convocheremo l’assemblea di approvazione del bilancio per poi presentare la domanda alla Banca d’Italia di iscrizione come intermediario vigilato».
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili l’iscrizione (se ci sarà il via libera di Banca d’Italia) potrà avvenire verso la fine dell’anno. La scadenza per i consorzi che non erano iscritti all’elenco speciale (articolo ex 107 oggi 106 novellato) e che superano la soglia dei 75 milioni è fissata al 30 giugno 2012 (il 31 marzo per gli altri già iscritti che si vedranno automaticamente riconosciuto il nuovo status) dopodiché Bankitalia avrà 120 giorni di tempo per dare la sua risposta.
Jacquin, pur soddisfatto, del risultato raggiunto, lancia l’allarme spread. «I nuovi costi presentati dagli istituti di credito sono improvvisamente altissimi – spiega il Presidente -. E le possibilità di contrattazione appaiono ridotte al lumicino. In questo contesto è sempre più difficile erogare credito e gli imprenditori si trovano a fare i conti con un costo del denaro elevatissimo».
Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Lanièce, presidente del Confidi agricoltori (Erogato garantito 2,32 milioni, 328 iscritti e uno stock di 7,22 milioni al 31 dicembre 2010). «Si è passati dal 2,20 al 3,15/3,35. E’ un primo segnale d’allarme pesantissimo. Siamo in trattativa con Unicredit e San Paolo per vedere se ci sono dei margini di manovra. A breve faremo un incontro come Coordinamento Confidi per decidere che linea tenere».
Sull’altro fronte proseguono i contatti tra Valfidi (l’unico Confidi valdostano ad avere ottenuto l’iscrizione all’elenco, 3.084 soci e uno stock di garanzie in essere pari a 87,3 milioni corrispondenti ad un stock di finanziamenti garantiti di 205,01) e Confidi CTS (Commercio, Turismo e Servizi), 1868 soci e un importo globale affidamenti al 31 agosto di 74.1 milioni di cui garantito 36,31. Andrea Leonardi, presidente del Valfidi, sottolinea come l’ipotesi di fusione per incorporazione del Cts da parte di Valfidi sia caratterizzata da rapporti basati su «un buon livello di concertazione, sebbene allo stato privi di sottoscrizione da parte dei due Enti interessati». Anche Pierluigi Genta, presidente del Cts, conferma come ci siano ancora alcuni nodi da sciogliere.
Rimane sul tappeto il problema della gestione dei contributi degli enti pubblici nel momento in cui Banca d’Italia dichiarasse che non è più possibile farlo se non si è iscritti al 106 novellato. Un problema che si farà più spinoso nel 2012. (Pubblicato sul Sole 24 Ore Nord Ovest del 19 ottobre 2011)
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