11 dicembre 2011

Opere Pubbliche: Cresce il valore ma Diminuisce il numero dei Bandi

Nei primi sei mesi del 2011, in base ai dati rilasciati dal Cresme, il valore dei bandi di gara pubblicati ha registrato un consistente incremento (215,8 % rispetto al corrispondente periodo di riferimento). Sono stati 62 i bandi pubblicati per un importo complessivo a base d'asta di 127.926.068,38 Euro e un importo medio di 2.063.323,68 Euro contro i circa 600mila dello stesso periodo del 2010. All'Assessorato alle Opere Pubbliche, guidato da Marco Viérin, con apprezzabile onestà, si butta però subito acqua sul fuoco di una performance apparentemente da record, invitando ad una analisi più attenta. «Una lettura grezza del dato, che rendiconta dell’aumentare degli interventi a fronte però di una diminuzione del 25% del numero di opere - spiegano in Assessorato - potrebbe condurre a delle valutazioni forvianti sulla ripresa del comparto edile regionale. E’ noto infatti che le commesse maggiori sono pressoché sempre appannaggio di ditte esterne alla Regione, con una ricaduta parziale a livello locale in termini di subappalti, pur tenendo presente le condizioni di debolezza in cui operano i subappaltatori nonostante la tutela dell’Amministrazione». Per L'assessorato sono dunque i lavori di importo più contenuto a costituire «un'opportunità per le imprese locali».

I numeri del comparto del resto sono importanti: 2880 imprese (118 iscritte e 135 nel corso del primo semestre del 2011), circa 420 milioni di fatturato con un peso sul Pil pari al 12,5% e 7000 occupati. Roberto Sapia, presidente di Cna Costruzioni, teme anche per il 2012 un calo del numero degli appalti, anche in virtù delle rinunce da parte di molte amministrazioni comunali ad usufruire dei fondi Fospi a causa delle ridotte risorse di bilancio. «Dato per scontato che c’è per tutti un calo di fatturato, - commenta - unito anche ad una difficoltà nella raccolta di finanziamenti, le imprese si stanno interrogando su come sfruttare al meglio le risorse ancora disponibili. Una possibile soluzione è il coordinamento e la programmazione dei lavori in appalto. In questa maniera le aziende possono pianificare meglio la loro partecipazione alle gare o comunque decidere se ristrutturare o ricollocare la loro attività».

In questa logica per Sapia uno strumento particolarmente utile è la creazione anche in Valle, come già fatto da altre amministrazioni regionali, di una centrale unica di appalto che gestisca i bandi di tutte le stazioni appaltanti. «Questo - prosegue il Presidente - permetterebbe anche una riduzione dei costi visto che molti sindaci non avendo uffici tecnici in grado di affrontare tutte le gare d’appalto talvolta devono esternalizzarle».

Anche Federico Jacquin, presidente della sezione edile di Confindustria Valle d'Aosta, non nasconde la sua preoccupazione per il settore. «La vera ripresa economica non può non ripartire dall'edilizia. Purtroppo constatiamo una riduzione dei margini e un crescere della burocrazia che finisce per incidere più del prezzo. Senza contare che pure il mercato privato, soprattutto per quanto riguarda la prima casa, non gode di buona salute».

Del resto, come sottolineato nell'ultimo rapporto di Banca d'Italia, la situazione negativa del comparto è confermata dalle indagini previsionali semestrali dell’ANCE Piemonte, che includono un campione di imprese valdostane, dalle quali emerge un peggioramento della dinamica del fatturato e dell’occupazione nel corso del 2011 rispetto all’anno precedente. «Secondo tali indagini, - si legge sull'ultima nota congiunturale - la quota di imprese che ha dichiarato l’intenzione di effettuare investimenti nel 2011 si è ridotta. L’attività di investimento risulterebbe frenata anche dalla dilatazione dei tempi di pagamento dei committenti».

Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio (OMI), dopo la breve ripresa registrata nel 2010, nel primo semestre del 2011 il numero di transazioni immobiliari a uso residenziale in regione è tornato a calare rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (-0,8 per cento), sebbene in misura inferiore alla riduzione registrata nella media del Nord Ovest e dell’Italia (rispettivamente, -2,7 e -5,3 per cento). In base a elaborazioni su dati OMI, nel primo semestre dell’anno i prezzi degli immobili residenziali, al netto della variazione dei prezzi al consumo, sono lievemente diminuiti rispetto al corrispondente semestre del 2010 (-0,4 per cento).

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web