Pierre Noussan (Sicav 2000) |
Per noi la crisi è stata doppia in quanto la Regione aveva anticipato i consumi con le doppie rottamazioni. per noi è un momento difficile con un meno 18% a livello nazionale e un meno 30-33 per la Valle d'Aosta.
E' una crisi generalizzata o qualche brand galleggia meglio di altri?
Chiamarla crisi è perfino, forse, inopportuno. E' un fatto fisiologico. Prima era come se una persona invece di mangiare tre pasti al giorno ne volesse mangiare uno ogni dieci minuti. Era un evento che ci attendavamo però non si riesce a metabolizzarlo finché non si manifesta nel modo più acuto. Inoltre il low cost che doveva garantire una ripresa sul mercato di target medio-basso non ha portato i risultati sperati. I segmenti che hanno tenuto meglio sono quelli medio-alti.
Un giudizio sull'operato di Marchionne?
E' ancora prematuro. Bisogna meglio comprendere il suo progetto una volta che sarà completo. Sicuramente si tratta di un cambiamento mentale per tutto il sistema industriale. Ci sono molte aspettative e molto dipenderà dai mercati. L'Europa comunque non è più il mercato. E' un mercato.
Fiat punta al mercato mondiale è possibile che in Italia si crei anche une effetto disaffezione nei confronti del marchio?
Assolutamente sì. Speriamo però che con i nuovi prodotti, fra cui Panda che abbiamo presentato in questi giorni, si possa ricreare quel feeling - anche perché si tratta di un prodotto per qualità e contenuti veramente made in Italy - con un brand che comunque ha segnato profondamente il nostro Paese
Parliamo di nuovi mercati: quando vedremo circolare sulle strade della nostra regione un numero significativo di auto ibride o comunque che utilizzano energie alternative? Assolutamente sì. Speriamo però che con i nuovi prodotti, fra cui Panda che abbiamo presentato in questi giorni, si possa ricreare quel feeling - anche perché si tratta di un prodotto per qualità e contenuti veramente made in Italy - con un brand che comunque ha segnato profondamente il nostro Paese
Si parla di quote tra il 5 e il 7%. Di conseguenza si tratta sempre di numeri molto piccoli. Io ritengo che per ora le soluzioni tecnologiche debbano ancora venire. Io sono più convinto della validità dell'elettrico con un motore piccolissimo di emergenza. Al momento le lobby che stanno dietro ai prodotti petroliferi sono ancora troppo importanti e fanno comodo a troppi. Temo che i tempi si stanno allungheranno.
La vostra concessionaria come si sta muovendo su questo mercato?
Noi abbiamo due brand - Renault e Mitsubishi - che stanno investendo nell'elettrico. Riteniamo che sia un servizio, un'immagine, ma dal punto di vista dei fatturati è difficile ipotizzare che ci sia un futuro. Si tratta però di una presenza importante che dobbiamo offrire anche per provare a far vedere che ci sono delle alternative.
Anche perché deve svilupparsi una rete di distribuzione?
Questo, in parte non è più così vero, in quanto le ricariche rapide ti permettono in 30-40 minuti di attrezzare l'auto per le long distance. Per il breve è sufficiente la presa del garage di casa e in due-tre ore l'auto è già pronta.
Quali sono le sue caratteristiche del mercato dell'auto valdostano? La crisi quanto ha inciso?
Le caratteristiche attuali sono il risultato di un mercato che si è alleggerito in modo molto violento. Abbiamo comunque clienti su tutti i segmenti. Quello che è il nostro problema, come accade in altri settori merceologici, sono i volumi. Il nostro bacino di clientela è molto piccolo, molto esigente e con consumi che non permettono di assorbire certi costi di una normale struttura di vendita.
Esiste il fenomeno di stranieri che acquistano l'auto in Valle d'Aosta?Le caratteristiche attuali sono il risultato di un mercato che si è alleggerito in modo molto violento. Abbiamo comunque clienti su tutti i segmenti. Quello che è il nostro problema, come accade in altri settori merceologici, sono i volumi. Il nostro bacino di clientela è molto piccolo, molto esigente e con consumi che non permettono di assorbire certi costi di una normale struttura di vendita.
Questa domanda è opportuna in questo momento in cui abbiamo aperto un canale commerciale con la svizzera legato al differenziale tra Euro e Franco Svizzero. Per i nostri cugini d'oltralpe sono diventati interessanti i listini italiani. Si tratta comunque sempre di volumi molto piccoli.
Con il venir meno dei buoni di benzina è cambiato qualcosa sul fronte dell'offerta?
Sicuramente questo fenomeno è già stato assorbito dal mercato. Oggi con questi ultimi rialzi che diventano insostenibili e sono un danno per l'intero sistema i conti non tornano. Il tipo di alternativa - elettricità e metano Gpl - per quanto riguarda distribuzione, costi postumi e incertezze della svalutazione del veicolo - non sono ancora una soluzione così valida per risparmiare.
Dalle statistiche i valdostani non sono molto esterofili
Oggi il valdostano si muove nella misura in cui trova sul territorio una rete efficiente e amichevole. Nel passato, ad esempio, fu particolarmente forti Nitri con il brand Renault. Segno che l'esterofilia la fa, in realtà, il concessionario più efficiente.
Una novità da raccontare in esclusiva a ImpresaVdaOggi il valdostano si muove nella misura in cui trova sul territorio una rete efficiente e amichevole. Nel passato, ad esempio, fu particolarmente forti Nitri con il brand Renault. Segno che l'esterofilia la fa, in realtà, il concessionario più efficiente.
Un anno fa abbiamo impiantato un magnifico impianto fotovoltaico sul tetto della concessionaria Mitsubishi-Hiunday e questo ci ha permesso di esplorare un settore che non conoscevamo e soprattutto dare un contributo concreto in termini di emissioni in quanto noi stessi siamo tra coloro che producono e commercializzano veicoli che emettono Co2. Un vantaggio per i valdostani, ma anche per l'azienda che nel medio termine può garantirsi dei margini che possono sopperire alle crisi del settore.
Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Con una battuta direi che sono un cultore del teletrasporto. Però è difficile pensarlo a breve. Andando su qualcosa di più reale mi piacerebbe produrre qualcosa che sia pieno di valdostanità e di esperienza rispetto all'auto di cui siamo sicuramente attori principali, ma in realtà produciamo poco e, commercializziamo soprattutto beni e servizi.
Con una battuta direi che sono un cultore del teletrasporto. Però è difficile pensarlo a breve. Andando su qualcosa di più reale mi piacerebbe produrre qualcosa che sia pieno di valdostanità e di esperienza rispetto all'auto di cui siamo sicuramente attori principali, ma in realtà produciamo poco e, commercializziamo soprattutto beni e servizi.
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