22 gennaio 2012

Monica Pirovano (Confindustria Valle d'Aosta): «Alcune Linee Guida per Uscire dalla Crisi»

Da sinistra Emma Marcegaglia e Monica Pirovano


Dopo l'intervento di Emma Marcegaglia (leggi qui e qui) all'Assemblea generale di Confindusstria Valle d'Aosta ti propongo anche in versione integrale quello della Presidente regionale Monica Pirovano. I titoletti sono miei.

Voglio ringraziare la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia per averci onorato oggi con la sua presenza al nostro convegno, considerati anche i suoi numerosi impegni istituzionali. Ho scelto di far precedere il mio discorso dalle immagini del filmato che era stato presentato all’assemblea nazionale a Roma lo scorso anno, perché lo avevo molto apprezzato in quanto ripercorre due storie parallele molto importanti:
Una riguarda il centenario di Confindustria, che noi abbiamo festeggiato con la ricorrenza del 5 maggio 1910, quando a Torino il primo presidente Monsieur Luigi Bonnefon costituì la nostra prima associazione. Avete visto nelle immagini i presidenti che si sono succeduti negli anni e le aziende più rappresentative dell’evoluzione industriale italiana, società ambasciatrici del made in italy nel mondo. L’altra storia racconta i 150 anni dell’Unità d‘Italia che abbiamo festeggiato tutti con numerose manifestazioni per ricordare il 17 marzo 1861. In Valle d'Aosta in particolare lo scorso ottobre abbiamo avuto l’onore della visita del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, che ha tracciato un quadro storico completo degli avvenimenti più salienti, legandolo anche alla particolare autonomia che caratterizza la nostra Regione.

Tale particolarismo ci ha anche portato ad ascoltare e cantare i due inni: quello di Mameli e montagnes valdôtaine. Le stesse due storie parallele si sono sviluppate anche in Valle con la Costituzione di Confindustria il 6 ottobre del 1945 e con la nomina del primo presidente Luigi Fresia del settore edile. Nello stesso anno veniva nominato quale prefetto Alessandro Passerin d’Entreves e il primo Sindaco di Aosta Giulio Torrione per giungere poi al 1946 con il riconoscimento dell’autonomia e al 1948 con lo statuto speciale. Particolare è anche il tessuto imprenditoriale della nostra regione, costituito fino agli anni 80 da poche e grandi realtà produttive che hanno poi ceduto il passo negli anni a piccole e piccolissime imprese.
Nella storia i settori trainanti sono stati quello minerario, siderurgico ed energetico, ma ora sono presenti tutti i settori di attività, dal Turismo alla grafica, dall’agroalimentare ai trasporti.

Un po' di numeri...
Oggi l’industria rappresenta il 24% del pil della regione, anche i nostri numeri esprimono queste peculiarità:
‐ una popolazione di circa 128.000 abitanti distribuiti in 74 comuni;
‐ le imprese attive sono poco più di 12.000 con 40.000 addetti (30% Occupati industria)
‐ in Confindustria Valle d'Aosta imprese n. 150 – conf. Nazionale n. 149.000 (0,10%)
‐ in Confindustria Valle d'Aosta addetti delle imprese n. 6.000 – nazionale n. 5.500.000 (0,11%)
‐ nello stesso periodo la crescita dei dipendenti associati è solo + 4,3% mentre a livello nazionale + 5%; gli associati valdostani sono cresciuti del 12%, passando da 134 nel 2009 a 150 nel 2011, a livello nazionale + 4,3%. In Valle le imprese credono nel ruolo di confindustria, soprattutto nei periodi di crisi le aziende hanno guardato all’associazione come strumento di supporto e di sostegno.
‐ il gruppo giovani valdostano è ristretto, ma dal 2008 al 2011 è cresciuto del 40% , anche i giovani credono in confindustria
‐ le categorie più rappresentative come imprese sono: edili, Metalmeccanici, prodotti e servizi per costruzioni, terziario Innovativo.

La situazione economica
Vorrei darvi ora un quadro dell’attuale situazione economica e per questo mi baserò sui dati relativi alla nostra indagine periodica Trimestrale, che è stata effettuata per la prima volta nel 1998 e che è ora fonte di riferimento anche per la banca d’italia nella stesura della sua Relazione annuale.
‐ la previsione della produzione industriale è in diminuzione dal Secondo semestre 2011 e torna sui livelli negativi del 2008 – 2009
Dopo vari trimestri positivi
‐ l’andamento dell’acquisizione dei nuovi ordini da tre trimestri segna una flessione negativa importante dopo un periodo di crescita, soprattutto quelli per export calano drasticamente
‐ la media di utilizzo degli impianti decresce al 63% raggiungendo il Livello peggiore mai registrato dal 2008
‐ la visibilità delle imprese si riduce, visto che gli ordini con consegna oltre i 3 mesi sono in continua contrazione
‐ l’andamento dell’occupazione, dopo alcuni trimestri 2011 di trend Positivo, ha ricominciato a decrescere raggiungendo le soglie negative del 2009 , analogamente e’ anche aumentato il ricorso cig
‐ il nostro tasso di disoccupazione medio intorno al 4,8% è ben distante dalla media nazionale al 8,6% , mentre tema importante quello della disoccupazione giovanile fino a 35 anni in vda cresciuto al 7,8% mentre la media nazionale pari al 15,9%
‐ l’incertezza si riflette sulle scelte degli investimenti programmati e per ampliamenti che sono in forte calo .

Le misure del Governo regionale
Per affrontare la durissima crisi del 2008 – 2009 il governo regionale varò delle importanti ed efficaci misure anticrisi, richieste anche da noi, che sono state poi confermate negli anni successivi e che hanno contribuito ad invertire la tendenza negativa.
Al sopraggiungere della nuova crisi dopo l’estate del 2011, sono state richieste alcune delle stesse misure anticrisi, che la regione ha accolto e che il presidente della regione potrà illustrare in maniera più precisa nella sua relazione. Il nostro auspicio è che tali manovre apportino lo stesso positivo contributo del periodo precedente.
Crisi: linee guida non ricette
Vorrei concludere il mio intervento sottolineando che per uscire dalla crisi non esiste un’unica ricetta, noi possiamo solo indicare alcune linee guida, quali :
‐ continuare ad investire in ricerca e sviluppo, per migliorare i processi ed innovare i prodotti
‐ puntare sull’internazionalizzazione come fattore di svolta per accedere a nuovi mercati e raggiungere consumatori diversi
‐ facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani attraverso percorsi di formazione e di specializzazione, condivisi tra le Istituzioni scolastiche , l’Università’ e il mondo delle imprese
‐ trasversale ai punti di cui sopra, è la creazione delle reti d’impresa, che in una regione come la nostra possono collegare le diverse micro imprese esistenti e consentire loro di perseguire adeguati investimenti che singolarmente non potrebbero affrontare. Unite Insieme creerebbero sinergie che permetterebbero di raggiungere traguardi importanti.
‐ sono convinta che questo nuovo modello assumerebbe un impatto più significativo se potesse essere esteso a tutte le attività produttive e di servizi della regione.
‐ è evidente che per realizzare queste reti d’impresa diventa fondamentale il supporto delle associazioni e della chambre, che possono facilitare e favorire tali processi di aggregazione. ‐
‐ in un motto: l’unione fa la forza! Grazie a tutti per la vostra cortese attenzione

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