11 febbraio 2012

Otto Domande a Oliviero Gobbi (Abc Company)

Oliviero Gobbi (Abc Company)
Oliviero Gobbi, amministratore delegato di Abc Company, società che produce bastoncini da sci, e presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta è il quarto imprenditore ad entrare nell'albo d'oro di ImpresaVda, premiato con il classico stambecco-tatà come miglior imprenditore valdostano del 2011. Di lui ho scritto spesso sul mio blog (trovi tutto qui), ma in occasione della premiazione ho voluto fare con lui una chiacchierata su come sta vivendo la sua azienda (40 dipendenti, 600mila bastoncini da sci all'anno e 3,7 milioni di fatturato nel 2011 con un +4% rispetto all'anno precedente) questa particolare congiuntura.

Come vive l'assegnazione di questo premio?
Sicuramente fa piacere. Lo vedo come un riconoscimento a chi in un momento non facile cerca comunque di portare avanti le cose, lottando in mezzo a mille difficoltà. E' un premio alla tenacia e anche ad una squadra in realtà perchè quando si fa l'imprenditore non si è mai da soli. Certi risultati si ottengono proprio perchè c'è un gioco di squadra in cui tutti si rema con impegno nella stessa direzione.

A livello di mercato qual è la situazione?
In senso assoluto non ci lamentiamo per quanto ci riguarda le cose stanno andando avanti molto bene. E' chiaro che è diventato tutto più complicato. Per avere gli stessi risultati di prima occorre pedalare più veloce. La caratteristica fondamentale del momento è la volatilità, cioè la velocità con cui le situazioni cambiano. Dall'oggi al domani un alto può diventare un basso o un destri un sinistro. Non c'è più tanto tempo per adeguarsi ai cambiamenti. Tutto avviene molto in fretta e bisogna adeguarsi istantaneamente. Più in generale i nostri mercati - come mondo dell'outdor ci muoviamo principalmente a livelloeuropeo - tengono abbastanza. Le attività sportive legate alla montagna soffrono più per dinamiche di tipo atmosferico che legate alla crisi. E' chiaro che l'operatività di tutti i giorni è messa a repentaglio da mille cose e risulta difficile e faticosa..

Sul fronte dei prezzi?
C'è competizione sui prezzi. Dobbiamo sempre fare molta attenzione perché i clienti ci chiedono di essere molto comeptitivi sui prezzi. Non è più tempo di sprechi e si deve fare attenzione ad ogni centesimo. Va però aggiunto che la programmazione è molto complicata. I clienti, volendo assumersi sempre meno rischi, ormai preferiscono ordinare quando fa loro comodo e questo su un'attività stagionale vuol dire avere dei momenti molto più pieni e degli altri molto più vuoti. Pianificare è molto difficile, anche perché è un momento molto irrazionale per cui quando le cose vanno bene tutti vogliono correre e, non appena cambia un segnale tutti si fermano e poi magari all'improvviso ci si rimette tutti di nuovo a correre. La pianificazione va fatta cercando di mediare e, magari, assumendosi qualche rischio.

Per il 2012 qualche novità?
Sicuramente sarà un anno di transizione in cui cercheremo di mantenerci sul mercato come già stiamo facendo ora e cercando si servire i clienti già come li stiamo servendo oggi. Puntiamo ovviamente  atrovarne di nuovi e a investire in nuove tecnologie.

Sul fronte dell'innovazione...?
 A livello di organizzazione e processo abbiamo approfitttato dell'inverno per rivedere completamente il lay out della fabbrica.

E per il 2013?
Ci sono alcune piste na è ancora troppo presto per parlarne.

Ma come si inventa un nuovo prodotto ?
Si deve lavorare sui materiali, sulle funzionalità, cercando di fare qualcosa che appaia diverso dal solito. La chiave della ricerca e sviluppo rimane comunque una sola. Il lavoro dell'imprenditore è anche quello di avere le idee ma soprattutto oggi è chiamato ad essere un catalizzatore Non si deve mai pensare che un prodotto si arrivato, diversamente si fa prima a chiudere l'azienda.

Cosa state portando avanti invece come giovani imprenditori?
Una premessa: sono anche contento che il premio sia consegnato a me pechè premia un giovane. L'Italia non è un paese per giovani però anche i giovani devono darsi da fare. La nostra mission di fondo rimane comunque sempre quella di creare gruppo, promuovere la cultura d'impresa, continare il rapporto con le scuole. Ad ora sono dieci gli istituti che hanno aderito.

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