Secondo le stime dell’Istituto di ricerca Prometeia (aggiornate a ottobre 2011), il prodotto interno lordo della Valle d’Aosta nel 2011 dovrebbe aumentare, in termini reali, dello 0,8%, ovvero un valore superiore al dato medio italiano. Tuttavia,
alla luce delle più recenti dinamiche congiunturali dell’ultima parte dell’anno, queste stime potrebbero essere riviste al ribasso. Sempre con riferimento a dati stimati, nel corso del 2010 il prodotto regionale sarebbe cresciuto dell’1,6%, realizzando pertanto un recupero parziale (inferiore al 50%) della contrazione osservata nel 2009. Gli ultimi dati consolidati disponibili indicano, infatti, che a fine 2009 il prodotto interno lordo della Valle d’Aosta a valori correnti ammontava a circa 4.180 milioni di euro e che, in termini reali, il livello del prodotto si era contratto nel corso dell’anno del -4,4% rispetto al 2008. D’altro canto, si tratta di un trend che, come detto nel paragrafo iniziale, testimonia delle difficoltà economiche che hanno interessato direttamente anche la Valle d’Aosta, sebbene questa variazione negativa sia inferiore rispetto a quella media nazionale (-5%) e a quella dell’Italia nord occidentale (-6%), oltre che a quelle relative al Piemonte (-6,2%) ed alla Lombardia (-6,3%).
Il 2009 ha rappresentato probabilmente il punto più alto della fase recessiva, anche se si deve rimarcare che le previsioni per il triennio 2011-2013 indicherebbero per il PIL regionale un trend contrastato, in quanto viene ipotizzato un nuovo rallentamento della crescita per il 2011 (+0,8%), un dato negativo per il 2012 (-0,1%) e nuovamente un saldo positivo, ma piuttosto modesto, per il 2013 (+0,7%).
Rispetto agli andamenti di medio periodo (2001-2011), l’economia regionale mostra trend complessivamente migliori rispetto ad altre aree del paese, sia pure in un quadro non lineare e in un contesto temporale segnato in generale da una bassa crescita anche a livello regionale, considerato che il tasso di crescita medio annuo del periodo è stato inferiore all1%, e dalla rilevante fase recessiva del 2009.
Per quanto riguarda la struttura del prodotto, i dati stabilizzati confermano il rafforzamento del ruolo predominante dei servizi nell’economia regionale, la cui incidenza sul valore aggiunto regionale nel 2009 si è ulteriormente incrementata di circa due punti percentuali arrivando al 76,9%. Il settore industriale spiega nel complesso circa il 22% del valore aggiunto,
di cui il circa il 54% è attribuibile all’industria in senso stretto. Infine, la parte restante deriva dal settore primario.
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