Claudia Nardon (Camera di Commercio) |
Questa settimana ti propongo l'intervista di Claudia
Nardon, Direttore Area Anagrafica e certificazione della Chambre Valdôtaine. Tema dell’intervista è la professione
dell’agente immobiliare. Come sempre l'intervista è già stata trasmessa da Radio Proposta in Blu e pubblicata sul Corriere della Valle, il settimanale che dirigo e a cui ti invito ad abbonarti: 40 euro per un anno di informazione. Dopo lo spot spazio all'intervista.
Qual è lo stato
dell’arte della professione? Anche il quadro normativo è profondamente mutato…
Consideriamo che le leggi che disciplinano l’attività di mediazione – e che
non riguardano soltanto il settore immobiliare – sono stratificate nel tempo a
partire addirittura dal 1913. E quindi, forse, un po’ di manutenzione del
quadro normativo andava fatta. Soprattutto è intervenuta abbastanza
pesantemente sul settore la direttiva servizi che ha come obiettivo l’armonizzazione
europea delle leggi che disciplinano le attività imprenditoriali e ha
liberalizzato tutta una parte dell’esercizio dell’attività. Per quello che
riguarda però l’attività di mediazione ha confermato la necessità che chi
esercita questo tipo di attività proprio perché opera stretto contatto con il
mercato e può turbarne l’andamento abbia dei requisiti professionali precisi.
Mettiamoci dalla parte del consumatore: che cosa
deve fare un cliente quando contatta o viene contattato da un agente
immobiliare? Come si fa a capire se un agente è abilitato oppure no?
Prima di tutto
informarsi. Deve sapere se la persona con la quale sta avendo a che fare è una
persona che è stata abilitata a fare l’attività che svolge. La cosa più
semplicissima è chiedere il tesserino perché i mediatori abilitati sono tutti
in possesso di un tesserino con tanto di foto, rilasciato loro dalla Camera di
Commercio. O se si è un po’ pigri, viste le recenti novità normative in base
alla quale i mediatori saranno tenuti ad iscriversi nel registro delle imprese,
fare semplicemente una visura. E’ possibile anche farlo da casa e così ci si
rende se la persona con cui si ha a che fare è professionalmente abilitata a
fare l’attività. Il che ovviamente non mette al riparo da altri possibili
inconvenienti però quanto meno ci avvantaggia.
In Valle d’Aosta
c’è stato un vero e proprio prolificare di agenzie? Come ufficio avete mai
riflettuto su questo?
Come trend ha colpito anche noi. Siamo passati dalle circa 98 agenzie nel
2009 a 107 del giugno 2011. Ovviamente su una popolazione di circa 130mila
abitanti fa un’agenzia ogni 1200 abitanti, una percentuale abbastanza elevata.
Io posso soltanto pensare che essendo la nostra una regione con importanti
patrimoni immobiliari privati ed una vocazione turistica le agenzie gestiscano tanti
affitti, tante seconde case. Però ammetto che si tratta ancora di un’analisi
superficiale.
Che tipo di
doveri hanno gli agenti immobiliari verso i clienti e verso la Chambre?
Verso i clienti ovviamente il loro compito consisterebbe nello svolgere
il loro ruolo nella massima imparzialità possibile perché questa è l’essenza
dell’attività del mediatore e l’essere il più corretti possibili. Purtroppo non
essendoci un albo professionale come per altre attività non c’è un codice
deontologico di riferimento. E questo rende poi difficile andare a sanzionare i
comportamenti irregolari Ha però dei compiti di natura amministrativa
abbastanza precisi. Iscriversi una volta a ruolo al già citato registro imprese
e, soprattutto, depositare i formulari che utilizza per esercitare la sua
attività il che consente un ulteriore controllo da parte degli utenti che
dovessero averci a che fare. I clienti possono venire in Camera di Commercio e
consultare se i formulari a loro proposti sono o non sono conformi a quelli
depositati.
Come si diventa
agenti immobiliari?
Non è semplicissimo. Nel senso che la legge ha dei requisiti abbastanza
stringenti e complicati, oltre ad esserci dei requisiti di natura morale, che
sono ovviamente necessari in quanto si opera sul mercato, il requisito
professionale è comunque imprescindibile dal superamento di un esame. E’ un
esame piuttosto impegnativo, disciplinato da norme specifiche, e che prevede
prima di tutto il superamento di un corso con una durata prefissata e poi il
sostenimento di una prova scritta ed una orale. E caso direi unico nel mondo delle
prove selettive è necessario non soltanto avere la sufficienza come media tra
le due prove, ma almeno la media del sette. Risulta quindi una prova molto
selettiva. Noi normalmente organizziamo una sessione d’esame all’anno dove
registriamo una discreta partecipazione anche perché, proprio per l’alta
selettività della prova, è presente anche un discreto gruppo di ripetenti che
tornano. Questa comunque è una garanzia in più per l’utente che per lo meno sa
di avere a che fare con persone competenti.
Oltretutto come
Chambre comminate anche delle sanzioni di tipo amministrativo e pure
disciplinare?
Si, purtroppo abbiamo anche questo ingrato compito. Le sanzioni di tipo amministrativo,
cioè pecuniarie, vanno prevalentemente a colpire chi esercita abusivamente l’attività
e, quindi, non i mediatori, ma coloro che si spacciano per tali. E su questo la
legge, modificata in questi ultimi anni, ha previsto delle sanzioni molto
elevate che vanno da 5mila a 15mila euro. Quelle disciplinari sono previste per
chi turba gravemente l’andamento del mercato o tiene un comportamento
deontologicamente scorretto. Come dicevo prima non essendoci un codice
deontologico fissato spesso è difficile andare a capire i comportamenti un po’
borderline da che parte stanno. Si va dalla sospensione alla radiazione.
Una novità, come ufficio, da
raccontarci…
Usciamo per un momento dal campo della mediazione. Io mi occupo anche di statistica e la
cosa interessante che stiamo facendo quest’anno è un grosso progetto di
indagine sulla green-economy in Valle d’Aosta. Ciò che più mi preme di
rimarcare è che si tratta di uno studio che mira dare al mondo imprenditoriale delle
possibilità di riconversione delle proprie attività in senso green, fornendo
quindi degli strumenti concreti.
Dovendo mandare
un telegramma urgente sul tema di oggi a chi lo invierebbe e che cosa ci
scriverebbe?
Io lo invierei ai consumatori e ci scriverei che in questa come in altre
situazioni di troppa informazione non è mai morto nessuno.
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