9 luglio 2012

Ivano Vuillermin (Gualtiero Vuillermin Marmi): «L'export è il nostro scudo anti-crisi»

Ivano Vuillermin
Ti propongo l'intervista fatta durante la trasmissione ImpresaVda ad Ivano Vuillermin, amministratore delegato della Gualtiero Vuillermin Marmi di Verrès. Il testo è stato anche riportato sul Corriere della Valle e ora lo propongo a beneficio del mondo della rete.



La vostra azienda ha una lunga storia…
L’azienda nasce dalla creatività di Gualtiero, mio papà, un segretario comunale che un giorno si mise a ristrutturare per passione e per necessità un vecchio comò. Sostituì il piano di legno con un marmo in verde Gressoney. Il mobile diventò meraviglioso, lo regalò a mia mamma e da qui nacque l’idea di far nascere un’impresa in questo settore. Questo avvenne nel 1951. Era un’impresa formata da tre persone: mio papà, la mamma che lo aiutava e un dipendente. Una piccola attività di carattere artigianale nel comune di Issogne. Con il passare del tempo papà convinto da questo meraviglioso lavoro iniziò ad investire in uomini e tecnologia. Iniziò acquistando tre telati che servivano a trasformare i blocchi in fogli di pietra, di marmo e venivano tagliati con della sabbia, utilizzata come abarsivo. L’azienda nel 1960 si trasferì a Verrès. All’epoca gli uffici attuali furono il primo laboratorio e nel 1988 è stata riaperta la cava del granito verde argento a Settimo Vittone, nel 1991 la cava storica della pietra verde di Copurtil nei comuni di Hône e Pontboset. Nel 1998 è stata creata la filiale Centro pietre rustiche Vuillermin Gualtiero a Issogne. L’anno seguente un’area dedicata per il deposito di blocchi ad Arnad. La nostra sede attuale è a Verrès dove occupiamo un ettaro di terreno con tre capannoni attrezzati e i nostri uffici. Il Centro pietre di Issogne rimane uno spazio espositivo di 8000 metri quadrati sul quale sono esposte opere come fontane, colonne, riproduzioni di camini ed esemplari di pavimentazioni per interni e per esterni 


Voi operate nel settore lapideo. Quali sono i vostri prodotti?
Abbiamo due cave di nostra proprietà, una situata in Valle d’Aosta dalla quale estraiamo la Pietra verde di Courtil, e una situata in Piemonte dalla quale estraiamo il Granito Verde Argento. Le origini della cava di Courtil sono documentate da oltre 750 anni; la cava forniva lastre di copertura dei tetti (le “lose” di ottima qualità sottili fino a un centimetro di spessore e resistenti. Il forte di Bard, il castello di Passerin D’Entreves di Châtillon, il castello d’introd e quello di Fénis sono e altri capolavori architettonici che testimoniano l’utilizzo di questa pietra nella nostra regione.  Ancora oggi viene utilizzata per ricoprire i tetti, ma soprattutto per rivestimenti, pavimentazioni, arredo urbano e finitura edile (davanzali,scale….) e quant’altro può venirci chiesto dai clienti. Riusciamo anche a realizzare diverse finiture: con novità quali la buccia d’arancia, una finitura molto liscia che rende molto pratica la manutenzione della stessa pietra. Lo stesso vale per il Granito verde argento,che come dicevo è estratto in Piemonte, un granito unico al mondo. La sua caratteristica micca argentata è una pagliuzza che brilla non solo in parecchie case valdostane, ma anche in prestigiose costruzioni estere come la metropolitana di Singapore,il Palazzo presidenziale di Malé nelle Maldive, a Budapest, Miami ,Costa azzurra, e Ginevra. Insomma ai quattro angoli del mondo. L’esclusività è data dal fatto che il verde è un colore molto raro nelle gradazioni del granito e. secondo alcuni geologi,si sarebbe formato in seguito ad un procedimento simile a quello dei diamanti.

Possedete cave non soltanto in Valle d’Aosta, ma pure in Piemonte. Prevedete di espandervi ulteriormente? 

In questo periodo storico non è sicuramente tra le nostre intenzioni. Di questi tempi, mi creda, possedere due cave, oltretutto situate in due regioni diverse - quindi significa seguire per ciascuna iter burocratici diversi per ottenere permessi - implica una serie di norme burocratiche, vincoli che già ci impegnano parecchio. Le conferme positive che abbiamo quotidianamente dai nostri clienti ci rendono consapevoli dell’importanza di valorizzare questi prodotti e di continuare su questa strada,con con la concretezza e la serietà che da sempre ci contraddistinguono.

E’ un settore dove il made in Italy conta ancora? 

Siamo reduci da una fiera internazionale in Francia dove il commento principale nel vedere i nostri prodotti era ”OH, la classe italienne! Vous êtes des artistes!”. Sicuramente all’estero apprezzano la qualità dei nostri lavori, la personalizzazione, la creatività, e l’eccellente mano d’opera che abbiamo in Italia. Purtroppo sono qualità che anche noi italiani dovremmo riscoprire; spesso qui invece vengono utilizzati prodotti provenienti dalla Cina o dall’India che non hanno niente a che vedere con i prodotti di qualità del made in Italy.

Quanti dipendenti avete? Immagino che non sia facile reperire la manodopera?

E’ manodopera specializzata, le persone vanno istruite. E’ un mondo da scoprire. Il nostro Gruppo è composto da due società e complessivamente conta su 22 dipendenti dislocati nelle varie sedi operative, a cui va aggiunta una filiera di trasformazione dove l’indotto aumenta perché esistono colleghi e persone che lavorano la nostra materia prima e che a loro volta vendono.

Il vostro settore risente della crisi?

Fortunatamente i numeri del fatturato e dell’export ci rincuorano. Nonostante questo è difficile al giorno d’oggi avere un’azienda. Le lungaggini burocratiche e amministrative e la tassazione sempre più pesante certamente aggravano sempre più un sistema economico già in crisi. Fortunatamente una grossa fetta del nostro fatturato è’ prodotta dall’estero, soprattutto in Francia e Svizzera. La pietra di Courtil e il verde argento sono apprezzati in regioni alpine come Zermatt, Verbier, Cras Montana località di fama internazionale.

Come avete chiuso il 2011 come fatturato. Quanto siete cresciuti rispetto al 2010 e quali sono le vostre previsioni per il 2012
Nonostante la difficile congiuntura economica, nel corso del 2011 siamo riusciti a mantenere il nostro fatturato complessivo intorno ai 3 milioni. Un dato omogeneo rispetto agli anni precedenti che rappresenta anche il nostro primo obiettivo per il 2012. Le percentuali di export sull'intero fatturato sono in costante crescita da 2009: Siamo passati da circa il 40 % del 2009 a poco meno del 60 % del 2011 solo per citare gli ultimi esercizi.

In un settore come il vostro che cosa significa fare innovazione?

La mia convinzione è che un’azienda che non investe in nuove tecnologie, con l’acquisto di nuovi macchinari, con la sperimentazione di nuovi prodotti, è un’azienda destinata a morire. Bisogna continuare ad aggiornarsi, ad interessarsi attraverso le fiere di settore, mettere in campo una rete di sinergie anche tra chi fa fa il tuo stesso mestiere: questo può trasformarsi in un momento di crescita per tutti.

Una novità da raccontare in esclusiva ad ImpresaVda… 

Come ho già accennato prima, l’innovazione e il rinnovamento continuo sono le basi su cui un’azienda deve reggere. Ultimamente ho avuto contatti stimolanti con la sede di Verrès del politecnico di Torino. E’ un progetto ancora in fase embrionale ma che mi sta entusiasmando molto: cioè creare una sinergia, una sorta di collaborazione tra l’esperienza di sessant’anni della Vuillermin Gualtiero e le capacità , la creatività, e l’entusiasmo che hanno questi tutti i giovani studenti, futuri ingegneri. Riuscire a dare loro la possibilità di mettere sul campo i loro studi, quasi esclusivamente teorici sugli studi tridimensionali ,in una realtà concreta come è la nostra. Il risultato finale sarà un prodotto.

Dovendo mandare un telegramma urgente a chi lo invierebbe e che cosa ci scriverebbe? 

Ho due figli rispettivamente di 13 e 17 anni. In questo tempo pieno di incertezze sotto tutti i punti di vista, credo che i giovani siano l’unica speranza cui affidare il nostro futuro. Credo nelle loro capacità,nelle loro energie e nel loro desiderio di nuovo e di pulito. Non devono aver paura di credere fino in fondo e di lottare per realizzare le cose in cui credono. Ed avere la fortuna di cercare un lavoro che li renda soddisfatti come è successo a me. Quindi invierei un telegramma a tutti i giovani riprendendo una frase di Roosvelt: “il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni».

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web