Vasco Cannatà |
Tra i firmatari del Manifesto «Verso la Terza Repubblica: La società e il
rinnovamento della politica», come si può leggere sul sito web di Italiafutura, figura anche il
giovane imprenditore valdostano, Vasco Cannatà, il nome compare assieme a
quelli di Raffaele Bonanni (segretario Cisl), Lorenzo Dellai (Presidente della
Provincia di Trento), Edoardo Nesi (scrittore), Andrea Corradini (ex Presidente
del consiglio superiore dei beni culturali); Nicola Rossi (Senatore), Andrea
Oliverio (Presidente Acli), del Ministro Andrea Riccardi ed altre persone di
spicco del nostro paese.
Cannatà così motiva il suo impegno: «Credo che i cittadini italiani meritino un’Italia migliore, che ispiri fiducia, prenda sul serio ogni legittimo desiderio di benessere, non abbandoni nessuno. È indispensabile recuperare la speranza e attivare risorse e pensiero contro la lettura vittimista del nostro presente e del nostro futuro. Nel nostro paese da troppo tempo non si riescono a mobilitare le passioni e le idee e istituzioni ingessate hanno perso la loro funzione vitale. Io da cattolico e da valdostano voglio essere presente a questo nuovo progetto, sul quale stiamo lavorando da due anni, nei quali abbiamo dato vita ad un grande contenitore di Idee e a poi portato alla nascita di questo manifesto, per dare un contributo di idee e testimoniare con la mia presenza la realtà autonomista della Valle d’Aosta che ha sicuramente bisogno di una revisione in chiave moderna fatti salvi i principi ispiratori dello Statuto Speciale».
Citando un passaggio del manifesto Cannatà rivolge un appello alle realtà associative, ai movimenti civici e alle personalità della società civile affinché partecipino insieme a noi alla possibile ricostruzione civile dell'Italia. Citando il Corriere della Sera questo appello e paragonabile a quello “Ai liberi e forti” lanciato da don Luigi Sturzo quasi cento anni fa, all’inizio del xx° secolo.
Cannatà così motiva il suo impegno: «Credo che i cittadini italiani meritino un’Italia migliore, che ispiri fiducia, prenda sul serio ogni legittimo desiderio di benessere, non abbandoni nessuno. È indispensabile recuperare la speranza e attivare risorse e pensiero contro la lettura vittimista del nostro presente e del nostro futuro. Nel nostro paese da troppo tempo non si riescono a mobilitare le passioni e le idee e istituzioni ingessate hanno perso la loro funzione vitale. Io da cattolico e da valdostano voglio essere presente a questo nuovo progetto, sul quale stiamo lavorando da due anni, nei quali abbiamo dato vita ad un grande contenitore di Idee e a poi portato alla nascita di questo manifesto, per dare un contributo di idee e testimoniare con la mia presenza la realtà autonomista della Valle d’Aosta che ha sicuramente bisogno di una revisione in chiave moderna fatti salvi i principi ispiratori dello Statuto Speciale».
Citando un passaggio del manifesto Cannatà rivolge un appello alle realtà associative, ai movimenti civici e alle personalità della società civile affinché partecipino insieme a noi alla possibile ricostruzione civile dell'Italia. Citando il Corriere della Sera questo appello e paragonabile a quello “Ai liberi e forti” lanciato da don Luigi Sturzo quasi cento anni fa, all’inizio del xx° secolo.
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