Pierpaolo Valzolgher |
Di cosa si occupa Fastalp?
Fastalp si occupa di una buona parte di tutto ciò che sta
intorno ad internet. Una decina di anni fa ci era abbastanza chiaro che
internet sarebbe diventato un fenomeno inarrestabile e avrebbe portato comunque
ad una serie di problemi legati al fatto che internet proprio in virtù della
differente infrastrutturazione delle reti di telecomunicazione del territorio
non poteva arrivare dappertutto comodamente. Quindi il nostro obiettivo era
trovare una soluzione che potesse colmare il divario digitale. Nel 2005 il decreto Landolfi ha autorizzato l’utilizzo di
alcune frequenze utilizzate tecnologie wireless che gli americani in quel
momento stavano sviluppando. La loro caratteristica principale era quella di
permettere di superare il gap dell’ultimo miglio, cioè la distanza dalla
centrale telefonica all’utente finale abbattendo i costi. Tecnologie con un costo
di infrastrutturazione molto più contenuto e che potevano essere adattate ad
aree a bassa infrastrutturazione o a basso bacino di utenza. Noi abbiamo
iniziato la nostra esperienza imprenditoriale nel 2005 realizzando una prima
rete in provincia di Biella di tipo sperimentale. Abbiamo verificato la sua
funzionalità e abbiamo deciso di spostarci in Valle d’Aosta e avviare la nostra
attività.
In sintesi voi portate internet dove agli altri non
conviene. Può farci alcuni esempi di vostri clienti?
Noi portiamo la banda larga, Internet, telefonia e servizi
innovativi in modo completamente alternativo agli operatori tradizionali. La
trasmissione è puramente digitale ed è in grado di trasportare tutto. E’
multimediale. I servizi che offriamo oltre all'accesso ad internet, cioè la navigazione,
sono la telefonia, il fax to mail, l’hot spot wifi, la videocomunicazione e i servizi
di autenticazione. I nostri clienti sono variegati. Famiglie, piccole imprese,
hotel, strutture turistiche, rifugi alpini, pubblica amministrazione. Gli esempi
di utilizzo dei nostri servizi si possono articolare in più categorie: trasmissione
files cad-cam per quanto riguarda progettisti, architetti e geometri; vlan
aziendali per l’attività multi sede; il controllo di centrali idroelettriche;
il sistema di ideocontrollo delle strade statali; videocontrollo cittadino e di aree di accesso
a traffico limitato; il telecontrollo di
vasche idriche; monitoraggio ambientale ed energetico; servizi di hotspot WiFi gratuiti e pagamento; sulle nostre linee
vengono effettuati pagamenti bancomat,
attività pos; vendita skipass e anche accessi
diretti in fibra ottica
Quanti sono attualmente gli utenti e quanto prevedete
di crescere?
In questo momento abbiamo circa un migliaio di
clienti, mentre le antenne gestite sono circa 1150. Negli ultimi due anni il
tasso di crescita annuale in termini di utenze al netto degli abbandoni (1,4%
nel 2011) è stato di circa il 30%. Nel prossimo anno apriremo nuove aree per
cui contiamo prudenzialmente di confermarci.
Uno dei vostri atout è il fatto che seguite
direttamente l’utenza. Non ci sono call center che fanno da filtro...
In effetti noi ci siamo posti l'obiettivo di fornire un
servizio allargato, internet sta diventando indispensabile per le attività di
tutti i giorni, siano esse domestiche che legate ai nostri affari. Offrire una
buona connettività non basta più, occorre anche fornire un buon supporto di
post-vendita. Di questo andiamo orgogliosi ed i nostri clienti ne sono
soddisfatti. Va considerato che un buon 40% dei nostri clienti proviene da
collegamenti in banda stretta con tariffazione a tempo e ha necessità di un
supporto qualificato che l'accompagni nel mondo della banda larga e del
collegamento always on che pongono problematiche di gestione completamente
nuove. Ai nostri clienti di connettività possiamo inoltre fornire
apparati completamente configurati che
poi telegestiamo senza alcun onere aggiuntivo, in questo siamo anche in grado
di minimizzare i tempi di disservizio.
Lei ha un cursus honorum aziendale piuttosto ricco e
anche con brand importanti. Quanto e come cambia il fare impresa in una start
up?
Ho avuto la fortuna di operare sempre in aziende molto
innovative. Ho cominciato con Olivetti
ed ho vissuto, anche con posizioni di rilievo alle start up di Infostrada
prima e di Fastweb.
Le differenze rispetto il
passato sono sostanzialmente due, legate tra di loro: Prima di tutto nel
nostro caso i quattrini sono nostri e
non sono illimitati. Poi la rampa di crescita prevista è di tipo lento, mentre normalmente
nelle start up a grossa capitalizzazione è sempre molto elevata.
Questi due fatti pongono dei i vincoli e delle cautele che
non sono presenti nelle mie precedenti esperienze. Operiamo in un mercato che è
formalmente regolamentato ma di fatto è abbastanza selvaggio. Io ricordo che nelle
mie precedenti esperienze non vi era decisione che non fosse avallata dalla
direzione legale – normativa. Questo per dire che si tratta di un mercato in
cui l’interpretazione della normativa è molto ampia. E questo lavoro sull’interpretazione
se lo possono permettere i grandi gruppi, ma le piccole aziende come la nostra
non possono permettersi attivitò di lobbing o di analisi normativa. Questo per
dire che paradossalmente la minaccia non è rappresentata dai concorrenti con
cui condividiamo tutte le problematiche del 'fare impresa', ma dalle diverse
forme di intervento della amministrazione pubblica, cioè da chi nella pubblica amministrazione, a
qualunque livello per discrezionalità o distrazione, da direttamente o
indirettamente una diversa interpretazione delle regole del gioco, finendo per
alterare il mercato…
In azienda lei lavora con suo figlio: il passaggio
generazionale è un fattore delicato in Italia...
Con mio figlio abbiamo costituito e avviato l'impresa. Lui
ha investito sul suo entusiasmo sulle
sue capacità tecniche, io ho messo a fattore comune i miei capelli grigi e la
conoscenza del settore.
Non so perciò se nel nostro caso si possa parlare di
passaggio generazionale, devo però ammettere che se all'inizio io ero
l'innovatore ora mi sto trovando a fare continuation, mentre le nuove
iniziative le sta catalizzando lui. In
questo senso posso parlare di passaggio
generazionale, il passaggio da una visione 'old economy' ad una nuova visione
del futuro
Si parla spesso di internet delle cose, cioè gli oggetti
che comunicano tra di loro utilizzando la rete attraverso uno sviluppatissimo
sistema di sensori. E’ un settore che vi interessa?
Siamo convinti che il passaggio ad internet delle cose sia
alle porte, come al solito se ne parla tanto e poi si verificherà di botto. E' quindi
importante farsi trovare pronti. Noi abbiamo già realizzato le prime tappe di
questo processo di avvicinamento, le altre le stiamo iniziando operando su più
fronti: la sperimentazione su sistemi di domotica, la piattaforma di
virtualizzazione per il cloud computing e piano numerazione con le nuove
tecnologie ipv6. In questo modo saremo in grado di offrire servizi internet
orientati alla gestione dei dispositivi-intelligenze distribuite fornendo
l'infrastruttura necessaria anche per il loro controllo
Se potesse ricominciare da capo: c'è una scelta aziendale
fatta che modificherebbe?
Con il senno di poi è abbastanza naturale rivedere il
passato ed individuare alcune decisioni che adesso affronterei con diversa
prospettiva, sostanzialmente ripercorrerei la stessa strada, forse modificherei
alcune tempistiche
Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Sicuramente renderemo più aggressiva la nostra proposizione
commerciale introducendo dei nuovi profili di servizio particolarmente
orientati al mercato delle attività turistiche. Servizi che in qualche modo
cerchino di premiare la stagionalità che è un fenomeno tipicamente valdostano.
Poi stiamo realizzando un protototipo di
totem informativo che sarà disponibile nella Piazza di Pont-Saint-Martin,
accedibile gratuitamente da qualunque smartphone e distribuirà contenuti
multimediali contestualizzati al punto in cui questi vengono fruiti, offrendo,
ad esempio, informazioni storiche sul ponte, sul carnevale o sul passaggio
degli autobus.
Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Il nostro sogno è piuttosto utopistico, cioè contribuire alla crescita della cultura digitale del
nostro territorio. Ci piacerebbe pensare di non essere considerati alla stregua
di semplici fornitori di servizi competitivi dal punto di vista economico, ma
interlocutori 'diversi' in termini di competenza, supporto e trasparenza.
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