8 dicembre 2012

Mauro #Morandin:«Aumentiamo la produttività e conquistiamo il #Giappone»

Mauro Morandin
Abbiamo intervistato Mauro Morandin, uno dei nomi più conosciuti della gastronomia valdostana e ai vertici internazionali sul fronte della dolceria. 

Il vostro è un nome noto. Proviamo comunque a raccontare la vostra storia…
Inizia con mio papà e mia mamma che nell’ormai lontano 1966 aprono la pasticceria a Saint-Vincent. Io sono nato nel 1965 e, quindi, ho sempre bazzicato nell’ambiente della pasticceria fin da piccolo. Terminate le Medie ho deciso di continuare la professione di papà. Sono andato all’Arte Bianca a Torino a fare un corso di tecnico dolciario e lì ho conosciuto i miei due maestri, quelli che mi hanno insegnato la confetteria, il cioccolato, la decorazione. E così l’azienda nel tempo si è allargata a tutti i campi del dolciario. Oggi andiamo dalla pasticceria fresca ai panettoni, alle decorazioni e poi ci sono i due reparti del cioccolato e della confetteria, quindi caramelle, confetti, canditi che sono attualmente il nostro cavallo di battaglia dal punto di vista dei prodotti semilavorati per le altre pasticcerie. Complessivamente sono diciotto i dipendenti.

Come si conquista la ribalta nazionale e internazionale nel campo dell’Alta pasticceria?
Con tantissima passione. Io non ho mai fatto ambito a certi riconoscimenti. Una volta c’erano dei concorsi dove ci si misurava sulla decorazione. Io ho iniziato a frequentarli all’età di 15 anni e verso i vent’anni li avevo già praticamente vinti tutti. Ero anche avvantaggiato dal fatto di essere cresciuto in una pasticceria. Dopodiché da subito ho iniziato a fare il formatore. Fin dall’età di vent’anni ero in giro per l’Italia a insegnare nelle grandi scuole private che c’erano già allora. Questo ci ha anche un po’ avvantaggiato a livello commerciale perché anni dopo avevamo delle buone conoscenze per vendere i nostri prodotti sul territorio nazionale.

Il complimento che vi ha fatto più piacere e la critica che vi è stata comunque utile?
Le critiche ci sono sempre e sono comunque sempre utili per mettersi in gioco e crescere. Io non amo molto i complimenti. Ciò che dà davvero soddisfazione e quando i clienti fanno migliaia di chilometri per venire a conoscere l’azienda e ad acquistare i nostri prodotti. Recentemente è arrivato un signore dal Giappone appositamente per aprire un’azienda e rivendere i nostri prodotti a Tokio. E questo senza che noi ci attivassimo. Sono queste a mio avviso le soddisfazioni più grandi che si possono avere.

Puntate a crescere sul fronte dell’export?
Sicuramente. Anche perché il mercato italiano è in difficoltà. Le nostre piazze sono Londra con i panettoni, la Francia con i canditi e ora arriva il Giappone.

Cioccolato o panettone: qual è il prodotto che meglio vi rappresenta?
Sono due prodotti molto diversi, ma che sentiamo molto. Il panettone l’anno scorso ha vinto il primo premio italiano assegnato dal Gambero Rosso. Ovviamente certi risultati si ottengono anche con un grande attenzione alle materie prime. Noi curiamo tutta la filiera: dai canditi al cedro e all’arancio, la lavorazione poi del panettone è sempre una sfida in quanto lavoriamo con lievito naturale e quindi lievitazioni molto lunghe e, purtroppo, anche molto incostanti. Per tenere una standardizzazione del prodotto occorre veramente occupare tante ore di lavoro. Il cioccolato in azienda è un prodotto più recente. Lo abbiamo sempre lavorato. Però fino al 2004 trasformavamo il cioccolato che acquistavamo come fanno praticamente tutte le aziende in Italia, da allora lo abbiamo messo in produzione partendo dalle fave di cacao, curando la tostatura, la raffinazione, il concaggio e ottenendo così un prodotto nostro personalizzatissimo.

Il candito è anche un prodotto che va forte…
Va fortissimo. Ma siccome non va al consumatore finale ma ai colleghi che producono panettoni è meno conosciuto. Ormai copriamo una buona fetta del territorio italiano. La qualità del nostro prodotto è alta e le richieste sono molte.

All’interno dell’agroalimentare in Valle quanto è possibile fare rete tra imprenditori?
In Valle è difficile. Non si ha ancora la cultura che l’unità fa la forza. Con alcune imprese è più facile che con altre. Ad esempio stiamo collaborando con un’azienda di erbe con la quale l’anno scorso abbiamo presentato con discreto successo una nuova linea di caramelle preparate con le erbe valdostane. Con altre è più difficile.

Una novità da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Intanto abbiamo aperto questo punto vendita ad Aosta che ci sta dando delle belle soddisfazioni e in questo momento siamo impegnati a servire al meglio questo negozio. Gli altri progetti sono il già citato Giappone. In listino sono stati inseriti alcuni prodotti nuovi per quanto riguarda i canditi, i panettoni. Per Natale cercheremo anche di realizzare qualche novità di pasticceria fresca per offrire sempre qualche nuovo spunto alla nostra clientela.

Pensate di sviluppare altri punti vendita?
Attualmente Aosta è già una bella impresa. Anche perché al momento gli spazi produttivi che abbiamo a Saint-Vincent sono  ormai limitati.

Un sogno imprenditoriale da realizzare…
Di spostare in un tempo piuttosto breve i locali produttivi in un’area un po’ più grande, più agevole e meglio organizzata. Ovviamente se l’economia lo permette.

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