Leandro Bornaz |
Spieghiamo in
cosa consiste la vostra attività?
Noi ci occupiamo
di geomatica. Questo termine significa tutto quello che riguarda la misurazione
sia del territorio, sia di oggetti, cioè misura e documentazione. E lo facciamo
attraverso diversi strumenti dal classico Gps a strumenti più innovativi come il
già citato laser-scanner che uno strumento che acquisisce dati tridimensionali.
Quali sono i
settori dove operate?
Sono davvero
tanti. Si parte dall’ambiente fino all’archeologia passando per il settore
idraulico o quello delle strutture. La nostra tecnologia si adatta alle
richieste del committente.
Come mai
avete deciso di fare gli imprenditori?
E’ una scelta
che nasce da un’esperienza maturata in università. Io mi sono occupato in
particolare, durante la mia tesi di laurea, del già citato laser-scanner. Era
allora particolarmente innovativo in quanto eravamo i primi ad utilizzarlo. Il
mio lavoro in Università è poi proseguito con alcuni anni di Dottorato e di
ricerca. E tutta la ricerca che è stata svolta è sfociata nell’idea
imprenditoriale di applicare questo tipo di tecnologia dove era possibile.
Voi, fra
l’altro, siete un’azienda giovanissima…
Siamo in cinque tutti
al di sotto dei 35 anni. Tutti colleghi di università fra l’altro.
Cosa
significa avviare un’attività imprenditoriale nuova in un periodo di crisi?
E’ una
scommessa. Bisogna crederci. Ci sono diverse difficoltà ma se uno ha un’idea e
la porta avanti con convinzione ce la può fare. Avendo poi noi alle spalle già
il lavoro universitario questo ci ha facilitato nel lavorare insieme a partire
dalla condivisione dell’attività fino all’amicizia che è un elemento che
sicuramente aiuta.
Voi avete
fatto ricorso alla legge sull’imprenditoria giovanile: qual è il vostro
giudizio sulla legge?
E’ una legge sicuramente
utile. Avendo poi io studiato e lavorato a Torino prima di trasferirmi in Valle
effettivamente ho notato che in Piemonte ci sono molte meno agevolazioni e meno
aiuti che qui da noi.
E’ una legge
che aiuta a capire che non esiste
soltanto il posto pubblico?
Certamente. E’
una legge che cambia il punto di vista iniziale attraverso il quale un giovane
si può affacciare al mondo produttivo.
C’è chi dice
che l’Italia non sia un paese per giovani? Voi siete d’accordo?
C’è un’effettiva
difficoltà, anche soltanto nell’approcciarsi a chi ti dà il lavoro che
inevitabilmente vedendoti giovane a volte può pensare che tu abbia poca
esperienza. E’ un primo scoglio. E poi è anche uno scoglio la situazione economica.
Una impresa giovane ha meno garanzie e viene messa in secondo piano. All’estero
poi si guarda prima di tutto all’idea imprenditoriale. Molti miei amici sono
andati fuori dall’Italia in quanto fuori dai confini nazionali hanno trovato un’attenzione
più puntuale nell’aiutare l’idea. Lo stesso concetto di fallimento da noi è una
catastrofe altrove è un’idea che non è andata bene senza alcuna
drammatizzazione.
La Valle
d’Aosta invece è una regione per giovani?
E’ inevitabile
che si risenta del clima italiano. Anche se per quanto riguarda la nostra
esperienza imprenditoriale abbiamo ricevuto una buona accoglienza. Quando ci
siamo proposti siamo stati ascoltati e ci è stata data anche fiducia. E questo
non ci è mai successo in Piemonte o in Lombardia o in altre zone.
Voi
lavorate soprattutto in Valle?
In Valle e in
virtù di alcuni prodotti particolari ci capita spesso di andare a lavorare all’estero.
Di poco tempo fa è un lavoro in Mozambico per il raddoppio di una diga. Ci
rivolgiamo ad un mercato molto ampio proprio per il tipo di attività molto
particolare che effettuiamo.
Una novità
da annunciare in esclusiva a ImpresaVda…
Noi abbiamo
deciso di scommettere molto sulla ricerca all’interno dell’impresa per fare
innovazione. Di novità ne abbiamo pronte già qualcuna. La più interessante
potrebbe essere lo sviluppo di un sistema per documentare dal punto di vista
dei beni culturali gli oggetti in modo molto speditivo. Per esempio utilizzando
delle piattaforme mobili di acquisizione, cioè i famosi droni che vanno tanto
di moda adesso, degli elicotteri telecomandati, che a bordo hanno una serie di
strumentazione con le quali fare tutta una serie di rilevazioni. Avendo
comunque un centro di ricerca interno le innovazioni si verificano quasi
giornalmente e sono tutte in funzione di quello che i nostri clienti ci
chiedono. In particolare della Regione Autonoma valle d’Aosta in quanto è uno
dei nostri migliori clienti.
Un sogno
imprenditoriale da realizzare…
Il primo sogno è
riuscire concretizzare un’idea e ci
siamo riusciti. Il sogno grande è che questa idea riesca ad avere un futuro e
che il periodo di crisi non la influenzino. Il fatto che la società possa
vivere e possa crescere è il sogno più grande.
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