17 maggio 2013

#Benzinai Valdostani contro le Pompe Bianche


«Sono già due le Pompe bianche ovvero i distributori di benzina senza marca attivi in Valle d’Aosta. Sono troppe per una realtà come quella valdostana che già soffre». A protestare è la Federazione Italiana Gestori Impianti Carburanti (Figisc). 

In una nota l'associazione spiega così la propria preoccupazione «Noi “dobbiamo vendere a un prezzo ‘consigliato’, che diventa imposto dal mercato, e abbiamo un margine di guadagno del 4% a litro. Se diminuiamo i prezzi per essere competitivi dobbiamo rimetterci di tasca nostra».

Dai dati forniti dall’organizzazione emerge che nel 2012 ha chiuso il 10% dei 90 impianti storici esistenti con una forza lavoro di più di 200 persone e le vendite sono calate in Valle d’Aosta del 25-30% a fronte della media nazionale che si attesta al 15% in meno rispetto al 2011.

Figisc chiede pertanto alla Regione di monitorare con attenzione la situazione per evitare che il proliferare delle pompe bianche faccia fallire gli impianti storici che hanno svolto anche una funzione sociale, soprattutto nelle zone di montagna. Secondo i dati sindacali un benzinaio guadagna  3,5 a 4 centesimi di euro lordi al litro dai quali bisogna togliere anzitutto tutte le spese di gestione: dipendenti, acqua, luce, telefono, divise, commercialista, campagne promozionali, partecipazione agli sconti praticati e poi le tasse”.

«Le Pompe Bianche, invece, - si legge nella nota - sono uno specchietto per le allodole. La differenza di prezzo fra distributore di una nota Compagnia e pompa bianca si riduce notevolmente per acquistare lo ‘stesso’ prodotto, ma nel primo caso garantito dal marchio della Compagnia stessa. Non bisogna dimenticare che la percorrenza media di un automobilista è di circa 10.000 km l’anno con un consumo medio di circa 1.000 litri di carburante: moltiplicato per i pochi centesimi di differenza di prezzo, si otterrebbe un risparmio di poche decine di euro. Ma il costo sociale è quanto mai elevato. L’arricchimento di pochi pregiudica la coesione sociale». 

Per Figisc «la liberalizzazione del mercato della benzina sembra far bene agli automobilisti, ma stritola sicuramente i gestori degli impianti stradali carburanti della Valle d’ Aosta».

Permettimi un commento personale. Lungi da me dal polemizzare. Tuttavia la mia impressione è che il prezzo della benzina sia cresciuto in modo eccessivo. E' probabile che la colpa non sia dei benzinai tuttavia la circostanza che le pompe bianche possano fare dei prezzi più bassi è un fatto che sicuramente lascia perplesso il cittadino-consumatore e spiegargli che è un male non mi sembra così immediato. Anzi.

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