Ketty Vaccaro |
Cresce
il turismo medico-sanitario, legato alla ricerca del benessere e dell’equilibrio
psicofisico, e parallelamente aumentano le opportunità, per la Valle d’Aosta,
di rispondere alle necessità di una fetta consistente di popolazione. “La
nostra regione, oltre ad avere una lunga tradizione di ospitalità ed
accoglienza, vanta un forte comparto
termale e varie eccellenze clinico
assistenziali, ed è un ambiente ideale per i soggiorni climatici. Sta a noi
sviluppare queste potenzialità” ha esordito Lodovico Passerin d’Entrèves, presidente del Comitato scientifico
della Fondazione Courmayeur Mont Blanc. Il suo intervento ha introdotto il
convegno “Turismo, salute e benessere in montagna”, proposto per il sesto anno
consecutivo dall’Osservatorio sul sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur, dal CSV Onlus e dal Consorzio delle
Cooperative sociali “Trait d’Union”,
che si è tenuto venerdì 10 maggio 2013 presso la sala del palazzo regionale.
Ha
aperto i lavori Ketty Vaccaro,
responsabile Settore welfare e salute della Fondazione Censis. La sua
relazione, supportata da elaborazioni grafiche del Censis, ha posto l’accento
sugli elementi culturali che favoriscono lo sviluppo del turismo
medico-sanitario. “Fino al 25 anni fa – ha esordito - salute era sinonimo di
assenza di malattia. Oggi si parla invece di benessere, un concetto legato
all’equilibrio psicofisico, alla qualità della vita e alla capacità di
affrontare efficacemente la quotidianità. Le persone sono più consapevoli delle
conseguenze del loro stile di vita sulla salute, e cercano attivamente di stare
meglio. Il corpo è visto come un elemento perfettibile, sia dal punto di vista
funzionale che da quello estetico, in quanto stare bene, nell’accezione
odierna, significa anche piacersi. Infatti in tempi di crisi sono due i settori
che soffrono di meno, quello della salute e quello della cura della persona. Si
delinea quindi la possibilità di attrarre un pubblico eterogeneo e trasversale
costruendo delle proposte turistiche
legate al benessere”.
La
relazione di Vaccaro è proseguita con una serrata analisi di un o dei
principali target possibili, quello degli anziani. “Un tempo si accedeva
democraticamente e collettivamente alla vecchiaia al momento della pensione.
Oggi si è anziani quando ci si definisce tali, e spesso accade all’insorgere di
malattie o fenomeni invalidanti che intaccano il benessere, l’efficienza e
l’autosufficienza delle persone. Per questo motivo agli over 65 non bisogna proporre pacchetti unici, ma soluzioni a forte
dimensione individuale, estremamente personalizzabili. E anche un prodotto come
le terme, per avere appeal, deve essere legato a tutte le dimensioni del
benessere, come lo sport, le attività, la scoperta del territorio”.
La prima
sessione dei lavori, moderata da Andrea Borney, Presidente del CSV onlus,
si è concentrata sul tema del turismo,
della salute e del benessere in montagna con la valorizzazione di alcune
esperienze. Il primo intervento ha esaminato il caso delle Terme di Saint Vincent, dotate di un nuovo servizio di dialisi per
gli ospiti, come hanno raccontato il direttore dello stabilimento, Giulio
Caforio, il sindaco di Saint Vincent, Adalberto Perosino, e il professor Pier
Eugenio Nebiolo, primario di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda USL Valle
d’Aosta. I servizi di ortopedia e di
riabilitazione ortopedica e neurologica dell’Istituto Clinica Valle d’Aosta di
Saint-Pierre sono stati al centro della relazione del direttore
dell’Istituto, Federico Barbero, e del sindaco della località, Daniela Lale
Démoz.
Il
convegno ha ospitato inoltre Giampiero Daglio, direttore di Comunità, che ha
raccontato l’esperienza del Centro di
Riabilitazione extraospedaliera “Paolo VI”, mentre il compito di
rappresentare le Terme di
Pré-Saint-Didier, altra eccellenza turistica locale, è spettato a Francesco
Varni, il direttore, e al sindaco Alessandra Uva. Ha chiuso il giro di
interventi Guido Giardini, presidente della Società italiana medicina di
montagna, rappresentante del Centro
internazionale di ricerca “Pietro Bassi”, con una relazione su “la montagna
come terapia”.
La seconda sessione del convegno ha
portato alla costituzione di Gruppi di
lavoro tematici, guidati dal moderatore Roberto Presciani, presidente
Consorzio di Cooperative Sociali Trait d’Union. Due gli approfondimenti
proposti: da una parte le esperienze maturate e le nuove idee per i Programmi
cofinanziati dai Fondi europei nel periodo 2014-2020 (coordinatrice Agnieska
Stokowiecka) e dall’altra le prospettive per accrescere l'offerta della Valle
d’Aosta in materia di turismo accessibile, alla luce di un’indagine condotta
dagli studenti del Dipartimento Scienze umane e sociali dell’Università della
Valle d’Aosta (coordinatrice Serenella Besio).
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