21 ottobre 2013

#Confcommercio imprese per l’Italia Valle d’#Aosta boccia la Legge di Stabilità

Enrico Letta
Pier Antonio Genestrone, Presidente di Confcommercio imprese per l’Italia Valle d’Aosta, giudica criticamente l'azione del Governo Letta: «Dalla legge di stabilità del Governo Letta ci aspettavamo molto di più; l’irrilevante taglio delle tasse nel triennio viene totalmente assorbito, in termini di potere d’acquisto dall'aumento Iva. La delusione è forte perché ancora una volta il Governo non ha saputo dare risposte concrete alle attese del terziario e dei consumatori. Ridurre il tasso della pressione fiscale dal 44,3% al 43,3% in tre anni è poca cosa soprattutto se si considera che la vigilia del varo è stata foriera di grandi promesse. Non c’è stata   la svolta che chiedevamo così come non c’è stato il più volte promesso taglio alla spesa pubblica. Confcommercio Valle d’Aosta ha già chiesto un incontro-confronto con i Parlamentari valdostani per valutare le possibili azioni per giungere ad una concreta riduzione della pressione fiscale in fase di dibattito della Legge di Stabilità nelle due Camere del Parlamento. L’attuale pressione fiscale è incompatibile con la benché minima ipotesi di crescita visto che il 5% famiglie vende casa o gioielli (14,3%) per arrivare a fine mese».

Il Centro studi di Confcommercio, a dispetto della promessa del governo di un calo della pressione fiscale di un punto percentuale in tre anni dal 44,3 al 43,3%, stima che nel 2014 gli italiani pagheranno 4,147 miliardi di euro di maggiori imposte senza contare che la Trise 2014 potrebbe costare 2,4 miliardi in più rispetto all'Imu2013.

Nel secondo semestre 2013, sempre secondo il Centro Studi, sono aumentate le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese con il proprio   reddito (19% rispetto all'11,2% del 2012) più di 17 milioni di famiglie (il 69% del totale) ritengono che le capacità di spesa e di consumo siano peggiorate rispetto alla fine del 2012. Una grande fetta degli italiani (il 72%) avrebbe difficoltà ad affrontare spese impreviste, come quelle per le spese mediche. Per la crisi il 68% ha tagliato cinema e svago, il 53,5% ha ridotto gli spostamenti per risparmiare benzina, quasi il 50% ha cambiato abitudini alimentari ma c'e' anche un 4,8% che è stato costretto a vendere la casa per avere liquidi e il 14,3% ha venduto gioielli di famiglia per arrivare a fine mese.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web