Edy Incoletti |
Ti propongo l'Intervista fatta ad Edy Incoletti, dal
luglio di quest’anno alla guida del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta e Amministratore delegato della Logic. Questo test è già stato pubblicato sull'ultimo numero del Corriere della Valle ancora in edicola fino a domani.
Prima di tutto ricordiamo che in questa
avventura non è solo. Chi sono gli altri componenti del direttivo?
Innanzitutto voglio ringraziare Arianna Dell’Innocenti
che è la mia validissima vicepresidente. Fanno parte del direttivo anche il
fratello Davide Dell’Innocenti, Paolo Giorgio della Sea e Mirko Lingeri dell’Honestamp
La crisi (non so se per virtù o per
necessità) ha fatto crescere il numero dei giovani imprenditori. E’ vero anche
in Valle d’Aosta?
Di fatto in Valle d’Aosta al 2012 è
dimostrata una sostanziale stabilità delle imprese Under 39. Di sicuro la crisi
ha contribuito a mantenere alto il numero di imprese presenti, ma per un
semplice fatto di fronte ad una grande diminuzione di posti di lavoro
dipendente chi rimane disoccupato spesso si reinventa per riuscire in qualche
modo a guadagnare. Non è un aspetto positivo sotto certi versi.
La Valle d’Aosta - non dico che è stata in una posizione agevolata - ma sicuramente ha avuto un patrimonio economico rilevante negli anni passati. Purtroppo le scelte politiche attuate sono state troppo incentrate sugli aspetti sbagliati. Si è investito troppo, ad esempio, sui contributi a fondo perduto, piuttosto che su iniziative in grado di poter far crescere in modo stabile l’occupazione e l’economia della Valle d’Aosta. Non solo questi contributi sono stati dati in modo generalizzato. Sarebbe stato più utile pensare una vera politica economica e industriale per la Valle d’Aosta con un obiettivo ben chiaro in mente piuttosto che far vivacchiare tanti settori differenti.
Confindustria
Valle d’Aosta ha proposto recentemente l’esperienza di Porte Aperte per
avvicinare nuovi iscritti. Che cosa direste per convincere un giovane
industriale ad iscriversi e, soprattutto, a partecipare all’attività
associativa?
Confindustria è una realtà estremamente utile per le
imprese. Dà una serie di servizi e supporto di altissimo livello con una
competenza assoluta. E’ ovvio che questi risultato poco utili laddove le
imprese non hanno dipendenti in quanto la maggior parte di queste iniziative è
orientata al mondo del lavoro. E purtroppo in Valle d’Aosta i numeri parlano abbastanza
chiaro. Su circa 12mila imprese 10mila hanno meno di 5 dipendenti. E’ un
tessuto fondato sulla microimpresa dove il socio è anche lavoratore.
Il
presidente dei giovani di Confindustria a livello nazionale è particolarmente
attivo. Quali sono i vostri obiettivi a livello locale?
L’obiettivo principale della mia presidenza sarà
quello di allargare l’orizzonte degli imprenditori valdostani cercando tramite
collaborazione e altri eventi di coinvolgere imprenditori italiani e non solo e
metterli in contatto con i nostri associati. Tutto questo si concretizzerà
nella creazione di una rete che vada dalla Savoia alla Lombardia.
Il
fare rete è indicata come una strategia sempre più necessaria. Come giovani
imprenditori riuscite a collaborare a livello aziendale?
Sì. Ovviamente
a livello locale i numeri sono limitati. Siamo in pochi e di tantissimi settori
differenti e trovare il giusto canale di collaborazione è difficile però si
trova. Con realtà di imprenditori di altre regioni è sicuramente più facile ed
avviene. Come ho già detto far parte dei giovani imprenditori – che è un’associazione
di persone e non di aziende – vuol dire conoscere altri giovani della stessa
età, con le stesse idee, con la voglia di investire e di innovare e con progetti
in mente. Capita, capita spesso di far partire un progetto comune.
La sua
azienda opera nello sviluppo software e nella consulenza in ambito ICT. Qual è
lo stato di salute del settore?
E’ un po’ a chiaroscuro. Gli ultimi dati di
Assinform parlano di un calo del 4% di fatturato. L’italia è indietro rispetto
al resto dell’Europa dove l’Ict incide per il /% del Pil, mentre in Italia si
ferma al 5%. A fronte però di questi dati negativi si verificano forti
differenze sia sul prodotto effettuato. L’hardware e software, ad esempio,
hanno avuto un calo dell’1% e, addirittura, altri settori come quello della
pubblicità on line, tutto ciò che è web 2.0, l’elettronica di consumo, tablet e
smartphone, hanno avuto addirittura un incremento. Una differenza che si
constata anche da azienda ad azienda. Laddove hai come clienti aziende che
vanno bene, che esportano, le ripercussioni sono inferiori. E un’azienda d’informatica
si ritrova pure ad assumere.
Immagino
che un’azienda come la vostra si muova su tutto il territorio nazionale?
Inizialmente eravamo fortemente radicati in Valle d’Aosta.
In questi ultimi anni abbiamo fatto grandi sforzi per cambiare l’orizzonte e
siamo passati a tutto il Nord Ovest e attualmente stiamo pure buttando un
occhio all’estero.
Quale
sarà l’attività dei Giovani di Confindustria per il 2014?
I giovani imprenditori hanno da sempre la delega per
il mondo della scuola all’interno di Confindustria e questo sarà sempre uno dei
nostri obiettivi principali. Il periodo che va da adesso fino alla fine dell’anno
scolastico sarà incentrato in una serie di iniziative, già proposte negli anni
passati, legate ad una formazione per gli studenti delle scuole superiori. A
questo si va aggiungere una collaborazione recentemente nata con l’università
che dovrebbe concretizzarsi in uno scambio sotto forma di borsa di studio e
formazione per i giovani imprenditori. Un evento per noi molto importante.
Inoltre stiamo lavorando su una novità che potrebbe concretizzarsi per l’autunno
del prossimo anno. E’ ancora prematuro annunciarla ma sarà certamente di grande
richiamo e si fonderà su due pilastri: lo sviluppo della cultura d’impresa e
dell’internazionalizzazione della Valle d’Aosta.
Entrare
nel mondo della scuola immagino non sia semplice?
Siamo stati ben recepiti. All’inizio è stato più
difficile proporsi in quanto non era ben chiaro il vantaggio che potevamo dare
e l’esperienza che potevamo comunicare. Siamo partiti con poche scuole e adesso
quasi tutte le superiori della Valle sono coinvolte nel nostro progetto. Siamo
molto contenti.
Un
sogno imprenditorial-associativo da realizzare?
E’ una bella domanda in quanto potrebbe essere
utilizzata come uno di quegli indici di speranza per il futuro dell’Italia. Il
sogno di questo periodo è radicalmente cambiato. A causa della crisi il sogno è
inevitabilmente il tornare alla normalità. Tornare ad avere una speranza nel
futuro, a lavorare serenamente, ripartendo da dove ci eravamo fermati alcuni
anni fa.
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