6 novembre 2013

Edy #Incoletti (Giovani imprenditori): «Occorre una vera politica economica e industriale»

Edy Incoletti
Ti propongo l'Intervista fatta ad Edy Incoletti, dal luglio di quest’anno alla guida del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Valle d'Aosta e Amministratore delegato della Logic. Questo test è già stato pubblicato sull'ultimo numero del Corriere della Valle ancora in edicola fino a domani. 

Prima di tutto ricordiamo che in questa avventura non è solo. Chi sono gli altri componenti del direttivo?
Innanzitutto voglio ringraziare Arianna Dell’Innocenti che è la mia validissima vicepresidente. Fanno parte del direttivo anche il fratello Davide Dell’Innocenti, Paolo Giorgio della Sea e Mirko Lingeri dell’Honestamp
 
La crisi (non so se per virtù o per necessità) ha fatto crescere il numero dei giovani imprenditori. E’ vero anche in Valle d’Aosta?
Di fatto in Valle d’Aosta al 2012 è dimostrata una sostanziale stabilità delle imprese Under 39. Di sicuro la crisi ha contribuito a mantenere alto il numero di imprese presenti, ma per un semplice fatto di fronte ad una grande diminuzione di posti di lavoro dipendente chi rimane disoccupato spesso si reinventa per riuscire in qualche modo a guadagnare. Non è un aspetto positivo sotto certi versi.

C’è chi dice che negli ultimi vent’anni la Valle è stata un’area protetta a tal punto da aver distrutto una generazione sul fronte del fare impresa. E’ un giudizio eccessivamente ingrato o tragicamente realista?
La Valle d’Aosta - non dico che è stata in una posizione agevolata - ma sicuramente ha avuto un patrimonio economico rilevante negli anni passati. Purtroppo le scelte politiche attuate sono state troppo incentrate sugli aspetti sbagliati. Si è investito troppo, ad esempio, sui contributi a fondo perduto, piuttosto che su iniziative in grado di poter far crescere in modo stabile l’occupazione e l’economia della Valle d’Aosta. Non solo questi contributi sono stati dati in modo generalizzato. Sarebbe stato più utile pensare una vera politica economica e industriale per la Valle d’Aosta con un obiettivo ben chiaro in mente piuttosto che far vivacchiare tanti settori differenti.

Confindustria Valle d’Aosta ha proposto recentemente l’esperienza di Porte Aperte per avvicinare nuovi iscritti. Che cosa direste per convincere un giovane industriale ad iscriversi e, soprattutto, a partecipare all’attività associativa?
Confindustria è una realtà estremamente utile per le imprese. Dà una serie di servizi e supporto di altissimo livello con una competenza assoluta. E’ ovvio che questi risultato poco utili laddove le imprese non hanno dipendenti in quanto la maggior parte di queste iniziative è orientata al mondo del lavoro. E purtroppo in Valle d’Aosta i numeri parlano abbastanza chiaro. Su circa 12mila imprese 10mila hanno meno di 5 dipendenti. E’ un tessuto fondato sulla microimpresa dove il socio è anche lavoratore.

Il presidente dei giovani di Confindustria a livello nazionale è particolarmente attivo. Quali sono i vostri obiettivi a livello locale?
L’obiettivo principale della mia presidenza sarà quello di allargare l’orizzonte degli imprenditori valdostani cercando tramite collaborazione e altri eventi di coinvolgere imprenditori italiani e non solo e metterli in contatto con i nostri associati. Tutto questo si concretizzerà nella creazione di una rete che vada dalla Savoia alla Lombardia.

Il fare rete è indicata come una strategia sempre più necessaria. Come giovani imprenditori riuscite a collaborare a livello aziendale?
Sì. Ovviamente a livello locale i numeri sono limitati. Siamo in pochi e di tantissimi settori differenti e trovare il giusto canale di collaborazione è difficile però si trova. Con realtà di imprenditori di altre regioni è sicuramente più facile ed avviene. Come ho già detto far parte dei giovani imprenditori – che è un’associazione di persone e non di aziende – vuol dire conoscere altri giovani della stessa età, con le stesse idee, con la voglia di investire e di innovare e con progetti in mente. Capita, capita spesso di far partire un progetto comune.

La sua azienda opera nello sviluppo software e nella consulenza in ambito ICT. Qual è lo stato di salute del settore?
E’ un po’ a chiaroscuro. Gli ultimi dati di Assinform parlano di un calo del 4% di fatturato. L’italia è indietro rispetto al resto dell’Europa dove l’Ict incide per il /% del Pil, mentre in Italia si ferma al 5%. A fronte però di questi dati negativi si verificano forti differenze sia sul prodotto effettuato. L’hardware e software, ad esempio, hanno avuto un calo dell’1% e, addirittura, altri settori come quello della pubblicità on line, tutto ciò che è web 2.0, l’elettronica di consumo, tablet e smartphone, hanno avuto addirittura un incremento. Una differenza che si constata anche da azienda ad azienda. Laddove hai come clienti aziende che vanno bene, che esportano, le ripercussioni sono inferiori. E un’azienda d’informatica si ritrova pure ad assumere.

Immagino che un’azienda come la vostra si muova su tutto il territorio nazionale?
Inizialmente eravamo fortemente radicati in Valle d’Aosta. In questi ultimi anni abbiamo fatto grandi sforzi per cambiare l’orizzonte e siamo passati a tutto il Nord Ovest e attualmente stiamo pure buttando un occhio all’estero.

Quale sarà l’attività dei Giovani di Confindustria per il 2014?
I giovani imprenditori hanno da sempre la delega per il mondo della scuola all’interno di Confindustria e questo sarà sempre uno dei nostri obiettivi principali. Il periodo che va da adesso fino alla fine dell’anno scolastico sarà incentrato in una serie di iniziative, già proposte negli anni passati, legate ad una formazione per gli studenti delle scuole superiori. A questo si va aggiungere una collaborazione recentemente nata con l’università che dovrebbe concretizzarsi in uno scambio sotto forma di borsa di studio e formazione per i giovani imprenditori. Un evento per noi molto importante. Inoltre stiamo lavorando su una novità che potrebbe concretizzarsi per l’autunno del prossimo anno. E’ ancora prematuro annunciarla ma sarà certamente di grande richiamo e si fonderà su due pilastri: lo sviluppo della cultura d’impresa e dell’internazionalizzazione della Valle d’Aosta.

Entrare nel mondo della scuola immagino non sia semplice?
Siamo stati ben recepiti. All’inizio è stato più difficile proporsi in quanto non era ben chiaro il vantaggio che potevamo dare e l’esperienza che potevamo comunicare. Siamo partiti con poche scuole e adesso quasi tutte le superiori della Valle sono coinvolte nel nostro progetto. Siamo molto contenti.

Un sogno imprenditorial-associativo da realizzare?
E’ una bella domanda in quanto potrebbe essere utilizzata come uno di quegli indici di speranza per il futuro dell’Italia. Il sogno di questo periodo è radicalmente cambiato. A causa della crisi il sogno è inevitabilmente il tornare alla normalità. Tornare ad avere una speranza nel futuro, a lavorare serenamente, ripartendo da dove ci eravamo fermati alcuni anni fa.

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