Monica Pirovano |
«Fa sicuramente specie pensare che nel 2013 si renda necessaria una “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” per sensibilizzare i Governi e le persone su una problematica che all'alba’alba del terzo millennio si presenta ancora immutata nella sua drammaticità.
Fa altrettanto specie constatare con amarezza come troppo spesso solo a seguito di episodi gravi e purtroppo irreparabili i legislatori assumano dei provvedimenti restrittivi a tutela delle donne, che nulla possono da sole per contrastare la violenza che si nasconde tra le mura domestiche o sotto l’alibi di false ideologie religiose.
Purtroppo però, la violenza sulle donne altro non è che l’aspetto più becero e incivile di una condizione di genere penalizzante, che ancora oggi obbliga le donne a scelte radicali ed esclusive che impediscono di coniugare i tempi e le responsabilità della famiglia con quelli del lavoro.
L’auspicio è che, prendendo esempio dai modelli più avanzati e vincenti degli Stati nord europei, anche nel resto del mondo, in primis nella cosiddetta Europa mediterranea, si arrivi ad una reale e fattiva parità dei sessi. Parità che contribuirebbe in maniera determinante a circoscrivere la piaga della violenza sulle donne».
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