Lorenzo Baravalle |
Lei da pochi mesi è insediato in
Valle. Come nasce questa sua avventura imprenditoriale?
La mia avventura imprenditoriale nasce all'Università. Io ho 23 anni e un
paio di anni fa - era un giovedì pomeriggio. Ero a lezione - stavo pensando
alle opportunità digitali che erano già state accolte dal mondo della musica o
da quello del videomaking. Ad esempio Itunes o youtube. Questo mondo digitale
non è ancora stato abbracciato dall'universo del libro. Per questo motivo ho
cominciato a disegnare qualcosa che potesse scoprirlo e dare una spinta
all'universo web anche per il libro. E così è venuta fuori Dudag. Uno spazio
digitale dove trovare dei libri di qualità a bassissimo prezzo. L'unica nostra
grossa imposizione è che i nostri libri costano sempre un euro, cioè il prezzo
di una canzone di Itunes. Io con Dudag ho cercato di unire un po' questi due mondi:
quello itunes cioè compro a poco e a spot, un euro, e quello youtube, cioè il
mondo del broadcasting.Io carico qualcosa di mio on line e cerco di trovare
apprezzamento nell'universo, in questo caso dei lettori. E sono sempre questi a
decretare il successo di un'opera.
Cosa significa Dudag? Viene quasi da
canticchiarlo...
E' proprio quello che cercavo. Quando mi è venuta in mente di Dudag - io mi
sono laureato in comunicazione e per me la comunicazione è molto importante - io
stavo cercando qualcosa di molto breve e che si potesse pronunciare in molte lingue
più o meno nello stesso modo. Per questo ho cominciato a tirare giù un po' di
nomi e poi mi è venuto in mente che da bambino sapevo parlare molto bene, ma
c'era una parola che non sapevo a dire: tartaruga che chiamava dudage.Ho fatto
un'ellisse.
E da qui il logo...
Esatto.
Lei è un under 25. L’Italia è
un paese per giovani imprenditori?
Non è un paese per vecchi direbbe Cormac Mc Churty per citare il libro...Non
è una domanda facile. La ribalterei dicendo i giovani possono anche essere
imprenditori. E la mia risposta è assolutamente sì. Un giovane imprenditore può
colmare il gap di esperienza con la passione, con la forza, anche l'inconsapevolezza
della gioventù e questo secondo me è molto importante. poi c'è anche da
evidenziare come la mia generazione per quanto riguarda il mondo del lavoro è
nata con il coltello in mezzo ai denti. Noi siamo nati con "fate questo
lavoro ma non sappiamo se potremmo pagarvi...E' un progetto ma vi diamo
visibilità". E' un po' come la campagna che sta girando in questi giorni
su you tube dell'idraulico, dell'antennista e del giardiniere. Noi siamo nati
con "il lavoro ve lo dovete inventare". Se vogliamo vederla in
positivo in Italia stiamo allevando una grande generazione di startupper e di
imprenditori del futuro
Concretamente proviamo a spiegare in
cosa consiste la sua attività?
Va fatto un distinguo tra autore e lettore. Un autore può venire su Dudag,
registrarsi come autore, inviarci la sua opera e noi la prendiamo in
considerazione passandola al nostro comitato di lettura dove ci sono dei
ragazzi e delle persone esperte nel mondo dell'editoria. da studenti fino a
lettori e scrittori molto importanti nel panorama nazionale. Quando un libro
viene giudicato positivamente secondo minimi canoni di lettura in quanto noi
non pretendiamo il premio Nobel per la letteratura, ma la leggibilità in quanto
noi vogliamo caricare libri di qualità. Per questa ragione il libro viene
formattato secondo i nostri canoni editoriali e caricato gratuitamente sulla piattaforma
e poi messo in vendita a un euro di cui il 50% rimane all'autore. Per un
lettore è molto semplice. Arriva su Dudag, si registra e da lì può iniziare il
suo processo di acquista un libro, ma soprattutto per noi è molto importante il
processo di giudico un libro. Dopo l'acquisto noi chiediamo sempre di poter
lasciare un piccolo commento e di votarlo con un mi piace o non mi piace.
Questo è molto importante in quanto sono i lettori i veri artefici del successo
di un'opera. Per noi i diritti d'autore rimangono nelle mani dell'autore.
Quindi un autore è libero in qualunque momento di pubblicare con un editore
tradizionale. Noi chiediamo soltanto di venire citati sull'opera che sarà
stampata.
Quanti libri ospitate sulla vostra
piattaforma? Quanti iscritti?
I lettori sono sopra il migliaio e abbiamo già una trentina di
pubblicazioni, molto di più di alcuni editori tradizionali da tempo sulla
piazza. Non facciamo editing in quanto per noi è importante responsabilizzare
l'autore nelle sue scelte di scrittura. Ma soprattutto in quanto vogliamo
essere un canale del mondo dell'editoria e presupponiamo che ci sia un editor
in arrivo. Del resto due libri pubblicati su Dudag sono già stati pubblicati su
carta e questo è una bella soddisfazione.
Nel settore dell’editoria on line
c’è molta concorrenza. Che cosa si fa credere di poter vincere la sfida?
Il fatto di non essere nè un editore nè un selfpublisher, cioè un sito dove
io vado e pubblico il mio libro. Noi comunque sia abbiamo un minimo di filtro
di qualità. Il nostro obbiettivo è quello di stare esattamente nel mezzo. Siamo
un pericolo per il mondo editoriale
Internet è un mercato globale. Dudag potrebbe in un futuro aprirsi ad
una dimensione internazionale?
Entro il 2015 contiamo di aprire in inglese, francese, spagnolo e rabao.
Quest'ultimo è un mercato molto interessante, che noi non conosciamo e che anche
su internet ha dato segnali di essere pronto. Sarebbe bello creare un ponte fra
le due sponde del mediterraneo, aspetto che ci è stato indicato da una
personalità libanese importante nel mondo dell'industria, delle startuppers
della cultura libanese.
Una novità da annunciare?
Questa settimana ce ne sono state parecchie e molto importanti per noi.
Abbiamo pubblicato un libro di un giornalista della gazzetta dello Sport,
Emanuele Giulianelli, e si intitola «Dall'uno all'undici» dove si possono
leggere delle storie di calcio molto particolari, storie di periferia talmente potenti
da stare quasi al centro. Si racconta del Licata che lui definisce la nazionale
dei siciliani. Di Gleen Pete Stromberg famosissimo calciatore svedese fino a
quando non è arrivato Hibraimovic e di Stroberg nessuno si è più ricordato. E
poi stiamo per lanciare il nostro primo libro per bambini. E' molto piacevole e
qualche adulto che lo ha visto in anteprima è stato molto colpito. Noi non
abbiamo una linea editoriale in quanto la nostra linea editoriale è la bella
scrittura. Più cose nuove ci sono su Dudag e più siamo contenti.
Per farsi un'idea del libro c'è poi il Dudy. Una specie di presentazione
che permette di farsi un'idea di ciò che si sta per acquistare. Concludiamo con
il sogno imprenditoriale da realizzare...
Diventare una realtà importante nell'universo del libro. E' molto difficile,
è un sogno ma noi ci crediamo molto. Tutti i collaboratori del nostro team ci
credono molto e la nostra è quella di diventare il veicolo per i nuovi autori
che arriveranno nei prossimi anni e che
difficilmente accederanno da subito ad una pubblicazione cartacea.
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