Giuseppe Sagaria |
E’
allarme tra i commerciati di Aosta che stanno ricevendo in questi giorni le
cartelle per la pubblicità emesse dall’Aps relative all’anno 2014.
«Si
tratta – spiega Giuseppe Sagaria, Presidente di Ascom Confcommercio della città
di Aosta – di cartelle che rappresentano un vero e proprio salasso per le
imprese. Ma quello che più ci preoccupa è che il Comune si era impegnato a
compiere con noi un percorso condiviso per scadenze tributarie ed invece ora è
arrivata la sorpresa che di fatto fa fare al Comune di Aosta tre passi indietro
rispetto agli impegni assunti».
Il
Comune ha esternalizzato il rilevamento della pubblicità, comprese le
targhe professionali, ed in base al monitoraggio l’Aps ha emesso le cartelle
pazze con cifre davvero esorbitanti rispetto al passato. Altre cartelle sono
previste per il mese di maggio per l’anno 2013.
«Dopo
gli automobilisti per la benzina, le attività commerciali e professionali sono
diventate il bancomat del Comune che vuole far cassa con tariffe pubblicitarie
fuori da ogni logica» sottolinea Sagaria.
Quello
sulla pubblicità è un balzello odioso tanto più che, come spiega Sagaria
«viene fatta pagare la pubblicità anche per quei
messaggi posti all'interno delle vetrine sulla marca del prodotto.Ma il colmo è che chi fa pubblicità per una festa o per anniversario, come le
feste della mamma, di San Valentino, per un evento particolare della durata di
un giorno la tassa applicata riguarda l’intero anno anche se il messaggio
pubblicitario dura pochi giorni. Un’altra
assurdità è che se una pubblicità, se supera i 30 cmq. di dimensione, viene calcolata
come fosse pari ad un mq».
«Ci
aspettiamo dal Comune e dall’Aps – conclude sarcasticamente Sagaria -
un’ordinanza che ci costringa a spegnere le luci delle insegne e di installare
serrande chiuse così Aosta diventerà un vero mortorio. Ma anche un mortorio può
diventare un’attrattiva turistica. Chi ci spreme come limoni non si rende conto
che la nostra pubblicità e l’illuminazione degli esercizi contribuiscono all'arredo urbano».
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