24 aprile 2014

Massimiliano Avella (#Inermax): la sfida mondiale di riciclare l'#amianto

Propongo l'intervista a Massimiliano Avella di Inermax, azienda da circa un anno insediata nell’incubatore di Aosta, pubblicata soltanto parzialmente sull'ultimo numero del Corriere della Valle

La società nasce con una mission molto specifica…
La società nasce da un’idea e da una tecnologia. Tenta cioè di valorizzare un’eccellenza della ricerca italiana. Nasce infatti con lo scopo  e l’obiettivo di sviluppare un sistema originale e innovativo per il trattamento termico dell’amianto in maniera tale da ottenere materie prime e seconde per varie industrie, prevalentemente inerti per l’edilizia, grazie ad un processo che può permettere di trattare in loco il materiale una volta rimosso.

Perché questa scelta?
La scelta ha solide basi scientifiche. Ormai la letteratura è corposa a dimostrazione che il sistema più sicuro per rendere innocuo l’amianto consiste nel portarlo ad alte temperature quando la natura dei cristalli, che sono così pericolosi, si modifica, la mineralogia cambia e diventa un innocuo silicato di magnesio che alla mal parata può essere utilizzato in calcestruzzo e aggregati e più in generale in svariati materiali per l’edilizia.

Il significato del nome Inermax si intuisce. Ma quanti  siete in azienda? Quali sono le vostre previsioni di crescita e sviluppo?
La vetta che ci proponiamo di raggiungere è abbastanza alta. Di conseguenza il percorso sarà ambizioso. Tutto nasce intorno alle competenze di quattro soggetti e si avvale oggi di un collaboratore più una serie di consulenze esterne per specifiche parti. Noi stiamo tentando di costruire qualcosa che in molti hanno già provato a fare. In Italia esistono più di dieci brevetti di colossi come Enel, Enea, Italcemente, Cnr. Adesso siamo in una fase di ascesa iniziale nella quale dobbiamo imparare dove mettere i piedi e a rompere il fiato e in questa fase siamo ancora pochi. In merito alle previsioni di crescita dipenderà molto – siccome siamo arrivati alla fase di prototipazione industriale -  da chi ci potrà affiancare sia sul versante del sostegno finanziario che della partnership industriale. Siccome questo è un sistema che potrebbe avere diverse geometrie per quanto riguarda clientela e compagni di strada, vedremo gli incontri di questi mesi a cosa ci porteranno.

Intorno al settore dell’amianto in materia di bonifica c’è  un grande interesse. Ma qual  è la tipologia di clientela e quali i possibili competiitor?
In realtà l’unico vero competitor è la discarica in quanto è l’unico sistema adottato oggi in Italia per lo smaltimento finale dei materiali una volta rimossi tramite bonifica, però noi non intendiamo fare la guerra a nessuno, bensì vorremo fare pace con il mercato. Ci interesserebbe costruire un sistema che si agganci con quanto già esiste, cioè il vedere negli attuali operatori del settore i nostri possibili clienti e dare loro l possibilità di eco-innovare le loro imprese grazie al nostro prodotto. La nostra idea è quella di mettere a disposizione questo mezzo di quei soggetti che si avvalgono della discarica e al tempo stesso si può pensare di avere degli impianti non mobili di dimensioni più grandi che possano essere utilizzati da chi gestisce le discariche in quanto questo processo può consentire di creare dai rifiuti materiali di alto valore aggiunto utilizzabili anche dalla pubblica amministrazione. Trattandosi di amianto, tema molto complicato, le chiavi di successo non sono collegate soltanto al nostro lavoro, cioè alla parte tecnologica, ma proprio al fatto che questo processo andrà reso trasparente, sicuro, sia per gli operatori che per l’ambiente, e bisognerà quindi convincere le istituzioni, la politica, gli organi di controllo, la comunità scientifica e la società civile della bontà di questa tecnologia.

Questo allora non è ancora il tempo delle commesse ma della sensibilizzazione?
Vanno portati avanti parallelamente. Mentre si costruiscono le evidenze per rassicurare gli animi inevitabilmente contemporaneamente bisogna costruire il percorso industriale del domani e cominciare già ad ipotizzare le partnership industriali. In un incontro con l’Assessorato alle Attività Produttive e Finaosta qualche mese fa abbiamo da un lato confermato la bontà e l’originalità del progetto e dall’altra si è evidenziato come sia ormai maturo il momento per cercare l’ingresso di altri soggetti che ci accompagnino.

Come mai avete deciso di insediarvi in Valle?...
E’ un contesto ideale per noi sia per quanto riguarda i vincoli che le opportunità. Le opportunità sono legate ad un contesto nazionale dove la ricerca e lo sviluppo sono poco sostenute, mentre la Regione Valle d’Aosta è più virtuosa, ma poi avevamo anche necessità in quanto questo sistema può facilmente scalare da una dimensione locale ad una nazionale ed internazionale di fare il passo lungo quanto la nostra gamba. La Regione è dunque il contesto ideale anche per il numero di interlocutori che si devono mettere intorno al tavolo; inoltre il problema dell’amianto in Regione non è così devastante come in altre realtà e ci consentirebbe di gestire un eventuale piano di bonifica concordato con le istituzioni adeguato alle nostre iniziali capacità produttive. Anche sul fronte autorizzativo la Valle d’Aosta ha un profilo virtuoso. Ovviamente ci sono anche dei vincoli dovuti al fatto che inevitabilmente c’è un po’ di diffidenza verso chi arriva da fuori valle, ma questo per noi può essere una maniera per scavalcare prima le vette più faticose ed essere pronti a confrontarci con altre realtà regionali.

Una novità da annunciare come Inermax?
In questi giorni Inermax ha depositato un brevetto internazionale proprio per tutelare gli sforzi sin qui fatti e anche i risultati raggiunti. Considerate che  per noi ad oggi questo processo potrebbe essere competitivo con i bassissimi costi di smaltimento in discarica che sin qui hanno impedito il successo di iniziative simili ai colossi che citavamo prima.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Riuscire laddove molti hanno fallito e fra un anno ritrovarci molto vicini alla vetta.

0 commenti:

 

© ImpresaVda Template by Netbe siti web