In sintesi
L’indagine previsionale relativa al secondo trimestre di quest’anno, effettuata da Confindustria Valle d’Aosta su di un campione significativo di imprese associate (27%), fotografa una situazione in lieve miglioramento rispetto a quella rilevata negli ultimi trimestri.
Le previsioni degli imprenditori valdostani per il secondo trimestre del 2014 mostrano segnali di miglioramento. In particolare, le indicazioni per la produzione totale segnano un aumento rispetto al primo trimestre 2014 pur restando il saldo tra ottimisti e pessimisti in territorio negativo. Migliora leggermente il grado di utilizzo degli impianti, mentre si modifica la composizione del carnet ordini.
L’orientamento prevalente degli industriali valdostani è quello di non variare i programmi di investimento stabiliti in precedenza. Continua a manifestarsi per le imprese valdostane, come nei precedenti trimestri, il problema della riscossione dei crediti sia dalle pubbliche amministrazioni che dai privati.
«I risultati dell’indagine – afferma il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Monica Pirovano –
evidenziano come le imprese valdostane si attendano nel secondo trimestre 2014 uno scenario più roseo. Lievi segnali di miglioramento arrivano dall'aumento della produzione, dalla riduzione della CIG ed dalle previsioni di aumento dell’occupazione dopo molti trimestri negativi. L’economia valdostana prova a intraprendere, a piccoli passi, la strada della ripresa. Si auspica possa essere l’inizio di una svolta positiva».
L'analisi più dettagliata
IL QUADRO CONGIUNTURALE
L’indagine previsionale relativa al secondo trimestre di quest’anno, effettuata da Confindustria Valle d’Aosta su di un campione abbastanza significativo di imprese associate (27%) fotografa una situazione meno pessimistica di quelle degli ultimi trimestri.
Varia leggermente la composizione del carnet ordini: aumenta al 21,74%, rispetto al 17,39% fatto registrare
nel trimestre precedente, il numero delle imprese per cui è sufficiente per meno di un mese e si evidenzia una diminuzione (che riguarda maggiormente le imprese legate al settore dei servizi) al 34,78% (rispetto al 47,83% del trimestre precedente) delle aziende con ordini per oltre tre mesi. Aumenta la quota di coloro che dichiarano il carnet sufficiente da uno a tre mesi, passando dal 34,78% al 43,78%.
Il grado attuale di utilizzo degli impianti, per le imprese intervistate è aumentato ed è pari al 81,43%. A far
registrare i dati migliori è il settore dei servizi legati ad andamenti stagionali. L’orientamento prevalente degli industriali valdostani è quello di non variare i programmi di investimento stabiliti in precedenza che evidenziano una stagnazione: l’82% delle imprese non ha registrato infatti alcuna variazione. Nel trimestre precedente l’8% aveva fatto registrare una variazione in aumento, nel trimestre attuale, solo il 7% del campione segnala un aumento. Il saldo peggiora leggermente e passa da zero a 3,57%.
Le cause sono da ricercare soprattutto nel settore dei servizi delle imprese legate al settore dell’edilizia che si trovano ad affrontare un periodo di forte difficoltà. Per metà delle aziende intervistate la riscossione dei crediti avviene con un andamento normale, situazione riscontrata dal 50% del campione; passano dal 65% al 50% le imprese che ricevono i corrispettivi concordati in ritardo. La media dei giorni di attesa rispetto ai termini di pagamento pattuiti sale da 71 giorni del primo trimestre 2014 a 82 del secondo e per le pubbliche amministrazioni da 68 a 71 giorni.
L'EVOLUZIONE A BREVE – LE PROSPETTIVE
Le previsioni degli imprenditori valdostani per il secondo trimestre del 2014, in linea con quelle nazionali, delineano un quadro in cui è attualmente in corso una fase di stabilizzazione ed in cui si auspica l’arrivo della sospirata ripresa. La situazione è tuttavia estremamente diversificata da azienda ad azienda. Segnali di miglioramento arrivano sul versante della produzione, nuovi ordini, ordini export e occupazione anche se si tratta ancora di valori negativi.
Nel dettaglio, per i livelli di produzione totale, si riscontra un ulteriore miglioramento rispetto al primo trimestre 2014 ( da un -8,70% ad un -4% ) pur restando il saldo tra imprenditori ottimisti e pessimisti in territorio negativo. A incidere maggiormente su questo valore sono le indicazioni provenienti dalle imprese legate ai cicli stagionali, mentre le aziende operanti nel settore dell’edilizia segnalano ancora notevoli difficoltà di ripresa.
Si evidenzia un miglioramento per quanto riguarda le previsioni per l’acquisizione di nuovi ordini che vedono una riduzione di imprenditori pessimisti dal 27% al 13%, un aumento dei “neutri” dal 53% al 74% e una riduzione di ottimisti dal 18% al 13%, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a zero. A incidere maggiormente su questo valore sono le indicazioni provenienti dalle imprese legate ai cicli stagionali.
Si attenuano le difficoltà legate all'export: il 17% delle imprese intervistate indica una crescita degli ordini
dall'estero, il 17% segnala una diminuzione, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a zero.
Per quanto concerne il dato relativo agli investimenti, non si riscontrano grandi cambiamenti in quanto le imprese che si dichiarano propense ad investire per ampliamento della capacità produttiva restano intorno
al 24% (22% nel precedente trimestre) mentre per la sostituzione di impianti preesistenti la quota di imprese dal 33% passa al 21%. Aumenta al 55% il numero delle imprese che non ha in programma nessun investimento.
Il contesto resta negativo per quanto riguarda l’occupazione dal momento che l‘83% circa degli imprenditori intervistati indica un andamento costante ed il saldo ottimisti–pessimisti resta in territorio negativo (-3,45%). Tra gli imprenditori ottimisti troviamo soprattutto le imprese legate al settore dei servizi.
Anche se l’indicatore sull'occupazione fa registrare un miglioramento rispetto al trimestre precedente è d’obbligo essere molto cauti nell'interpretare questi segnali come anticipazioni di una possibile svolta in quanto manca una serie storica sufficientemente lunga per escludere l’effetto di stagionalità o di altri
elementi non dipendenti dall'andamento del mercato.
Sul versante del ricorso allo strumento della cassa integrazione, in coerenza con l’aumento della produzione, si rileva un leggero miglioramento: la maggior parte delle realtà aziendali ha manifestato di non dover far ricorso a questo ammortizzatore sociale (si passa dal 69% dello scorso trimestre al 90%) con un saldo che si attesta sul 10,34%. Tuttavia il 10% prevede di doverne usufruire a causa del sotto utilizzo degli impianti e della mancanza di nuovi ordini.
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