11 novembre 2014

Banca d'Italia: In Valle d'#Aosta «stop alla fase recessiva ma non c'è ancora la svolta congiunturale»

Da sinistra Daniele Coin, Gennaro Argirò e Silvia Camussi
Questa mattina il direttore generale della sezione di Aosta della Banca d'Italia Gennaro Argirò ha presentato, coadiuvato dai colleghi torinesi Silvia Camussi e Daniele Coin, l'aggiornamento congiunturale del rapporto "L'economia della Valle d'Aosta". In estrema sintesi il direttore ha detto che "non siamo in una situazione recessiva come nel 2013, ma la svolta congiunturale non c'è stata ancora».

Propongo ai visitatori del blog la tradizionale sintesi con cui si apre il documento: 


Nella prima metà dell'anno è proseguita la fase di debolezza dell'economia valdostana. L'attività industriale ha continuato a riflettere la stagnazione della domanda interna, a fronte di una lieve ripresa delle esportazioni. La congiuntura delle costruzioni è rimasta negativa sia nella componente pubblica sia in quella privata.
Il terziario ha continuato a risentire della debole domanda interna: sulle attività turistiche e su quelle commerciali hanno influito negativamente anche le avverse condizioni climatiche estive. Nei primi otto mesi del 2014 le presenze di turisti presso le strutture ricettive della regione sono ulteriormente calate, nonostante la ripresa di quelle estere.
Secondo le previsioni formulate dalle imprese, nei prossimi mesi non si registrerebbe un significativo cambiamento della congiuntura. I livelli contenuti di attività e l'incertezza sui tempi della ripresa si rifletterebbero in un sostanziale ristagno degli investimenti.
Le condizioni nel mercato del lavoro hanno fatto registrare nel primo semestre un miglioramento nell'industria, a fronte di un'ulteriore contrazione nei servizi del commercio, alberghi e ristoranti e nelle costruzioni. Il tasso di disoccupazione è marginalmente aumentato.
Il credito alle imprese ha continuato a contrarsi, seppur a ritmi lievemente meno accentuati dello scorso anno. In presenza di una domanda che rimane debole soprattutto nella componente per investimenti, il processo di irrigidimento dell'offerta si sarebbe arrestato nel corso dei primi sei mesi; nei confronti delle imprese più rischiose permane, tuttavia, un orientamento selettivo. Si è interrotto, invece, il calo dei finanziamenti alle famiglie.
La rischiosità del credito è ulteriormente cresciuta, a causa del peggioramento nel settore delle imprese. Nei primi sei mesi i depositi delle famiglie sono tornati a crescere, grazie alla componente dei conti correnti. Anche il valore dei titoli in deposito delle famiglie è aumentato.
Se sei particolarmente amante dei numeri puoi approfondire sul sito della Banca d'Italia è possibile consultare il testo integrale. Anche sul Corriere della Valle di questa settimana troverai qualche dato in più. 

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