Andrea Nicola |
Prima di tutto spieghiamo che cosa è
il Valgrisa Store? E come è coinvolto il suo brand?
In effetti il Valgrisa store in piazza
della Cattedrale è una novità voluta dalla compagine sociale di
Valgrisa, composta dalla famiglia Rosset e Nicola, e si prefigge di
creare uno spazio dedicato alle eccellenze valdostane dove
chiaramente l'abbigliamento la fa da padrone, ma anche, in questo
caso, grappe, distillati di qualità e cosmetici a base di materie
prime locali trovano il loro spazio per accontentare – noi crediamo
– quella clientela di turisti interessata a scoprire il nostro
territorio non soltanto dal punto di vista delle bellezze della
nostra regione ma anche dei suoi manufatti di eccellenza.
Si tratta di un punto vendita che
risponde ad una logica nuova: il fare rete tra eccellenze del
territorio...
Noi ci crediamo fermamente. Non è così
facile, ma abbiamo la testa dura per cui proseguiamo con questa idea
che, personalmente, ho sviluppato nella linea dei cosmetici che
nascono grazie alla collaborazione con importanti realtà locali: la
Cofruit per il succo di mele, l'Institut Agricole con le piante
officinali, la Fondazione Ollignan con il miele e altre piante
officinali, la Maison Bertolin e i Fratelli Panizzi. Con tutte queste
realtà abbiamo creato dei cosmetici frutto non soltanto della
creatività di un singolo ma con l'apporto veramente di eccellenze
del territorio.
Descriviamo i vostri prodotti...
E' bello approfondire l'idea. Nulla di
straordinario ma abbiamo cercato di copiare in meglio alcune realtà
dell'Alto Adige, dell'Austria e della Svizzera. In questo caso le
formulazioni provenienti da più materie prime sono state sviluppate
cercando di essere al massimo coerenti dal punto di vista
scientifico. Invece il nostro lavoro svolto anche in collaborazione
con professori universitari è stato sicuramente coerente.
Nell'ambito cosmetico aggiungerei anche che abbiamo avuto un profilo
necessariamente basso. Come del resto è capitato a tutti di vedere
nell'ambito cosmetico sovente i cleam pubblicitari promettono grandi
risultati in poco tempo a partire dalla diminuzione delle rughe alla
scomparsa della cellulite. Noi non abbiamo voluto fare nulla di tutto
questo, ma abbiamo voluto riproporre per un uso cosmetico quotidiano
un concetto che adesso si è un po' perso, quello della normalità.
Noi puntiamo sulla normalità e la qualità. La normalità è dovuta
dalla necessità di avere una corretta detersione e una corretta
idratazione della pelle. Per cui ci siamo occupati di e comunichiamo
questo nella maniera più semplice utilizzando le materie prime del
territorio.
Quali sono le tipologie maggiormente
apprezzate?
Guardando anche le vendite fuori valle
direi che i prodotti a base di succo di mela renetta piacciono molto.
Questa idea è nata dal fatto che tanti anni fa' era in voga uno
shampoo alla mela verde, molto noto e pubblicizzato. Io mi sono detto
in Valle abbiamo delle ottime mele renette, la Cofruit fa un succo di
eccellenza perché non utilizzarlo e lo utilizziamo inserendone circa
il 10% nei nostri prodotti.
Qualche novità in vista come
azienda sul fronte cosmetico?
Innanzitutto segnalo che il nostro
partner produttivo ha aperto una sede in Valle d'Aosta, a Verrès,
quindi l'estrazione delle materie prime avverrà qui. Questo spazio
produttivo tra l'altro è in grado di produrre integratori alimentari
registrati dal Ministero della Sanità e quindi ci dà slancio per
sviluppare questo settore. L'altra piccola novità interessante è la
nascita di questo orto botanico nel centro di Aosta, proprio dietro
alla Cattedrale, dove abbiamo messo a dimora delle piante e dove
coltiveremo in regime biodinamico alcune materie prime utilizzate nei
nostri cosmetici.
Una curiosità: ci sono altri esempi
di realtà di cosmesi legate al territorio? Di microproduzioni come
si dice oggi?
Sì. Però bisogna chiarire che il
cosmetico deriva e viene formulato attraverso un'esperienza
professionale lunga. Diversa cosa è la coltivazione delle piante
officinali. Un buon cosmetico nasce sì se ci sono all'interno delle
buone materie prime, ma essenzialmente è un prodotto composto da una
serie di sostanze chiamate eccipienti – a volte questi svolgono
anche un'azione attiva – in cui si aggiungono per caratterizzarle
delle materie prime. Quindi la cosmetica come scienza precisa, del
resto esistono delle vere e proprie facoltà universitarie per lo
sviluppo di questi prodotti. Inoltre la normativa europea entrata in
vigore nel 2013 – come sovente accade – toglie possibilità di
azione alle piccole aziende o crea dei costi tali per cui è
difficile sopravvivere come piccola azienda. In realtà in Italia ci
sono diverse piccole aziende, purtroppo per strutturarsi è
necessario avere determinati fatturati che in questo momento non sono
facili da raggiungere in Italia, bisogna forse guardare all'estero
dove il mercato è goloso di realtà di qualità.
L'impressione è che la rete di
sinergie non sia finita...
L'obiettivo è quello di continuare su
questa strada. Ci auguriamo che alcuni contatti che abbiamo avuto per
sviluppare i nostri prodotti sia in Italia sia all'estero ci dia
spazio per nuovi investimenti e per coinvolgere ancora più soggetti.
Una novità in vista a livello
aziendale?
Con un po' di soddisfazione posso dire
che prima dell'estate arriverà un'acqua di profumo alla Calendula.
E' un lavoro lungo che abbiamo portato avanti anche con la presenza
di un naso assolutamente qualificato e aggiungeremo alla nostra gamma
anche un latte detergente, uno scrab e così la nostra proposta sarà
completa e così potremmo offrire ai nostri clienti un trattamento
completo a base di cosmetici contenenti materie prime del territorio
o comunque dell'arco alpino.
Questo diventa interessante per gli
operatori che utilizzano questi prodotti...
Ci auguriamo che alcune strutture
ricettive vogliano proporre ai loro clienti anche trattamenti con i
nostri prodotti.
Un sogno imprenditoriale da
realizzare?
Consolidare la nostra presenza con il
marchio “Dottor Nicola farmacista ad Aosta” con una struttura
autonoma che possa vivere in maniera completa il progetto. Ovviamente
questo dipende dallo sviluppo dei mercati non soltanto locali ma pure
all'estero. Questo è prioritario e potrebbe farci fare il salto di
qualità che attendiamo.
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