Come
nasce la vostra avventura imprenditoriale? Si tratta di una storia
trentennale...
Il
tutto nasce da un evento triste. La scomparsa prematura di mio padre,
Pesando Sandro, nel 1985. Mia mamma decise allora di provare ad
investire sull'unico figlio sedicenne, visto che mio papà aveva
appena aperto la sua azienda nel 1982. Questo ha fatto sì che io sia
stato catapultato subito in questo settore. Mi ha fatto crescere
personalmente, e ha permesso alla mia famiglia, compresi i miei
cugini Roberto e Christian, di arrivare ad avere un futuro in un
momento per noi difficile. Siamo professionalmente cresciuti in
fretta.
Quali
sono state le tappe più importanti?
Il
settore tipografico si è trasformato in maniera importante in questi
ultimi anni. I grossi cambiamenti sono stati prima di tutto agli
inizi degli anni '80 l'avvento dei primi computer che facevano la
videoimpaginazione. Cominciavi per la prima volta a vedere quello poi
avresti voluto stampare. Da lì un altro salto generazionale è
consistito nella stampa, non più soltanto litografica o tipografica,
ma digitale. Nei primi anni '90 c'è stato così l'avvento delle
prime stampatrici-fotocopiatrici e poi oggi il grande formato e la
possibilità di fare cose interessanti ad ampio raggio, non più
soltanto carta.
Il
mestiere del tipografo è cambiato quindi profondamente negli ultimi
30 anni.
Assolutamente.
E' cambiato e ha costretto tanti storici tipografici a cambiare la
metodologia di ragionamento, di pensiero e di applicazione delle
proprie capacità. Si è passati da un lavoro dove la manualità era
molto importante ad una professione di tipo più industriale con le
macchine dominanti e grandi capacità a livello di gestione del
computer, di tutto quello che prima non era neppure immaginabile.
Questo ha fatto sì che tantissimi tipografi, per poter essere al
passo con i tempi, siano stati spinti ad innovare e ad essere spesso
precursori per poter intercettare, nel più breve tempo possibile, i
cambiamenti, spesso radicali, dei bisogni dei consumatori. Le aziende
si sono impegnate nello sviluppare metodologie di stampa investendo
in macchinari o comunque tecnologie che potevano sembrare utopie o
follie ma che, alla fine, hanno avuto degli ottimi riscontri. Noi
siamo una di quelle aziende.
Che
tipologie di prodotti proponete in questo momento...
Noi
proponiamo un ampio ventaglio di possibilità. Stampiamo dalla
classica carta stampata, dalle microtirature, dall'editoria
tradizionale ai gadgets, alla microproduzione di oggettistica e di
regalistica. E non solo. Stiamo cercando di sviluppare tutto ciò che
è cartellonistica e decorazioni di interni per poter intercettare un
nuovo mercato che è quello del privato che vuole ravvivare la
propria parete di casa o la propria auto. Ovviamente la stampa
digitale sta diventando dominante.
Un
elemento nuovo per il settore – non solo il vostro – è
l'attenzione per l'ambiente. Anche voi avete delle attenzioni
particolari in questo senso vogliamo parlarne?
Storicamente
tutte le nuove tecnologie in cui abbiamo investito sono tutte
certificate come ecologiche. Usiamo in tutti i settori della stampa a
grande formato gli inchiostri a base acqua, siamo tra i pochi ad
utilizzarli, cioè senza solventi e quindi non puzzano e non
patiscono neppure a livello di gestione delle intemperie e i
lavoratori non hanno alcun tipo di conseguenza. A livello di stampa
offset usiamo soltanto inchiostri vegetali con una metodologia di
stampa unica in Valle d'Aosta. Nel 2010 abbiamo infatti investito in
una macchina da stampa quattro colori che non ricorre a nessun tipo
di bagnatura ad alcol. E' una stampa diretta inchiostro-carta
stampata e le lastre sono in poliestere riciclabile e, quindi, non
abbiamo praticamente produzione di rifiuto o di scarto. Tutto è
completamente riciclabile. Questa è una delle uniche macchine che
erano in un progetto a livello europeo dove beneficiavano di
contributi anche da parte italiana che abbiamo percepito.
La
committenza è più privata o pubblica?
Ad
oggi è dominante quella privata. Infatti ci stiamo trasformando
cercando di capire che cosa adesso il privato chiede allo stampatore
oltre alla solita carta stampata.
Voi
lavorate anche molto on line... Entrate in contatto anche con clienti
fuori valle?
Ho
lavorato per qualche anno al sito per poter riuscire nel 2014 ad
essere la prima azienda valdostana tipografica con un sito di vendita
online. Questo ci ha permesso di avere una visibilità importante
anche fuori dalla Valle. Del resto è importante uscire in quanto i
numeri sono quelli che sono. Questo ci ha permesso di conoscere nuove
aziende, nuove richieste, avere anche nuove collaborazioni. Stiamo
cercando anche di entrare sui mercati esteri, ad esempio Francia e
Svizzera
In
30 anni si è modificato non solo il mestiere del tipografo ma anche
il fare impresa. Lei pii è anche nel direttivo di Valfidi dunque ha
un ulteriore osservatore da cui analizzare il mercato. Quali sono le
maggiori difficoltà che incontrate?
Oggi
le imprese sono in difficoltà nell'accesso al credito ovviamente e
le imprese valdostane trovano in particolare difficoltà in quanto
sono sottopatrimonializzate e dunque per investire con le nuove
normative fanno molta fatica. Nel settore poi della tipografia gli
investimenti sono sempre di proporzioni molto importanti. Non è uno
scherzo riuscire a farsi finanzaire. Questo comporta una fatica che
si aggiunge anche alle difficoltà crescenti di incasso dei pagamenti
delle forniture da parte dei clienti. E' difficile farsi pagare
integralmente e difficile non vedersi contestata una fattura.
L'online in questo caso per le tipografie ha un pregio rispetto al
disagio globale che potete immaginare in quanto l'incasso si fa o
anticipatamente o comunque alla consegna cosa che per il tipografo
medio era un po' un'utopia.
Una
novità aziendale?
Il
settore delle decorazioni a cui ho già accennato precedentemente. Al
privato possiamo proporre delle carte da parati e all'azienda delle
decorazioni murali per accessi pubblici.
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
Vorrei
poter sviluppare a livello italiano il commercio online dei nostri
prodotti con queste linee di produzione un po' particolari.
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