Questa
settimana abbiamo intervistato Muriel Lavy della Isenet, Spin-off del
Politecnico di Torino che si occupa di Ingegneria Ambientale,
Geologia Applicata, GIS, rilievi con laser scanner e da drone. L'intervista è già stata pubblicata sul Corriere della Valle d'Aosta.
Siete da alcuni mesi insediati nell'incubatore di Aosta ma la vostra
attività si svolge in buona parte all'aperto....
Esattamente.
L'azienda lavora nel settore dell'ingegneria ambientale e della
geologia applicata e svolge numerose attività di campo e di rilievo
ambientale. Siamo dotati di una vasta gamma di tecnologia avanzata ,
all'avanguardia, che ci permette di effettuare tutta una serie di
rilievi in campo per il monitoraggio ambientale nell'ottica di
ottimizzare la gestione del territorio e fare delle valutazioni di
rischio a livello ambientale.Nasciamo come spin off del Politecnico di Torino e si è incubata all'I3P nel giugno 2012 con l'obiettivo di mantenere una stretta correlazione tra attività imprenditoriale e ricerca applicata a livello universitario favorendo così il mantenimento di un alto livello scientifico, mantenendosi così aggiornati. Oltretutto nascendo da un'attività universitaria l'obiettivo era quello di offrire uno sbocco lavorativo ai dottorandi e ricercatori presenti in Università anche perché come sappiamo al giorno d'oggi la carriera universitaria è molto difficile. L'idea dello spin off ci permetteva di avere anche uno sbocco di questo tipo.
Come
arrivate in Valle d'Aosta?
Noi
già come Politecnico di Torino, come dipartimento Ambiente e
Territorio avevamo già lavorato sul territorio della Valle d'Aosta
nel settore dell'idrogeologia applicata. Oltretutto fra i
collaboratori dello spin off ci sono diversi ragazzi valdostani, di
conseguenza per unire l'attività che s faceva sul territorio, le
passioni di ognuno e avere uno sbocco effettivo abbiamo deciso di
insediarci anche in Valle d'Aosta. E dal settembre 2014 siamo
effettivamente incubati alla pépinière di Aosta.
Concretamente
proviamo a spiegare a chi segue da casa le vostre varie attività...
Innanzitutto
va detto che come ingegneri ambientali siamo tutti anche dottorandi o
già dottorati nell'analisi dei vettoriali. Quindi ci occupiamo di
tutto quello che il monitoraggio ambientale nei suoi vari comparti.
Cioè comparto acque, con monitoraggio di acque superficiali e
sotterranee, e comparto suolo, con applicazioni su frane piuttosto
che crolli in roccia, piuttosto che tutte le attività collegate al
rischio. Per andare nel dettaglio noi abbiamo fatti diversi rilievi,
finalizzati al monitoraggio del rischio glaciale per esempio in
collaborazione con la Fondazione Montagna Sicura con la quale abbiamo
monitorato il ghiaccio del Grand Jorasse. Abbiamo anche fatto delle
demo, sempre in collaborazione con la Fondazione, sul ghiacciaio del
Lys. Abbiamo anche svolto uno studio sul rischio sulla frana de La
Saxe che è una delle più importanti incombenti frane sul territorio
nazionale, oltre a tutta la parte legata alla gestione delle risorse
quindi monitoraggio di qualità e quantità delle acque sotterranee e
superficiali nell'ottica di ottimizzare la risosrsa.
Il
vostro mercato immagino che sia nazionale?
Oltre
ai lavori appena citati noi con le tecnologie laser scanner e drone
abbiamo lavorato anche sul territorio nazionale. Abbiamo fatto ad
esempio un rilievo con laser scanner a Roma sulle sponde del fiume
Tevere nell'ottica di implementare e ottimizzare la modellizzazione
idraulica. Abbiamo svolto dei lavori nella terra dei fuochi
nell'ottica di monitorare le discariche abusive che emergono
quotidianamente. Abbiamo svolto delle indagini di monitoraggio
integrate sia tecnologia laser che drone per quanto riguarda gli
invasi, cioè dighe sia in terra che in cemento. Ma oltre a questo
noi lavoriamo in un panorama internazionale. Abbiamo ad esempio
collaborato con i gestori delle vigne del Bordeaux in Francia per la
produzione del vino del vino del Château Kirwan i quali volevano
utilizzare delle tecnologie all'avanguardia come il laser scanner
terrestre per andare ad individuare quelli che erano gli
ammaloramenti delle vigne o situazioni di scarsa presenza d'acqua.
Uscendo dall'ambito ambientale noi realizziamo con queste tecnologie
anche dei veri e proprio modelli 3d virtuali e quindi ci siamo anche
aperti alla realtà del gaming. In collaborazione con una software
house americana stiamo tentando di fornire degli ambienti virtuali
che siano il più possibile simili a quelli reali per andare a
realizzare degli ambienti di gaming.Qual è il valore aggiunto che siete in grado di offrire solo voi e che fa sì che qualcuno debba scegliere voi e non un'altra azienda?
Un
lavoro di cui vi siete occupati recentemente?
Un
progetto che stiamo portando avanti in questi giorni è quello
sull'agrotec finalizzato ad una agricoltura di precisione che
svolgiamo in collaborazione con un partnerariato internazionale
importante in quanto oltre a noi c'è un'altra azienda italiana la
Droneservice che si occupa della piattaforma drone finalizzata nel
loro caso alla cinematografia ma che stiamo cercando di applicare al
settore dell'agricoltura, dei partner tedeschi e americane di ICT.
L'obiettivo è andare a sviluppare una piattaforma su drone integrata
per l'acquisizione di dati di varia natura su colture d'interesse, ad
esempio vigneti e risaie ma non solo, e in funzione dei sensori
montati restituire in
real time delle mappe di analisi dettagliate così da poi ottimizzare
gli interventi degli agrotecnici. La stessa tecnologia può essere
utilizzata proprio durante queste operazioni di intervento. Pensiamo
a come la piattaforma drone possa permettere lo spargimento di
fitofarmaci o antiparassitari nelle zone individuate.
Qualche
novità in vista?
Stiamo
collaborando con un'azienda americana per sviluppare dei prodotti sia
desktop che mobile di realtà aumentata ovvero generare degli
ologrammi per la visualizzazione dei nostri modelli 3d che
realizziamo con le nostre tecnologie.
Un
sogno imprenditoriale da realizzare?
Sicuramente
la speranza che questa realtà possa andare avanti e crescere sempre
di più, ma soprattutto mantenere questo approccio scientifico che
mette insieme ricerca e sviluppo in modo da dare spazio sia a
giovani leve che escono dal mondo dell'università permettendo loro
di applicare quanto imparato al mondo imprenditoriale. Il sogno
insomma è creare lavoro.
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