Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc il direttore provvisorio della filiale valdostana di Banca di Italia, Paolo Compagnoni, ha presentato il tradizionale aggiornamento congiunturale. Qui sotto trovi una sintesi dello studio e qui lo studio completo. Buona lettura.
Nella prima parte del 2015 la congiuntura in Valle d’Aosta ha fatto registrare segnali di miglioramento nei servizi, che rappresentano oltre i tre quarti dell’economia regionale. Sull’andamento ha influito la forte crescita del settore turistico, che ha beneficiato di condizioni climatiche particolarmente favorevoli nel periodo estivo: all’ulteriore incremento delle presenze di turisti stranieri si è accompagnata la ripresa della componente italiana. Nell’industria l’attività produttiva e gli investimenti sono rimasti su livelli contenuti. Le costruzioni hanno continuato a risentire della perdurante debolezza della domanda; nel mercato immobiliare le compravendite e i prezzi sono ancora diminuiti.
Nel primo semestre l’occupazione ha continuato a crescere, seppure ai ritmi modesti dell’anno precedente, grazie soprattutto alla positiva dinamica del comparto del commercio, alberghi e ristorazione. Tuttavia, l’offerta di lavoro è aumentata in misura più intensa della domanda. Tali andamenti si sono riflessi nell’ulteriore lieve incremento del tasso di disoccupazione.
Le aspettative delle imprese, rilevate dal sondaggio congiunturale della Banca d’Italia, prefigurano per i prossimi mesi un quadro congiunturale ancora incerto. Ne risentirebbe l’attività di investimento, che rimarrebbe debole anche nel prossimo anno.
Nel primo semestre la dinamica dei prestiti ha fatto registrare segnali di miglioramento. Il credito erogato alle famiglie è ancora cresciuto, per effetto sia di un allentamento dell’offerta sia di un rafforzamento della domanda. La contrazione dei finanziamenti al settore produttivo si è attenuata, in un quadro di perdurante debolezza delle richieste di credito da parte delle imprese. Il flusso di nuove sofferenze, tuttavia, è tornato a crescere in rapporto ai prestiti, a causa del peggioramento per le imprese delle costruzioni e dei servizi. I depositi bancari delle famiglie consumatrici sono diminuiti. Anche il valore di mercato dei titoli a custodia depositati dalle famiglie presso le banche è calato: la forte crescita delle quote di fondi comuni di investimento non ha compensato la flessione delle obbligazioni e dei titoli di Stato.
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