Giuseppe Balicco e Gianni Champion, rispettivamente Presidente di Cia e Coldiretti hanno diffuso una nota preoccupata in merito ad alcune problematiche sull'assegnazione dei titoli delle aziende agricole. A seguire la nota.
L’Agea avrebbe dovuto assegnare, entro il 31 marzo, i “Titoli” relativi alle imprese agricole che consentono
l’accesso agli aiuti stabiliti dal primo pilastro della Politica Agricola Comunitaria. Per la nostre Regione, però,
oltre 500 aziende hanno avuto una brutta sorpresa in quanto si sono riscontrate tante, troppe anomalie.
A scanso di equivoci, i CAA operanti sul territorio della Regione Autonoma Valle d'Aosta, nella fattispecie le
sedi regionali di COLDIRETTI e CIA, tengono a sottolineare il fatto che le istanze presentate nel 2015 da
parte delle aziende agricole associate erano in regola, nonché consegnate nei tempi stabiliti.
Perché quindi questi intoppi, questi ritardi, queste anormalità riscontrate nelle assegnazioni a così tante
aziende? Ad un'analisi più attenta delle suddette aziende, si evidenzia come l'assegnazione dei titoli alle
aziende di fondovalle, che sono più “vicine” o assimilabili ai parametri delle grandi aziende della pianura
non abbiano avuto problemi; per farla breve, “i conti tornano”. Le incongruenze emergono con quelle
aziende conduttrici d'alpeggio, che si ritrovano a gestire superfici in altitudine con capi di bestiame
appartenenti a terzi. Una condizione che, seppur rientrante nella tecnica tradizionale di allevamento da
secoli, ha creato non pochi grattacapi a chi ha dovuto formulare i parametri per i titoli annessi.
L'agricoltura di montagna è già di per sé difficile a livello pratico; alla luce di questi ultimi fatti sembra che
sia quasi una condizione “aliena”, complicata da gestire anche e soprattutto a livello burocratico.
I CAA rimangono a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti e proprio in questi giorni i loro
responsabili hanno sottoscritto una lettera dell'Assessorato Regionale Agricoltura e Risorse Naturali
indirizzata ai dirigenti AGEA. Questo per dimostrare che, pur non essendo responsabili dei ritardi e dei
disguidi, i CAA sono comunque presenti, disposti a seguire questa vicenda. I tempi stringono: Agea dovrà
prendere provvedimenti definitivi entro il 30 giugno. Urge quindi capire come sbloccare la macchina
burocratica, affinché a livello pratico si possa ancora lavorare.
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