23 maggio 2016

Filippo Gerard (#Adava): lotta all'#abusivismo, #bookingvda, vincolo alberghiero e sinergia con il mondo agricolo le nostre priorità

Filippo Gérard
 L'ospite di questa settimana è Filippo Gerard. Da martedì scorso l'albergatore di Cogne è il nuovo Presidente dell'Adava

Quali saranno le sue linee guida?
Sicuramente una tema importante, soprattutto per le grandi località, sarà quello dell'abusivismo. Quando sentivamo di abiti di grandi firme contraffatti o addirittura di cibi noi ci sentivamo più al riparo pensando che nessun potesse mai in qualche modo copiare una vacanza in Valle d'Aosta. Ma questo è vero fino ad un certo punto. Ci siamo trovati recentemente in alcune grandi località come Cervinia a doverci confrontare con dei servizi di residence in grado di generare una concorrenza sleale agli albergatori offrendo servizi molto analoghi a un prezzo più competitivo semplicemente perché non devono sottostare a tutte quelle
norme cui invece sono soggetti i nostri colleghi, e cioè gli orari di ricevimento, gli adempimenti dell'antincendio, la tassa di soggiorno l'obbligo della registrazione. Tutte norme a cui invece non devono sottostare gli appartamenti in affitto.

E poi?
Sicuramente il rilancio di bookingvda dove il servizio non decolla in quanto c’è una carenza di caricamento dati da parte degli stessi associati e che va superata. Aggiungerei anche il problema del vincolo alberghiero a vita. Ci sono strutture dove l’albergatore non riesce a fare il passaggio generazionale o comunque non ha più intenzione di proseguire nell’attività ed è costretto a rimanere aperto perché ci sono dei costi fissi a cui fa fronte. Fare questo mestiere senza più fare investimenti, senza passione non fa bene alla categoria e credo non sia neppure giusto nei per chi si trova in una simile situazione. Un altro elemento importante è poi il rapporto con l’agricoltura vincolo alberghiero a vita . Dobbiamo collaborare di più. Ci sono ancora troppi casi dove non si fa ricorso ai prodotti del territorio. Su questo mi trovo molto in sintonia con il mio vice Camillo Rosset. Nell’utilizzo dei prodotti del territorio c’è anche una dimensione etica che oggi è molto apprezzata.


L'Assemblea di Federalberghi in Valle d'Aosta è stato un momento importante di confronto e approfondimento per la categoria. Quali sono i messaggi più importanti per il mondo alberghiero in generale e quello valdostano in particolare?
L'Assemblea ci ha permesso di avere nostro ospite d'onore il Presidente nazionale Bernabo Bocca che è anche Senatore della Repubblica e ci ha illustrato quali sono state le conquiste dell'associazione in questi anni a partire dalla detassazione del costo del lavoro sull'Irpef, l'innalzamento del limite del pagamento per contanti a 3mila euro rispetto ai 1000 di prima che ci ha tolto un po' di imbarazzo rispetto alla situazione nel resto dell'Europa e ai nostri ospiti abituali. E una sorta di liberalizzazione del mercato nei confronti delle Ota che sono quelle piattaforme di prenotazione tanto utili a noi ma anche tanto onerose per quanto riguarda la commissione come booking.com, expedia e le altre. Finalmente si può lavorare in disparity rate cioè con differenziazione tariffaria rispetto al proprio sito internet.

Il turismo valdostano vive un momento contrastato. I segnali positivi ci sono ma lo scenario appare ancora molto instabile. Qual è la tua opinione?
E' reale in quanto noi siamo una regione veramente piccola, poco più di centomila abitanti, all'interno della stessa regione riusciamo ad avere delle realtà molto diverse, a macchia di leopardo. Dove da un lato c'è la località star che va forte con un alto utile proporzionato al costo medio venduto della camera, con capacità di investimento e buone possibilità di retribuzione e dall'altro c'è una località di villeggiatura, di secondo piano ma non per questo meno bella, che deve fare conto con tutta una serie di fattori completamente diversi come ricchezza del mercato e possibilità di vendere. Io credo che siamo in una situazione si sente molto questa differenza. Noi lo vediamo a livello di associazione. Tanti attori dislocati su un territorio relativamente picclo, con peculiarità completamente diverse anche dal punto di vista della clientela. Alcuni lavorano per il 90% con gli stranieri e altri hanno il 90% di clientela nazionale.

A livello di giovani imprenditori riuscite a fare rete?
Sì. Io credo che gli imprenditori sia che si lavori nell'industria, nel turismo o nel commercio ci si scontri con problematiche molto comuni. Basta pensare alla burocrazia crescente e questo limita tantissimo l'operatività di un'azienda in quanto richiede delle risorse di tempo e di energia che inevitabilmente sottrai all'impegno in azienda. Ad esempio il tema dei trasporti accomuna tutti quanti noi imprenditori sia che si faccia esportazione di un prodotto oppure che si debba andare a trovare un cliente al di fuori della Valle o qualcuno debba venire a parlarne.

Il sistema Paese e più in piccolo quello Regione rimane sempre un tassello delicato sul fronte della promozione. Qual è la situazione?
Sul livello nazionale stiamo assistendo ad una ristrutturazione totale dell'Enit. E' fresca di nomina Evelina Christillin che ha seguito la Presidenza di Babbi,bolognese che ha guidato l'enit per un periodo tecnico. l'Enit a livello fieristico piuttosto che di impostazione di mercato a mio modesto parere è rimasta un po' indietro rispetto a quella che è la promozione di altre nazioni emergenti. Sicuramente il fatto che noi abbiamo tutto questo bello da vendere in Italia può generarci un problema di competitività in quanto abbiamo talmente tanto che coordinare tutta questa massa critica di qualità, di prodotto, di peculiarità, - passiamo dal mare alla montagna alla città d'arte, alla campagna, alla enogastronomia, che tutto il mondo ci invidia - può essere difficile dal punto di vista della comunicazione. Dall'Enit guidato da Christillin come Valle d'Aosta ci aspettiamo davvero moltissimo perché per noi che siamo una piccola regione grazie all'Enit possiamo sfruttare il traino di regioni più importanti come il Veneto con le sue città d'arte per far capire che l'Italia è anche sci, città romana di Aosta e altre importanti perle da scoprire per chi vorrà saperne di più sul prodotto Italia.

Sul fronte aziendale cosa si può dire sull'inverno 2015/2016 e cosa vi aspettate dall'estate?
In generale siamo tutti reduci da due stagioni – ricordando però che la situazione in Valle può differire anche a distanza di pochi chilometri. Ti faccio l'esempio di Cogne dove nelle frazioni che distano soltanto tre chilometri dal capoluogo riscontriamo delle situazioni diverse dal centro – abbastanza felici come presenze e arrivi. Sull'estate diventa sempre difficile fare una previsione in quanto la montagna risente molto del meteo e perciò dobbiamo sperare che faccia caldo in città. D'altro lato la situazione di incertezza mondiale sia economica che di altro tipo, anche con le preoccupazioni legate al viaggio, agli aeroporti potrebbe far sì che sul prodotto Italia ci sia un ritorno del mercato interno che quest'anno potrebbe valutare di rimanere sul mercato domestico per quanto riguarda le vacanze.

Cinema e Tv stanno scoprendo la Valle. E' una strategia promozionale che può durare?
In questo sono condizionato da un giudizio personale che ho sempre avuto. Basta guardare un film una produzione emblematica come quella dei film di James Bond dove c'è un forte binomio tra promozione di prodotti e film. Troviamo l'automobile che guida Bond, il vino che beve Bond e l'abito che indossa Bond e questo dà una connotazione immediata ai personaggi e fa promozione. Penso anche al Commissario Montalbano, realtà che conosciamo bene in quanto come albergatori abbiamo potuto incontrare la proprietaria del bed and breakfast dove viene girata la scena della terrazza lungo il mare dove lui si affaccia. Per questo sono convinto che la fiction del vicequestore Schiavone se avrà un buon successo sicuramente potrà assicurare un ottimo ritorno commerciale e diventare una nuova frontiera di sviluppo caratterizzata da relative risorse investite ma con un ritorno significativo. Si può far passare davvero molti più messaggi attraverso le immagini. Pensiamo al vicequestore che va sullo SkyWay o al Forte di Bard. Credo che di spunti per incuriosire un possibile turista ce ne siano davvero una infinità in Valle d'Aosta.

Tu lasci l'incarico da presidente dei Giovani imprenditori ma quali novità avevate in serbo in vista per il 2016 come giovani imprenditori?
Stavamo mettendo a punto alcune programmazioni con gli altri gruppi coordinati e come giovani albergatori Valle d'Aosta stiamo pensando al nostro solito viaggio d'istruzione di quattro giorni che facciamo ad ottobre alla scoperta delle particolarità turistiche dell'Europa, dell'Italia per imparare da chi fa meglio di noi o comunque raccogliere degli spunti interessanti sia dal punto di vista associativo che aziendale-alberghiero.

Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Come giovani albergatori siamo stati a fare uno stage sulla neve per vedere dei modelli di sviluppo diversi dal nostro. Siamo stati nel comprensorio della Trois Vallées in Francia e lì abbiamo avuto il piacere di scoprire un'idea diversa dell'aprés sky che è la Follie du douce, dove c'è questo ristorante anche gastronomico, il selfservice, il bar e una grande terrazza dove a partire dalle 14 in poi parte un programma musicale con artisti e ballerini. Un'idea innovativa, molto ambiziosa e riproporla in Valle è il mio sogno nel cassetto. 

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