Filippo Gérard |
L'ospite di questa settimana è Filippo Gerard. Da martedì scorso l'albergatore di Cogne è il nuovo Presidente dell'Adava
Sicuramente una tema importante, soprattutto per le grandi località, sarà quello dell'abusivismo. Quando sentivamo di abiti di grandi firme contraffatti o addirittura di cibi noi ci sentivamo più al riparo pensando che nessun potesse mai in qualche modo copiare una vacanza in Valle d'Aosta. Ma questo è vero fino ad un certo punto. Ci siamo trovati recentemente in alcune grandi località come Cervinia a doverci confrontare con dei servizi di residence in grado di generare una concorrenza sleale agli albergatori offrendo servizi molto analoghi a un prezzo più competitivo semplicemente perché non devono sottostare a tutte quelle
norme cui invece sono soggetti i nostri colleghi, e cioè gli orari di ricevimento, gli adempimenti dell'antincendio, la tassa di soggiorno l'obbligo della registrazione. Tutte norme a cui invece non devono sottostare gli appartamenti in affitto.
E poi?
Sicuramente il rilancio di bookingvda dove il servizio non decolla in quanto c’è una carenza di caricamento dati da parte degli stessi associati e che va superata. Aggiungerei anche il problema del vincolo alberghiero a vita. Ci sono strutture dove l’albergatore non riesce a fare il passaggio generazionale o comunque non ha più intenzione di proseguire nell’attività ed è costretto a rimanere aperto perché ci sono dei costi fissi a cui fa fronte. Fare questo mestiere senza più fare investimenti, senza passione non fa bene alla categoria e credo non sia neppure giusto nei per chi si trova in una simile situazione. Un altro elemento importante è poi il rapporto con l’agricoltura vincolo alberghiero a vita . Dobbiamo collaborare di più. Ci sono ancora troppi casi dove non si fa ricorso ai prodotti del territorio. Su questo mi trovo molto in sintonia con il mio vice Camillo Rosset. Nell’utilizzo dei prodotti del territorio c’è anche una dimensione etica che oggi è molto apprezzata.
L'Assemblea di Federalberghi in Valle d'Aosta è stato un momento
importante di confronto e approfondimento per la categoria. Quali
sono i messaggi più importanti per il mondo alberghiero in generale
e quello valdostano in particolare?
L'Assemblea ci ha permesso di avere nostro ospite d'onore il
Presidente nazionale Bernabo Bocca che è anche Senatore della
Repubblica e ci ha illustrato quali sono state le conquiste
dell'associazione in questi anni a partire dalla detassazione del
costo del lavoro sull'Irpef, l'innalzamento del limite del pagamento
per contanti a 3mila euro rispetto ai 1000 di prima che ci ha tolto
un po' di imbarazzo rispetto alla situazione nel resto dell'Europa e
ai nostri ospiti abituali. E una sorta di liberalizzazione del
mercato nei confronti delle Ota che sono quelle piattaforme di
prenotazione tanto utili a noi ma anche tanto onerose per quanto
riguarda la commissione come booking.com, expedia e le altre.
Finalmente si può lavorare in disparity rate cioè con
differenziazione tariffaria rispetto al proprio sito internet.
Il turismo valdostano vive un momento contrastato. I segnali
positivi ci sono ma lo scenario appare ancora molto instabile. Qual è
la tua opinione?
E' reale in quanto noi siamo una regione veramente piccola, poco più
di centomila abitanti, all'interno della stessa regione riusciamo ad
avere delle realtà molto diverse, a macchia di leopardo. Dove da un
lato c'è la località star che va forte con un alto utile
proporzionato al costo medio venduto della camera, con capacità di
investimento e buone possibilità di retribuzione e dall'altro c'è
una località di villeggiatura, di secondo piano ma non per questo
meno bella, che deve fare conto con tutta una serie di fattori
completamente diversi come ricchezza del mercato e possibilità di
vendere. Io credo che siamo in una situazione si sente molto questa
differenza. Noi lo vediamo a livello di associazione. Tanti attori
dislocati su un territorio relativamente picclo, con peculiarità
completamente diverse anche dal punto di vista della clientela.
Alcuni lavorano per il 90% con gli stranieri e altri hanno il 90% di
clientela nazionale.
A livello di giovani imprenditori riuscite a fare rete?
Sì. Io credo che gli imprenditori sia che si lavori nell'industria,
nel turismo o nel commercio ci si scontri con problematiche molto
comuni. Basta pensare alla burocrazia crescente e questo limita
tantissimo l'operatività di un'azienda in quanto richiede delle
risorse di tempo e di energia che inevitabilmente sottrai all'impegno
in azienda. Ad esempio il tema dei trasporti accomuna tutti quanti
noi imprenditori sia che si faccia esportazione di un prodotto oppure
che si debba andare a trovare un cliente al di fuori della Valle o
qualcuno debba venire a parlarne.
Il sistema Paese e più in piccolo quello Regione rimane sempre
un tassello delicato sul fronte della promozione. Qual è la
situazione?
Sul livello nazionale stiamo assistendo ad una ristrutturazione
totale dell'Enit. E' fresca di nomina Evelina Christillin che ha
seguito la Presidenza di Babbi,bolognese che ha guidato l'enit per un
periodo tecnico. l'Enit a livello fieristico piuttosto
che di impostazione di mercato a mio modesto parere è rimasta un po'
indietro rispetto a quella che è la promozione di altre nazioni
emergenti. Sicuramente il fatto che noi abbiamo tutto questo bello da
vendere in Italia può generarci un problema di competitività in
quanto abbiamo talmente tanto che coordinare tutta questa massa
critica di qualità, di prodotto, di peculiarità, - passiamo
dal mare alla montagna alla città d'arte, alla campagna, alla
enogastronomia, che tutto il mondo ci invidia - può essere difficile
dal punto di vista della comunicazione. Dall'Enit guidato da
Christillin come Valle d'Aosta ci aspettiamo davvero moltissimo
perché per noi che siamo una piccola regione grazie all'Enit
possiamo sfruttare il traino di regioni più importanti come il
Veneto con le sue città d'arte per far capire che l'Italia è anche
sci, città romana di Aosta e altre importanti perle da scoprire per
chi vorrà saperne di più sul prodotto Italia.
Sul fronte aziendale cosa si può dire sull'inverno 2015/2016 e
cosa vi aspettate dall'estate?
In generale siamo tutti reduci da due stagioni – ricordando però
che la situazione in Valle può differire anche a distanza di pochi
chilometri. Ti faccio l'esempio di Cogne dove nelle frazioni che
distano soltanto tre chilometri dal capoluogo riscontriamo delle
situazioni diverse dal centro – abbastanza felici come presenze e
arrivi. Sull'estate diventa sempre difficile fare una previsione in
quanto la montagna risente molto del meteo e perciò dobbiamo sperare
che faccia caldo in città. D'altro lato la situazione di incertezza
mondiale sia economica che di altro tipo, anche con le preoccupazioni
legate al viaggio, agli aeroporti potrebbe far sì che sul prodotto
Italia ci sia un ritorno del mercato interno che quest'anno potrebbe
valutare di rimanere sul mercato domestico per quanto riguarda le
vacanze.
Cinema e Tv stanno scoprendo la Valle. E' una strategia promozionale
che può durare?
In questo sono condizionato da un giudizio personale che ho sempre
avuto. Basta guardare un film una produzione emblematica come quella
dei film di James Bond dove c'è un forte binomio tra promozione di
prodotti e film. Troviamo l'automobile che guida Bond, il vino che
beve Bond e l'abito che indossa Bond e questo dà una connotazione
immediata ai personaggi e fa promozione. Penso anche al Commissario
Montalbano, realtà che conosciamo bene in quanto come albergatori
abbiamo potuto incontrare la proprietaria del bed and breakfast dove
viene girata la scena della terrazza lungo il mare dove lui si
affaccia. Per questo sono convinto che la fiction del vicequestore
Schiavone se avrà un buon successo sicuramente potrà assicurare un
ottimo ritorno commerciale e diventare una nuova frontiera di
sviluppo caratterizzata da relative risorse investite ma con un
ritorno significativo. Si può far passare davvero molti più
messaggi attraverso le immagini. Pensiamo al vicequestore che va
sullo SkyWay o al Forte di Bard. Credo che di spunti per incuriosire
un possibile turista ce ne siano davvero una infinità in Valle
d'Aosta.
Tu lasci l'incarico da presidente dei Giovani imprenditori ma quali novità avevate in serbo in vista per il 2016 come giovani imprenditori?
Stavamo mettendo a punto alcune programmazioni con gli
altri gruppi coordinati e come giovani albergatori Valle d'Aosta
stiamo pensando al nostro solito viaggio d'istruzione di quattro
giorni che facciamo ad ottobre alla scoperta delle particolarità
turistiche dell'Europa, dell'Italia per imparare da chi fa meglio di
noi o comunque raccogliere degli spunti interessanti sia dal punto di
vista associativo che aziendale-alberghiero.
Un sogno imprenditoriale da realizzare?
Come giovani albergatori siamo stati a fare uno stage sulla neve per
vedere dei modelli di sviluppo diversi dal nostro. Siamo stati nel
comprensorio della Trois Vallées in Francia e lì abbiamo avuto il
piacere di scoprire un'idea diversa dell'aprés sky che è la Follie
du douce, dove c'è questo ristorante anche gastronomico, il
selfservice, il bar e una grande terrazza dove a partire dalle 14 in
poi parte un programma musicale con artisti e ballerini. Un'idea
innovativa, molto ambiziosa e riproporla in Valle è il mio sogno nel
cassetto.
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