17 giugno 2016

Giornata Economia 3 - Un'analisi territoriale

Propongo a puntate (questa è la terza e ultima) una ricca sintesi, fatta dagli stessi interessati, del lavoro svolto dall'Osservatorio economico e sociale della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Dario Ceccarelli) e dall'Ufficio studi ed informazione economica della Chambre Valdôtaine (Claudia Nardon e Maria Angela Buffa).

L’APPROFONDIMENTO: UN’ANALISI TERRITORIALE
UNA PROSPETTIVA 
TERRITORIALE SUB-REGIONALE
Nonostante la crescente globalizzazione, si stanno facendo strada studi ed analisi che considerano il territorio come una dimensione strategica importante. La crisi economica, sociale e culturale che stiamo attraversando, incentiva i territori, in particolare quelli montani quale quello regionale, ad intraprendere percorsi di sviluppo prevalentemente fondati sulla qualità, sulla sostenibilità e sulla valorizzazione di risorse.
Rispetto a questi orientamenti è pertanto opportuno approfondire la conoscenza delle peculiarità territoriali. In questo senso, abbiamo operato un tentativo di individuazione di aree che presentavano nessi economici, sociali e culturali che potevano essere ricondotti a unità. Abbiamo così ripartito i diversi comuni regionali rispetto a aree territoriali sub regionali omogenee, che prescindono da quelle disponibili definite in via amministrativa, che tenessero conto della specifica dimensione sociale del territorio e che potessero dare conto del modello insediativo regionale.
La ripartizione per aree adottata è dunque la seguente :
AREA
COMUNI
AOSTA
AOSTA
CINTURA URBANA
CHARVENSOD – GRESSAN – POLLEIN - SAINT-CHRISTOPHE SARRE
ALTRI COMUNI ASSE CENTRALE
ARNAD - ARVIER -- BARD
CHAMBAVE - CHAMPDEPRAZ
CHATILLON – DONNAS- HONE
ISSOGNE – MONTJOVET - PONTEY
PONT-SAINT-MARTIN -
SAINT-VINCENT- VERRES
CAMPAGNA URBANIZZATA
AYMAVILLES - BRISSOGNE
FENIS - JOVENCAN
NUS - QUART
SAINT-MARCEL
SAINT-PIERRE - VILLENEUVE
MEDIA MONTAGNA
ALLEIN - ANTEY-ST-ANDRE' - AVISE
CHALLAND-ST-ANSELME
CHALLAND-ST-VICTOR - DOUES
EMARESE- ETROUBLES - FONTAINEMORE
GABY - GIGNOD
INTROD - ISSIME
- LA SALLE- LILLIANES - MORGEX
PERLOZ – PONTBOSET- PRE'-SAINT-DIDIER -
- ROISAN - SAINT-DENIS - SAINT-NICOLAS
VALPELLINE - VERRAYES
ALTA MONTAGNA NON TURISTICA
BIONAZ – CHAMOIS- LA MAGDELEINE- OLLOMONT- OYACE
RHEMES-ST-GEORGES SAINT-OYEN
SAINT RHEMY EN BOSSES- VALGRISENCHE - VALSAVARENCHE
ALTA MONTAGNA TURISTICA
AYAS – BRUSSON - CHAMPORCHER - COGNE – COURMAYEUR - GRESSONEY- LA-TRINITE'
GRESSONEY-ST-JEAN - LA THUILE
RHEMES-NOTRE-DAME -- TORGNON
VALTOURNENCHE


IMPRESE E TERRITORIO: SINTESI DI CONFRONTO FRA AREE
L’area che presenta il maggior numero di imprese è Aosta, dove si concentra quasi un quarto delle imprese valdostane (24,4%), seguita dagli altri comuni dell’area centrale (20,5%); tuttavia l’area più densamente popolata di imprese in rapporto alla popolazione risulta essere quella dell’alta montagna turistica, dove si contano ben 191 imprese registrate ogni 1.000 abitanti (la media Italia è di 99,6). In termini di imprese, il settore delle costruzioni predomina o ricopre ruoli rilevanti in quattro aree su sette.
Se lo stock di imprese valdostane ha subìto complessivamente una flessione del 2,5%, dalla disamina per area si evince che, benché tutte siano state interessate da un decremento, il calo maggiore è stato registrato per la campagna urbanizzata (-3,3%). Meno intaccata dalla contrazione è risultata l’area dell’alta montagna: la non turistica (-1,1%), che presenta la fetta più piccola di imprese, e la turistica (-1,6%) .
Le aree con la maggiore quantità di imprese individuali sono la media montagna e l’alta montagna non turistica che contano anche le quote più basse di imprese non di micro dimensioni.
Le imprese più longeve si trovano nell’ alta montagna turistica, prevalentemente nel turismo e nel commercio, e nell’area di Aosta, principalmente nel commercio.
Le imprese femminili sono maggiormente presenti nell’area dell’alta montagna non turistica, nei settori di alloggio e ristorazione e agricoltura.
Le giovanili sono più rappresentate nella media montagna, nei settori costruzioni e agricoltura. Le straniere sono più concentrate nell’area di Aosta, nei settori delle costruzioni e del commercio.
Da un raffronto di più lungo periodo, è l’asse centrale ad aver perso la maggiore quantità di imprese, seguito dalla media montagna che è anche quella che ha visto peggiorare maggiormente il rapporto tra imprese e popolazione residente. Ad eccezione dell’area di Aosta, nella quale le imprese individuali si sono lievemente incrementate, le altre aree presentano delle percentuali inferiori, il che testimonia una mutata composizione del tessuto imprenditoriale.
DEMOGRAFIA, DOMANDA DI LAVORO E FLUSSI TURISTICI NELLA PROSPETTIVA TERRITORIALE
Aspetti demografici
La gran parte dei residenti, circa tre quarti della popolazione si concentra, come noto, sull’asse centrale, circa il 14% nella media montagna e il restante 11% nell’alta montagna. La media montagna, insieme alla cintura urbana ed alla campagna urbanizzata sono le realtà dove è maggiore la quota di giovani di età inferiore ai 15 anni. L’alta montagna e nuovamente la cintura urbana e la campagna urbanizzata sono le aree dove l’incidenza della popolazione in età lavorativa è più elevata, mentre Aosta evidenzia la quota maggiore di ultrasessantacinquenni. Osserviamo altresì che l’incidenza dei residenti con cittadinanza straniera è più elevata nell’asse centrale, in particolare nell’area di Aosta e negli alti comuni dell’asse centrale, ma anche nella montagna turistica.
Se la distribuzione della popolazione è un dato sufficientemente conosciuto, certamente meno si conosce sulle dinamiche demografiche. La natalità nel periodo 2007-2014 appare maggiore nella media montagna e nelle aree a ridosso del capoluogo (cintura urbana e campagna urbanizzata). D’altra parte si tratta delle sole aree che presentano saldi demografici positivi, che uniti ad una dinamica migratoria più intensa, portano a tassi di incremento della popolazione maggiori.
I fabbisogni occupazionali
Anche la domanda di lavoro, misurata in questo caso attraverso le assunzioni, si concentra prevalentemente sull’asse centrale (57,6%), ma risulta significativa anche per l’alta montagna (poco meno del 25%, una quota non molto dissimile dai fabbisogni occupazionali espressi da Aosta). Per questa specifica dimensione si è dovuto tenere conto anche del fatto che una quota dell’offerta di lavoro regionale è impiegata in sedi di lavoro al di fuori della regione.
In termini dinamici, osserviamo che nel corso dell’ultimo anno la domanda di lavoro di flusso evidenzia un’importante crescita nell’alta montagna, dovuta esclusivamente alla montagna turistica, mentre nelle altre aree regionali si contrae, anche se Aosta e l’area urbana mostrano una crescita significativa.
Anche in una prospettiva temporale di più lungo periodo (per ragioni metodologiche in questo caso 2009-2015), in larga parte in ragione delle caratteristiche della crisi più volte richiamate, le aree che vedono rafforzare maggiormente la domanda di lavoro sono l’asse centrale e l’alta montagna, specificatamente quella turistica.
È interessante, infine, notare come la domanda di lavoro soddisfatta dall’offerta di lavoro non residente si sia contratta in misura maggiore di quella regionale, soprattutto nel lungo periodo.
I flussi turistici
In ragione della metodologia utilizzata per la costruzione delle aree, i flussi turistici risultano concentrati principalmente nella montagna turistica, la quale nel 2015 da sola spiega oltre la metà degli arrivi e quasi il 60% delle presenze.
Tuttavia, è altrettanto rilevante rimarcare come anche altre aree stiano definendo un proprio profilo turistico, evidenziando dinamiche positive, soprattutto nel medio periodo. È questo ad esempio il caso della media montagna che tra il 2007 ed il 2015 registra una dinamica particolarmente positiva, sia per gli arrivi, sia per le presenze.


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