Propongo a puntate (questa è la terza e ultima) una ricca sintesi, fatta dagli stessi interessati, del lavoro svolto dall'Osservatorio economico e sociale della Regione Autonoma Valle d’Aosta (Dario Ceccarelli) e dall'Ufficio studi ed informazione economica della Chambre Valdôtaine (Claudia Nardon e Maria Angela Buffa).
L’APPROFONDIMENTO: UN’ANALISI TERRITORIALE
L’APPROFONDIMENTO: UN’ANALISI TERRITORIALE
UNA
PROSPETTIVA
TERRITORIALE SUB-REGIONALE
Nonostante
la crescente globalizzazione, si stanno facendo strada studi
ed analisi che considerano il territorio come una dimensione
strategica importante.
La
crisi
economica, sociale e culturale che stiamo attraversando, incentiva
i territori,
in particolare quelli montani quale quello regionale, ad
intraprendere percorsi
di sviluppo
prevalentemente fondati sulla qualità,
sulla sostenibilità
e sulla valorizzazione
di risorse.
Rispetto
a questi orientamenti è pertanto opportuno approfondire
la conoscenza delle peculiarità territoriali.
In questo senso, abbiamo operato un tentativo di individuazione di
aree che presentavano nessi economici, sociali e culturali che
potevano essere ricondotti a unità. Abbiamo così ripartito
i diversi comuni regionali rispetto a aree territoriali sub regionali
omogenee,
che prescindono da quelle disponibili definite in via amministrativa,
che tenessero conto della specifica dimensione sociale del territorio
e che potessero dare conto del modello insediativo regionale.
La
ripartizione per aree adottata è dunque la seguente :
AREA
|
COMUNI
|
AOSTA
|
AOSTA
|
CINTURA
URBANA
|
CHARVENSOD – GRESSAN – POLLEIN - SAINT-CHRISTOPHE SARRE |
ALTRI
COMUNI ASSE CENTRALE
|
ARNAD
- ARVIER -- BARD
CHAMBAVE
- CHAMPDEPRAZ
CHATILLON
– DONNAS- HONE
ISSOGNE
– MONTJOVET - PONTEY
PONT-SAINT-MARTIN
-
SAINT-VINCENT-
VERRES |
CAMPAGNA
URBANIZZATA
|
AYMAVILLES
- BRISSOGNE
FENIS
- JOVENCAN
NUS
- QUART
SAINT-MARCEL
SAINT-PIERRE -
VILLENEUVE |
MEDIA
MONTAGNA
|
ALLEIN
- ANTEY-ST-ANDRE' - AVISE
CHALLAND-ST-ANSELME
CHALLAND-ST-VICTOR
- DOUES
EMARESE-
ETROUBLES - FONTAINEMORE
GABY
- GIGNOD
INTROD
- ISSIME
-
LA SALLE- LILLIANES - MORGEX
PERLOZ
– PONTBOSET- PRE'-SAINT-DIDIER -
-
ROISAN - SAINT-DENIS - SAINT-NICOLAS
VALPELLINE -
VERRAYES |
ALTA
MONTAGNA NON TURISTICA
|
BIONAZ
– CHAMOIS- LA MAGDELEINE- OLLOMONT- OYACE
RHEMES-ST-GEORGES
SAINT-OYEN
SAINT
RHEMY EN BOSSES- VALGRISENCHE - VALSAVARENCHE |
ALTA
MONTAGNA TURISTICA
|
AYAS
– BRUSSON - CHAMPORCHER - COGNE – COURMAYEUR - GRESSONEY-
LA-TRINITE'
GRESSONEY-ST-JEAN
- LA THUILE
RHEMES-NOTRE-DAME
-- TORGNON
VALTOURNENCHE |
IMPRESE
E TERRITORIO: SINTESI DI CONFRONTO FRA AREE
L’area
che presenta il maggior
numero di imprese è Aosta,
dove si concentra quasi un quarto delle imprese valdostane (24,4%),
seguita dagli altri comuni dell’area
centrale
(20,5%); tuttavia l’area più densamente
popolata di imprese in rapporto alla popolazione
risulta essere quella dell’alta
montagna turistica,
dove si contano ben 191 imprese registrate ogni 1.000 abitanti (la
media Italia è di 99,6). In termini di imprese, il settore
delle costruzioni
predomina o ricopre ruoli rilevanti in quattro aree su sette.
Se
lo stock
di imprese
valdostane ha subìto complessivamente una
flessione del 2,5%,
dalla disamina per area si evince che, benché tutte siano state
interessate da un decremento, il calo
maggiore
è stato registrato per la campagna
urbanizzata
(-3,3%). Meno
intaccata
dalla contrazione è risultata l’area dell’alta
montagna: la non turistica
(-1,1%), che presenta la fetta più piccola di imprese, e la
turistica
(-1,6%)
.
Le
aree con la maggiore
quantità di imprese individuali
sono la media
montagna
e l’alta montagna non turistica che contano anche le quote più
basse di imprese non di micro dimensioni.
Le
imprese più
longeve si trovano nell’ alta montagna turistica,
prevalentemente nel turismo e nel commercio, e nell’area di Aosta,
principalmente nel commercio.
Le
imprese
femminili sono
maggiormente
presenti
nell’area dell’alta
montagna non turistica,
nei settori di alloggio e ristorazione e agricoltura.
Le
giovanili
sono più rappresentate nella media
montagna,
nei settori costruzioni e agricoltura. Le straniere
sono più concentrate nell’area di Aosta,
nei settori delle costruzioni e del commercio.
Da
un raffronto di più lungo periodo, è l’asse
centrale
ad aver perso
la maggiore quantità di imprese,
seguito dalla media
montagna
che è anche quella che ha visto peggiorare maggiormente il rapporto
tra imprese e popolazione residente. Ad eccezione dell’area di
Aosta, nella quale le imprese individuali si sono lievemente
incrementate, le altre aree presentano delle percentuali inferiori,
il che testimonia una mutata composizione del tessuto
imprenditoriale.
DEMOGRAFIA,
DOMANDA DI LAVORO E FLUSSI TURISTICI NELLA PROSPETTIVA TERRITORIALE
Aspetti
demografici
La
gran parte dei residenti, circa tre
quarti della popolazione
si concentra,
come noto, sull’asse
centrale,
circa il 14% nella media montagna e il restante 11% nell’alta
montagna. La media
montagna,
insieme alla cintura urbana ed alla campagna urbanizzata sono le
realtà dove è maggiore
la quota di giovani
di età inferiore ai 15 anni.
L’alta montagna e nuovamente la cintura urbana e la campagna
urbanizzata sono le aree dove l’incidenza della popolazione in età
lavorativa è più elevata, mentre Aosta
evidenzia
la quota maggiore
di ultrasessantacinquenni.
Osserviamo altresì che l’incidenza dei residenti con cittadinanza
straniera
è più
elevata
nell’asse centrale,
in particolare nell’area di Aosta e negli alti comuni dell’asse
centrale, ma anche nella montagna turistica.
Se
la distribuzione della popolazione è un dato sufficientemente
conosciuto, certamente meno si conosce sulle dinamiche demografiche.
La natalità
nel
periodo 2007-2014 appare maggiore
nella media
montagna
e nelle aree
a ridosso del capoluogo
(cintura urbana e campagna urbanizzata). D’altra parte si tratta
delle sole
aree
che presentano saldi
demografici positivi,
che uniti ad una dinamica migratoria più intensa, portano a tassi di
incremento della popolazione maggiori.
I
fabbisogni occupazionali
Anche
la
domanda di lavoro,
misurata in questo caso attraverso le assunzioni, si concentra
prevalentemente
sull’asse centrale
(57,6%), ma risulta significativa anche per l’alta
montagna
(poco meno del 25%, una quota non molto dissimile dai fabbisogni
occupazionali espressi da Aosta). Per questa specifica dimensione si
è dovuto tenere conto anche del fatto che una quota dell’offerta
di lavoro regionale è impiegata in sedi di lavoro al di fuori della
regione.
In
termini dinamici, osserviamo che nel corso dell’ultimo
anno
la domanda
di lavoro
di flusso evidenzia un’importante crescita
nell’alta montagna, dovuta esclusivamente alla montagna
turistica,
mentre nelle altre
aree regionali si contrae,
anche se Aosta e l’area urbana mostrano una crescita significativa.
Anche
in una prospettiva temporale di più lungo periodo (per ragioni
metodologiche in questo caso 2009-2015), in larga parte in ragione
delle caratteristiche della crisi più volte richiamate, le aree che
vedono rafforzare maggiormente la domanda di lavoro sono l’asse
centrale e l’alta montagna, specificatamente quella turistica.
È
interessante, infine, notare come la
domanda di lavoro soddisfatta
dall’offerta di lavoro non
residente
si sia contratta
in misura maggiore di quella regionale,
soprattutto nel lungo periodo.
I
flussi turistici
In
ragione della metodologia utilizzata per la costruzione delle aree, i
flussi turistici
risultano concentrati
principalmente nella montagna turistica,
la quale nel 2015 da sola spiega oltre la metà degli arrivi e quasi
il 60% delle presenze.
Tuttavia,
è altrettanto rilevante rimarcare come anche altre aree stiano
definendo un proprio profilo turistico, evidenziando dinamiche
positive, soprattutto nel medio periodo. È questo ad esempio il caso
della media
montagna
che tra
il 2007 ed il 2015
registra una dinamica
particolarmente positiva,
sia per gli arrivi, sia per le presenze.
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